Non si placa la polemica sulla proposta della candidata del centrosinistra, Silvia Salis, di introdurre il salario minimo a 9 euro l'ora per i lavoratori delle imprese impiegate in appalto dal Comune di Genova.
A replicare a Salis oggi è l'assessore comunale al Lavoro e segretario cittadino di Forza Italia, Mario Mascia: “Forse i guru romani della comunicazione della candidata Salis hanno confuso con l'elemosina la retribuzione 'proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa', che è un sacrosanto diritto dei lavoratori sancito dall'art. 36 della nostra Costituzione”.
“Quei 9 euro all'ora meriterebbero di guadagnarli, solo per rispetto dell'ingegno profuso, i propalatori di slogan ad effetto ad uso e consumo della candidata Salis - aggiunge Mascia - che peraltro ignorano completamente la realtà dei ben più dignitosi salari garantiti negli appalti del Comune di Genova: da 14,04 a 22,60 € per servizi di vigilanza, da 17 a 35,21 € per i servizi sociali, da 17,39 a 24,48 € per i servizi di pulizia, da 18,49 a 28,78 € per i servizi di ristorazione, da 25,72 a 32,61 € per l'edilizia, da 15,68 a 24,82€ per il facchinaggio, da 20,80 a 27,54 € per l'impiantistica. Non so cosa succede a Roma, ma qui a Genova si fa così”.