Saranno i fritti e la gastronomia de Il Genovese e le birre artigianali della Fabbrica della Birra di Busalla a prendere in mano le redini della rinascita del mercato rionale “Il pozzo di Giano” in piazza Sarzano, importante area del centro storico della città, che nel tempo ha incontrato diverse difficoltà. Il nuovo modello sarà orientato verso lo street food, in cui la somministrazione di cibi tipici e di birre artigianali intende ridare vita a una struttura che da tempo vedeva la presenza del solo banco di frutta e verdura. La struttura, che conta in totale cinque box, era stata inaugurata nel 2013, ma senza successo: le attività che si sono insediate nel tempo hanno abbassato la saracinesca una dopo l’altra.
Il progetto, approvato dalla giunta comunale, è stato presentato questo pomeriggio. A raccontare il futuro della struttura è l’assessora al Commercio del Comune di Genova Paola Bordilli: “Una riqualificazione per un mercato che ha una storia complessa, che permetterà di far rivivere questi spazi in connessione con il turismo e con la qualità della vita dei cittadini - spiega -. Un aspetto importante riguarda anche l’illuminazione pubblica dell’area, che contribuirà a migliorare la sicurezza e l’atmosfera del mercato; sarà garantita inoltre l’accessibilità a persone con disabilità. Si tratta di un progetto a 360 gradi, che avrà un impatto positivo sia per i residenti sia per i visitatori”. I costi per gli interventi “saranno interamente a carico del Consorzio Il pozzo di Giano, e i lavori inizieranno a brevissimo” racconta ancora Bordilli. “L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra il consorzio che gestisce il mercato e che opera in sinergia con Confcommercio: In questo modo, pubblico e privato lavorano insieme per ridare vita a piazze fondamentali per la nostra città, in particolare nel cuore del centro storico”. “Dare nuova vita a questi spazi sia un passo fondamentale anche per i residenti. È importante ricordare che il centro storico è, prima di tutto, patrimonio della città e di chi vi abita. Allo stesso tempo, i visitatori svolgono un ruolo essenziale nel mantenere vivo il territorio. La sfida è trovare soluzioni che favoriscano la convivenza tra turismo e vita quotidiana, valorizzando il centro senza snaturarne l’identità” conclude l’assessora.
Sergio Panizza, presidente del consorzio Il Pozzo di Giano, è ottimista sulla fine dei lavori: “L’idea è quella di non perdere la stagione estiva, che in questa zona è sicuramente il momento migliore per vivere al meglio il mercato. L’apertura, mi sbilancio, potrebbe essere già alla fine del mese di maggio”. Nel dettaglio, “la struttura di base rimarrà la stessa, con alcune modifiche in funzione della proposta che verrà applicata. L’idea è quella di creare un punto di aggregazione, non solo un luogo dove degustare prodotti locali, ma anche un punto di riferimento per cittadini, genovesi e turisti. Negli ultimi anni, infatti, la presenza di visitatori stranieri è cresciuta in modo significativo, e questo non può essere ignorato”. Inizialmente i banchi saranno cinque, ma alcuni verranno accorpati, quindi si parlerà di tre realtà distinte. La postazione centrale dedicata alla vendita di frutta e verdura sarà mantenuta: “Mi sembra ormai un punto di riferimento consolidato, con un’offerta che è sia esteticamente curata che di qualità elevata" aggiunge.
"Vorremmo che questa zona diventasse un vero e proprio fiore all’occhiello per la città, ma soprattutto che restituisse vitalità e luce a questa parte del centro, che negli ultimi anni ha vissuto momenti difficili. La gestione di alcune zone è più complessa di altre, sia per la presenza di attività, sia per l’illuminazione e l’offerta gastronomica, che dovrà essere fortemente legata alla tradizione locale e di alta qualità". Le attività che sorgeranno, saranno, appunto, due punti fermi del territorio: “Possiamo anticipare che nei primi due corner verrà proposta la cucina genovese, grazie alla presenza de 'Il Genovese', una realtà ormai consolidata in città. Dall’altra parte – anche se non so se posso già annunciarlo ufficialmente – ci sarà, se tutto andrà per il meglio, lo storico Birrificio di Busalla, che porterà le sue proposte legate alla tradizione”.
"Questa operazione si inserisce in un quadro più ampio di recupero dei mercati rionali genovesi. Ogni mercato ha le proprie peculiarità e caratteristiche, strettamente legate al contesto in cui si trova - spiega il vicepresidente Ascom Confcommercio e responsabile mercati Oscar Cattaneo -. Qui, gli operatori hanno capito che il mercato deve avere anche una vocazione alla somministrazione, perché la zona si presta a questo tipo di offerta, pur rimanendo un presidio importante per il commercio di prossimità”. Confcommercio, insieme all’amministrazione comunale e alla Camera di Commercio, sta lavorando da anni su questa strategia: "Ci fa piacere vedere che molti soggetti, inizialmente scettici sul valore del commercio di vicinato e delle piccole imprese, oggi stanno cambiando prospettiva. Parlo di associazioni di consumatori e sindacati dei lavoratori, che stanno comprendendo quanto sia fondamentale mantenere vivi i mercati e le botteghe. Se queste realtà chiudono, si spengono non solo le luci delle attività, ma anche la vitalità sociale dei quartieri e il patrimonio gastronomico della nostra città. La spesa quotidiana legata ai prodotti alimentari sarà comunque garantita, anche se, come detto, la vocazione alla somministrazione è una scelta naturale per questa struttura".
Più che di una semplice riqualificazione, si può parlare di una ‘revisione in fieri’: "La riqualificazione vera e propria è già stata fatta: il consorzio ha finanziato e realizzato questo chiostro, restituendo valore all’area. Tuttavia, inizialmente il mercato era dedicato esclusivamente al commercio e ha attraversato una fase di difficoltà. Con questa nuova combinazione tra commercio e somministrazione, siamo sicuri che tornerà a vivere con slancio. Il commercio è un settore dinamico e bisogna essere sempre pronti a evolvere in base alle tendenze e alle esigenze del mercato. Esempi di questo tipo di riqualificazione sono anche il Mercato Orientale e il Mercato del Carmine: il primo, alcuni anni fa, ha scelto di integrare un padiglione dedicato alla somministrazione, mantenendo comunque una forte componente commerciale al servizio dei cittadini. È un vero gioiello per la nostra città e, a breve, verrà avviato un progetto di riqualificazione, con il rifacimento della copertura, che darà nuova linfa a questa realtà. Anche altri mercati, più periferici, come quello di Certosa, di piazza Romagnosi e piazza Scio, sono fondamentali per il tessuto urbano: vogliamo che continuino a vivere e, per farlo, è essenziale il coinvolgimento dell’amministrazione comunale e della Camera di Commercio in un progetto condiviso”.
Alla presentazione del progetto presente anche il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi: “Si tratta di una zona già molto turistica, in cui l'amministrazione sta eseguendo molti interventi. Sapete che siamo impegnati in una riqualificazione importante di Piazza Sarzano. Abbiamo un grande impegno anche sul Museo di Sant'Agostino: sono quasi 20 milioni di euro investiti per un museo che riaprirà gradualmente fino a diventare il Museo del Medioevo di Genova, dialogando con il Museo della Città e con la Loggia dei Banchi. Si tratta, quindi, di un'offerta turistica in crescita per un'area fondamentale della città, accompagnata da una rigenerazione urbana che punta sulla qualità e sulla presenza del commercio come strumenti essenziali per rendere queste zone più vivibili e attrattive. Ringrazio, per questo, il Consorzio degli operatori: credo che la formula dei consorzi funzioni molto bene e che l’amministrazione debba sempre più incentivarla; è un ottimo modello di collaborazione tra pubblico e privato, in cui i cittadini si assumono responsabilità e restituiscono valore al territorio. Sul centro storico abbiamo allocato gran parte delle risorse del PNRR genovese. Sono molto soddisfatto: qui vicino, ad esempio, abbiamo le Mura della Marina, che sono già state restaurate, e stiamo completando altri interventi di recupero. È una zona che rappresenta la grande storia medievale di Genova e, allo stesso tempo, offre prospettive di crescita importanti, rafforzando il posizionamento della città a livello internazionale”.