"Sono sconcertato dal comportamento della candidata del centro-sinistra, che oggi accusa di fascismo le stesse persone con cui fino a poco tempo fa condivideva foto, sorrisi e incarichi onorari”. Così Carmelo Cassibba, coordinatore della lista Vince Genova, commenta le recenti dichiarazioni di Silvia Salis, candidata per la coalizione progressista, accusandola di incoerenza e superficialità e senza mai chiamarla per nome.
"Fino a ieri questa amministrazione andava bene, tanto che lei stessa ha accettato ruoli di rappresentanza come ambasciatrice di Genova. Oggi, invece, la etichetta con accuse gravi: dunque, fino a ieri, era fascista anche lei?" prosegue Cassibba. "La politica non può essere ridotta a un gioco di opportunismo, cambiando posizione a seconda delle convenienze. Questo atteggiamento non è rispettoso né per i cittadini né per chi ha lottato per la democrazia”.
Secondo Cassibba, il comportamento di Salis riflette la fragilità della sua coalizione: "Vediamo una leadership che non ha una chiara identità, divisa tra posizioni civiche e politiche, incapace di costruire una visione unitaria”.
Il coordinatore di Vince Genova si dice profondamente offeso dalle dichiarazioni della candidata del centro sinistra: "Vorrei ricordarle che l’antifascismo non è un’esclusiva della sinistra e non può essere usato come arma propagandistica. Prima di lanciare accuse indistinte, rifletta e si confronti con i suoi colleghi di partito, quelli seri, per capire il peso delle parole”.
Cassibba conclude chiedendo pubblicamente alla candidata di ritirare le sue affermazioni e di assumersi la responsabilità delle conseguenze delle sue parole: "Basta cercare consenso con calunnie. Il confronto politico deve basarsi su idee solide, non su attacchi gratuiti”.