Città turistica, città industriale? "Genova deve decidere che cosa vuole fare da grande". Parola di Matteo Bassetti, infettivologo, ormai autore e star social che mediaticamente ha già più che doppiato i confini della sua città e regione. Dall'era Covid, ai tempi incerti in cui tutto il mondo guarda agli esteri, impossibile non pensare sul piano locale a quello che sarà nei prossimi mesi, fiutare l'aria e intercettare gli umori verso la prossima tornata elettorale. Voce nazionale, se gli si chiede un parere sul capoluogo ligure con le elezioni alle porte, Bassetti non si sottrae. Alla domanda sul panorama genovese che si affaccia alle prossime comunali di primavera, la prima risposta è 'sintomatica', per dirla in un linguaggio che l'uomo di scienza conosce bene. "Mi pare entrambi i principali candidati tendano a replicare il modello 'del fare'. Ma credo da genovese non avremmo potuto avere candidature migliori. Non so quante altre volte ci siano stati due candidati così 'buoni'. Poi la scelta del sindaco ritengo si basi sulle persone, più che sui partiti".
In breve, anche lui affacciato alla finestra, aspetta di capire che piega prenderà il panorama.
"Secondo me - dice - Bucci ha lavorato talmente bene che tutti tendono a fare quello che ha fatto, sia a destra che a sinistra, replicando il 'modello del fare' per smuovere un pochino una città che era immobile. Cambiare un po' anche questa mentalità".
"C'è questo modo di porsi anche - sottolinea - Piciocchi l'ha vissuto da vicino per anni, facendo anche il vicesindaco. Ma la Salis anche, secondo me è un'ottima candidata. Davvero penso che da genovese non potessimo ambire a candidati migliori e dobbiamo esserne contenti. Poi la scelta se si vota per il sindaco penso vada fatta sulla persona, più che sui partiti che la sostengono. E sono due ottime persone entrambe".
Ma qual è la priorità di Genova? Ai candidati il suggerimento: "Noi dobbiamo capire quale sia la priorità della nostra città. E fondamentalmente, non l'abbiamo ancora scoperto. E' una città turistica? Industriale? E' entrambe? Vuole aprirsi al mondo o vuole rimanere chiusa in se stessa? L'impressione è che Genova non abbia ancora capito cosa vuole fare da grande".
"Si dice che sia città attrattiva per i turisti ma se togli le crociere non viene nessuno - continua - ma un patrimonio così straordinario dal punto di vista artistico, culturale e storico meriterebbe una attrattività diversa, almeno europea. Ma per fare questo bisognerebbe ragionare in modo diverso".
Come? "Beh basti pensare che in città non abbiamo una grande catena alberghiera - sottolinea Bassetti - e tutto è molto legato alla logistica. E' una città disagiata dal punto di vista dei trasporti e dei collegamenti, chiunque arrivi dovrà avere un'idea di una città e di una mobilità, per chi vuole uscire ma soprattutto per chi vuole arrivare. E poi si dovrà fare qualcosa dal punto di vista attrattivo. Capire cosa vuol fare da grande la città, è anche questo".
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mercoledì 09 aprile
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