Il piano commerciale comunale di Genova adesso è realtà, manca solo l’ok del consiglio comunale. Il documento è stato approvato oggi dalla giunta e presentato durante il primo incontro ‘dopo-giunta’ istituito dall’amministrazione comunale.
Il Piano prevede alcune novità che saranno applicate a tutte le operazioni commerciali soggette al rilascio di nuova autorizzazione e tiene conto di una suddivisione in zone del territorio su cui vengono individuati e perimetrati (secondo la legge regionale sul Commercio): i centri storici (in cui è in vigore l’Intesa sul commercio per l’insediamento di attività di pregio); i centri storici urbani (in cui è presente e attiva una rete commerciale prevalentemente costituita da esercizi di vicinato); i centri storici commerciali (dove è stata prioritariamente considerata la presenza di una significativa rete commerciale di esercizi di vicinato, a cui viene riconosciuto il ruolo aggregativo e di servizio in particolare nei quartieri); una fascia di tutela di un massimo di un chilometro lineare attorno ai centri storici urbani (una zona cuscinetto in cui possono essere insediati esclusivamente esercizi di vicinato e medie strutture di vendita con superficie netta di vendita non superiore a mille metri quadrati).
Per ogni zona individuata sono indicati e aggiornati i limiti massimi di metrature sulla superficie netta di vendita: nei centri storici urbani e centri storici commerciali sono previsti limiti in vigore nei centri storici in cui è già attiva l’intesa e pertanto, in tutti, per gli esercizi di vicinato il limite massimo è di 100 metri quadrati per alimentari e 150 per non alimentari, mentre per le medie strutture di vendita di 250 per il food e 600 per i non alimentari. Nella fascia cuscinetto, novità introdotta dal Piano, per gli esercizi di vicinato food e non food, vale il limite di 250 metri quadrati di superficie netta di vendita, mentre è fissato a mille metri quadrati il limite per le medie strutture di vendita.
Altra novità introdotta dal Piano è il sistema di punteggio con cui vengono individuati parametri qualitativi per il rilascio dell’autorizzazione. I parametri riguardano sia la condizione aziendale (in particolare la ricaduta occupazionali) e i servizi accessori per il quartiere.
Nella richiesta di autorizzazione sarà tenuto conto di un punteggio su: parametri occupazionali (assunzioni tempo indeterminato e tempo pieno da liste dei Cpi, esodati, lavoratori usciti dal ciclo produttivo per chiusura o delocalizzazione, assunzioni a tempo determinato con durata minima di 12 mesi); adozione di un quartiere collinare con l’insediamento o il mantenimento di un servizio di prossimità con forme di vendita in sede fissa o ambulante.
Tra le prestazioni strutturali accessorie sono stabiliti punteggi a fini autorizzativi su: parcheggi pertinenziali delle attività commerciali a disposizione del quartiere dopo l’orario di chiusura, interventi di miglioria urbana, abbattimento barriere architettoniche, nuova illuminazione integrativa a quella pubblica, videosorveglianza, interventi anche per la promozione delle attività locali svolte dai Civ, rinnovo dell’arredo urbano con installazioni innovative (ricariche usb), depositi per biciclette e gestione di punti raccolta ecovan.
Per il rilascio di autorizzazioni relative a medie e grandi strutture di vendita di generi alimentari, è introdotto l’obbligo di attivazione di programmi di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari: per tutte le categorie merceologiche è richiesta l’installazione di stazioni di ricarica veicoli e autoveicoli elettrici.
Inoltre, per il rilascio di autorizzazioni relative a grandi strutture di vendita di generi alimentari, scatta l’obbligatorietà di adozione di un quartiere collinare, nell’ambito del territorio limitrofo all’insediamento commerciale, per il mantenimento dei servizi di prossimità mediante forme di vendita organizzate in sede fissa o su mezzo ambulante per la distribuzione di generi di prima necessità.
“Il Piano è frutto di un profondo lavoro di ascolto del territorio, delle istanze delle associazioni di categoria, dei bisogni dei singoli cittadini, tenendo conto delle normative in materia di commercio e liberalizzazioni cui il Comune non può rinunciare per un punto di vista delle autorizzazioni nel rispetto della tutela della concorrenza e della qualità della vita dei quartieri, in ottica di servizi ai cittadini - dichiara il facente funzioni sindaco Piciocchi - è stato fatto un grande lavoro da parte dall’analisi dei quartieri, della presenza di attività commerciali che costituiscono il naturale e storico presidio del territorio in chiave di servizi al cittadino e di socialità. In base alla fotografia dell’esistente, il Piano mette regole precise per il rilascio delle autorizzazioni che tengano conto del tessuto commerciale, della qualità dei posti di lavoro che creano e dei servizi di quartiere, anche in ottica di miglioramento della qualità della vita”.
“Dal 2018 abbiamo iniziato a esplorare nuovi strumenti di pianificazione commerciale come le intese, ora estese a tutti i centri storici. La chiave di volta del Piano è rappresentata dal riconoscimento del valore delle attività commerciali esistenti nei tanti centri della Genova policentrica in un mix di parametri che daranno punti fermi nel governo, da parte dell’amministrazione comunale, delle politiche commerciali sul territorio perché si trasformino in un reale volano per il commercio, per l’occupazione, per i servizi pubblici, a partire da parcheggi a servizio di una più efficace fruizione dei centri di via - spiega l’assessore al Commercio Bordilli - con l’introduzione dei centri storici commerciali abbiamo effettuato una perimetrazione, con annessa zona cuscinetto, per estendere alcuni paletti a tutela del piccolo commercio anche fuori dai centri storici già coperti dall’Intesa. Inoltre, le opere accessorie, individuate come indispensabili per il rilascio delle autorizzazioni, tengono anche conto delle caratteristiche dei diversi tessuti urbani della città. Infine, tra le novità di cui sono particolarmente soddisfatta, c’è l’introduzione per la Gdo di adottare un quartiere, un’istanza emersa con forza durante Quartieri in giunta ad esempio a Ca’ Nova e Oregina dove mancano i presidi di commercio di vicinato”.
La seduta odierna della giunta ha visto anche l’approvazione di una serie di delibere per lavori di manutenzione per un totale di circa tre milioni di euro.
Nello specifico, si tratta di: 250 mila euro per abbattimento di barriere architettoniche, 500 mila euro per manutenzione diffusa sul patrimonio civico, 200 mila euro per manutenzione straordinaria del polo di Palazzo Tursi, 300 mila euro per manutenzione diffusa dei mercati cittadini, un milione di euro per manutenzione o ristrutturazione edilizia.
Approvato in giunta anche il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (P.I.A.O.) per sbloccare le assunzioni in Comune. “C’è una situazione di preoccupazione per i margini assunzioni del Comune - ha spiegato il vice sindaco facente funzioni, Pietro Piciocchi - l’amministrazione assume tutte le unità di personale che la legge gli permette di assumere. Saturiamo la capacità assunzionale dell’Ente. Siamo in contatto con il ministro Zangrillo per fare in modo che si dia la possibilità agli Enti locali di sostituire le cessazioni con un turnover del 100%”.