Anche con l'edizione numero quattordici si conferma il successo di pubblico per “La Storia in Piazza”. In complesso sono stati quindicimila i partecipanti alle iniziative contenute nel programma dedicato quest’anno al tema “Le piazze della Storia”.
Più di cento i relatori e relatrici (metà degli interventi sono stati affidati a donne) provenienti da tutta Italia e dall’estero che in quattro giorni si sono alternati negli oltre sessanta appuntamenti. “Il festival ha consolidato in questo modo la sua natura di appuntamento imprescindibile a livello nazionale per tutti gli appassionati della materia” dicono gli organizzatori.
Nato nel 2010, si è quest’anno rinnovato nelle modalità di svolgimento degli incontri, e ha previsto, accanto a conferenze, reading, laboratori, seminari, dialoghi aperti a più voci tra quelle degli ospiti, invitati a dibattere attorno a uno stesso tema ma da punti di vista diversi. Le sale al piano nobile di Palazzo Ducale, compresa la Sala dell’Archivio Storico, si sono animate di presenze e voci sul tema dell’evoluzione e del ruolo delle piazze attraverso le epoche, dall’antichità ai nostri giorni: come spazio fisico e concreto, legato a momenti iconici della storia, luogo della vita e dell’esperienza collettiva, ma anche spazio metaforico e virtuale.
“La Storia in piazza – commenta il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Beppe Costa – si conferma come uno degli appuntamenti di punta della programmazione della Fondazione. Offrire occasioni di crescita per la comunità è uno dei compiti basilari di Fondazione per la Cultura. La Storia in Piazza assolve appieno a questa missione. Ringrazio i curatori Carlotta Sorba ed Emmanuel Betta, il comitato scientifico, i prestigiosi relatori e tutto lo staff di Palazzo Ducale per la consueta professionalità e passione”.
“Quest’anno abbiamo voluto innovare una formula vincente pur inscrivendo questa innovazione in un solco ben rodato – dichiara Ilaria Bonacossa – visto il favore e la partecipazione del pubblico mi sento di dire che siamo riusciti a far apprezzare il cambiamento: abbiamo reso più dinamica la rassegna, con conversazioni a più voci e dialoghi che hanno stimolato riflessioni magari più articolate di quanto non possa fare una lezione affidata a un unico relatore. Ci tengo poi a sottolineare altri due aspetti che non considero secondari; circa la metà degli ospiti che hanno partecipato a questa quattro giorni sono donne e l’età media degli studiosi e delle studiose si è sensibilmente ridotta: mi sembra un bel segnale. Da ultimo, anch’io, come il presidente Costa, ringrazio i curatori Carlotta Sorba ed Emmanuel Betta per il loro lavoro e la loro visione e tutto il team di Palazzo Ducale senza cui questi quattro giorni eccezionali non sarebbero possibili”.
“Alla fine di questi quattro giorni c’è molta soddisfazione da parte di tutti – sottolinea Carlotta Sorba, una delle curatrici di questa edizione – ci sono stati sguardi diversi sulla realtà del passato, da parte naturalmente di storici, ma anche di antropologi, filosofi, letterati. E, come è nelle corde di questa manifestazione, la possibilità di parlare di periodi e temi diversi, dalle agorà greche alle piazze politiche più moderne, ma anche le piazze economiche, come ad esempio piazza Affari, le piazze del divertimento, quelle delle “demolizioni urbane”, come in una delle conferenze di questa giornata. Ha funzionato molto bene anche questa sfida dei dialoghi che abbiamo voluto inserire quest’anno: ci sono stati dialoghi molto interessanti che hanno coinvolto il pubblico, ad esempio quello sulla piazza Rossa, sui social, sui populismi. In generale, l’introduzione di conversazioni a più voci, invece che avere lezioni singole, ha reso gli appuntamenti più dinamici e il pubblico, che è stato ampio e variegato, ha seguito con grande interesse”.
“Siamo molto soddisfatti di come è andata – dice l’altro curatore della rassegna, Emmanuel Betta – in questi quattro giorni si respirava un’aria molto intensa, la partecipazione in alcuni casi è stata davvero notevole. Il pubblico è arrivato con tante domande e se ne è andato con domande ulteriori poiché si è confrontato con storici e studiosi che gli hanno mostrato quanto le vicende che coinvolgono le “piazze” offrano tante soluzioni e come non ci siano modelli definiti, bensì variazioni e scelte differenti. Ecco, questa è una ricchezza che intendevamo mostrare ai partecipanti di questa quattordicesima edizione e che ci sembra di essere riusciti a trasmettere”.
L’edizione 2026 de “La Storia in Piazza” si svolgerà da giovedì 26 a domenica 29 marzo.