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La musica che ci gira intorno | 22 marzo 2025, 08:00

La musica che ci gira intorno - ‘Speciale’, Leyla El Abiri torna alla musica con un nuovo singolo: “Voglio essere sempre più sincera”

L’artista genovese racconta il suo percorso, dagli esordi patinati alla nuova svolta che si concretizzerà con l’Ep di prossima uscita. ”Amo i contrasti. Il rock? Mi fa divertire molto di più”

‘La musica che ci gira intorno’ è il format de ‘La Voce di Genova’dedicato alla scoperta e alla valorizzazione della scena musicale ligure, con un focus su artisti locali, eventi, nuovi talenti e le tradizioni sonore della nostra regione. Ogni settimana la musica sarà protagonista, in ogni sua forma e da ogni punto di vista. Qui troverai interviste agli artisti, le nuove uscite discografiche, gli appuntamenti per vedere concerti ed esibizioni live e spazio a chi, con la musica, ci lavora: dai produttori ai fonici, dai musicisti ai gestori di locali, teatri e spazi dove è possibile far sentire la propria voce. 

Sconvolgersi e ricostruirsi, aspirando sempre più alla sincerità.

Se fosse neessario provare a riassumere le molteplici sfaccettature dell’arte di Leyla El Abiri, questi pochi verbi rappresenterebbero la sintesi più efficace.

Leyla, una delle voci più interessanti del panorama musicale genovese, ha un percorso alle spalle e un orizzonte davanti: lasciare le sonorità più ‘patinate’ per immergersi in quelle ‘crude’ del rock.

Sono cambiate tantissime cose dall'EP che ho fatto uscire nel 2022. Ho buttato giù tutto, è diventato tutto molto più rock, molto più sporco. E prima era più patinato, era un po' più delicato”, racconta l’artista, sottolineando come questo cambiamento sia frutto di una crescita personale. “Credo che quello che sia cambiato, banalmente, sono io: ho un po' più di coraggio adesso e sono un po' più sincera con me stessa”.

La sincerità e l’introspezione sono elementi chiave nella sua musica, che nasce principalmente dalla scrittura. “Io scrivo tantissimo, parte prima dal testo, poi lo rileggo, magari lo riprendo in un secondo momento e cerco di costruire qualcosa con la chitarra. Poi vedo da che parte gira e andiamo in studio a metterlo insieme”

Qui, accanto a Layla El Abiri c’è Fulvio Masini, musicista e produttore, nonché fondatore, proprio assieme a Leyla, del collettivo Dischi Bastardi.

Così, la ricerca espressiva che in qualche modo sembra non arrestarsi mai, va di pari passo con la volontà di raccontare la realtà senza filtri.

Questo accade anche nel suo ultimo singolo, ‘Speciale’, primo estratto di un ep di prossima uscita.

In ‘Speciale’, Leyla affronta un tema delicato: il timore di non essere mai abbastanza. “Parla della sindrome dell'impostore, molto semplicemente - ride - È come se, in qualche modo, viva la paura che l’altro possa scoprire che non sono così speciale” racconta ancora citando qualche verso della canzone ed evocando così l’immagine potente che rappresenta questo stato d’animo.

Parlo di lamponi perché io sono ossessionata con i lamponi: sono carini fuori e dentro sono vuoti. Questa cosa l’ho vista un po’ come metafora di questo pezzo”.

Un brano che non lascia spazio a speranze consolatorie, ma accetta la fragilità con lucidità e ironia. “Non ha un messaggio positivo dentro, è solo un ‘Sai cosa? Sono stanca, basta’. Non c’è una roba di speranza, non c’è perché non sono una persona adatta per lanciare messaggi positivi. È solo un ‘Prima o poi lo scoprirai, pazienza, ce ne stiamo, la vita va avanti, balliamoci sopra’”.

“Speciale”, come già ricordato, è solo un’anticipazione di un progetto più ampio che indaga il rapporto dell’artista con l’identità e con il suo ruolo: “Il nome ancora non lo posso dire anche se c’è già, ma parla di me, della mia figura di figlia e donna, sostanzialmente”, rivela Leyla, che cura ogni dettaglio del suo progetto, dalle grafiche ai video. Un disco che si preannuncia cupo e incisivo, con una forte componente visiva, fatta di cerbiatti e lamponi.

Musicalmente, le sue influenze sono cambiate rispetto agli esordi. Se in passato è stata accostata a figure come Maria Antonietta e Levante, oggi i suoi riferimenti spaziano tra nomi della scena internazionale alternativa, come Mannequin Pussy, Friedberg, Paramore, Black Honey e Wet Leg. “Ultimamente non sono in un periodo tanto italiano. Ascolto un sacco di artisti che magari sono grossi, ma non in Italia”, spiega, sottolineando come il suo sound sia in continua evoluzione.

Riflettere sul ruolo delle donne, inevitabilmente porta anche ad aprire un ampio ragionamento riferito al mondo musicale che, nonostante i progressi, continua a essere dominato da figure maschili in ogni ambito. 

Perché sui cartelloni ci sono principalmente nomi maschili? Perché in finale a Sanremo il podio è sempre così? Angelina Mango ha vinto l’anno scorso, ma prima di lei quanti anni erano passati? Tantissimi. L’ultima era stata Arisa nel 2006”, riflette Leyla, evidenziando un problema strutturale che si ripresenta nei festival, nei contest e nelle classifiche. “Nei contest a cui ho partecipato negli anni, sempre uomini sul podio. In giuria, molto spesso, accadeva lo stesso: giurati solo uomini. Ogni tanto spunta qualche donna ma sono sempre troppo poche”

Un’industria che fatica a dare lo stesso spazio alle artiste, nonostante il numero di donne musiciste sia alto. “Io ascolto principalmente musica femminile, ma non per scelta. È solo che mi piace di più. Quindi non è vero che sono meno, è una scusa”.

Oltre alla musica, Leyla El Abiri dedica grande attenzione all’immagine, costruendo un’estetica che mescola elementi delicati e dettagli più aggressivi. “Mi piacciono le cose contrastanti, vestitini carini e accessori un po' più punk. Uso tantissimo il bianco, il nero e il rosso”, racconta, evidenziando quanto la parte visiva sia parte integrante della sua arte.

In attesa dell’uscita dell’Ep, Leyla si prepara a una serie di concerti. Per ora ci sono date confermate in alcune località del nord Italia, con altre in via di definizione. Un mini tour che accompagnerà il lancio del nuovo progetto, segnando un altro passo nel suo percorso di crescita.

Con una musica sempre più personale e una visione artistica ben definita, Leyla El Abiri ritorna a far sentire la propria voce raccontando la società, i propri sentimenti e trasformando insicurezze e inquietudini in brani diretti che non mancano di diventare travolgenti.

Isabella Rizzitano - Chiara Orsetti

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