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Attualità | 25 marzo 2025, 15:30

Giardini Govi, l’assessore Mascia: “Le aree rimarranno ad uso pubblico. Necessario piano di ammortamento di vent'anni"

"Anche per quanto concerne il nuovo skate park, firmato da un noto artista coreano che costerà ottocento mila euro, progetto presentato e donato dalla Fondazione Friends of Genoa, sarà aperto a tutti esattamente come gli altri impianti" chiarisce

Giardini Govi, l’assessore Mascia: “Le aree rimarranno ad uso pubblico. Necessario piano di ammortamento di vent'anni"

"L'area dei Giardini Govi devono essere pubblici e fruibili a tutti, quindi non saranno riservati ad uso esclusivo di nessun soggetto sia pubblico che privato, che possa chiudere la zona con le chiavi e impedendo di fatto l'utilizzo pubblico": così l'assessore all’urbanistica del Comune di Genova Mario Mascia rispondendo ad un'interrogazione durante il consiglio comunale presentata dal consigliere comunale in quota Pd SiMohamed Kaabour.

"Faccio eco ai cittadini che da tempo pongono domande - afferma Kaabour -. I famosi Giardini Govi, oggetto di riqualificazione, sembra però non seguire la giusta traiettoria rispetto al coinvolgimento dei cittadini. In Municipio è stato svolto un consiglio ad hoc durante il quale si sono incontrati cittadini e fruitori dell'area sia dello skatepark, sia di chi vuole passare semplicemente un pomeriggio nell'area".

Proprio durante la seduta "si è discusso della possibilità di prendere in considerazione quelle che sono state le proposte della cittadinanza e, in quella sede, si era impegnata la presidente del municipio" continua Kaabour, chiarendo però che "non c'è stato un seguito" e così "dando spazio ad una progettazione calata dall'alto e meno nobile, trasformandola di fatto in un'area riservata".

Il consigliere, durante l'interrogazione, sottolinea come la città necessita di "spazi pubblici, nei quali la società può e deve vivere": "L'interrogazione - prosegue - deve convincere l'amministrazione a fare un passo indietro rispetto alla posizione che sembra assunta. In municipio, le richieste sono state mosse dall'opposizione partendo dall'ascolto dei cittadini".

"In questo caso è abbastanza evidente che l'area, ad oggi vissuta da tanti cittadini, debba rimanere pubblica a tutti i costi e non deve diventare ad uso esclusivo - continua -. Il rischio è che, nel caso, finiremo per ridurre sempre più la partecipazione nella progettazione effettiva della nostra città e di quello che dovrebbe essere un bene comune a tutti dei cittadini", conclude.

"Ovviamente sono d'accordo sul fatto che l'area non debba essere riservare ad uso esclusivo di nessuno soggetto sia pubblico che privato", risponde subito l'assessore Mascia.

I Giardini Govi, quindi, continueranno ad essere "pubblici e fruibili e anche le associazioni che saranno chiamate alla gestione, lo avranno ben a mente - continua -. Al momento il Comune non ha in consegna le aree, quindi è impossibile che ci sia alcun progetto in itinere che riguardi concretamente l’insediamento di privati, per privati intendendosi sia soggetti privati e società, sia fondazioni, sia associazioni – ha  aggiunto –. L’unico soggetto con cui si sta parlando è la fondazione Friends of Genoa che come è noto ha donato il progetto di un nuovo skate park frimato da un famoso artista coreano. I costi di quest’opera sono stati quantificati in ottocentomila mila euro, per cui è stato chiesto che nella convenzione sia previsto un termine di ammortamento di almeno vent'anni".

La risposta, però, non ha soddisfatto il consigliere Kaboour: "Benissimo che si parli di associazioni coinvolte, ma ci sono dei tempi precisi in cui le associazioni sono coinvolte nei processi di progettazione e ad oggi le stesse persone che si sono presentate in municipio per chiedere di essere ascoltate e coinvolte non lo sono state. Quindi io trovo poco trasparente e poco chiara la sua risposta, perché a parole certamente lei è d’accordo con me, invece nei fatti mi sembra che si dica tutt’altro", afferma. 

Per cui "le chiedo, e chiedo a nome dei cittadini che l’hanno posto, di essere trasparenti, di coinvolgere i cittadini nella progettazione, senza nulla togliere all’artista coreano che di certo non conosce chi vive in quell’area e neanche la nostra città”, conclude. 

Federico Antonopulo

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