Quattro medici di medicina generale, operativi in tutte e quattro le province liguri, sono stati denunciati per falsità ideologica in certificati nell’ambito di un’indagine condotta dai Carabinieri del NAS di Genova. Secondo quanto emerso, avrebbero prescritto esami e visite multiple allo stesso paziente, nello stesso giorno e con livelli di priorità differenti, per aumentare le possibilità di prenotazione e aggirare i tempi d’attesa.
L’inchiesta rientra nella campagna nazionale di controlli del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute sui tempi di accesso alle prestazioni sanitarie garantite dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). In Liguria, le verifiche sul campo si sono svolte tra il 18 ottobre e il 12 dicembre dello scorso anno, interessando l’intero iter di prenotazione: dalla prescrizione fino all’effettiva erogazione della prestazione.
Tra le principali criticità emerse, due sono risultate particolarmente rilevanti: l’elevato tasso di pazienti che non si presentano agli appuntamenti (tra il 10 e il 20% al giorno nei reparti ospedalieri liguri) e la pratica dell’iper-prescrizione, attuata da alcuni medici senza che le prenotazioni precedenti venissero annullate.
Sul fronte delle mancate presentazioni, i Carabinieri del NAS hanno avviato confronti con A.Li.Sa., l’Azienda ligure sanitaria, per individuare possibili soluzioni. Il tema era già stato oggetto di attenzione da parte di Regione Liguria, che è intervenuta recentemente per introdurre misure dissuasive contro chi non cancella le prenotazioni: un comportamento che, oltre a generare sprechi, contribuisce a congestionare il sistema sanitario.
L’indagine si è poi focalizzata sulle colonscopie, un esame che richiede preparazione specifica da parte del paziente e che, in caso di assenza, non può essere riassegnato ad altri utenti. È emerso che alcuni medici emettevano tre prescrizioni per lo stesso esame, con priorità “B” (breve), “D” (differibile) e “P” (programmata), così da moltiplicare le possibilità di trovare un posto libero. In un caso estremo, un paziente ha ricevuto nove prescrizioni per la stessa prestazione e ne ha prenotate otto in poche settimane.
Il fenomeno non si è limitato alle colonscopie: successive analisi hanno evidenziato lo stesso schema anche per risonanze magnetiche e visite dermatologiche. Le ispezioni condotte negli studi medici hanno portato alla denuncia dei medici alle procure di Genova, Savona, Imperia e La Spezia.
Secondo i dati raccolti, tra gennaio e ottobre 2024 sono state prescritte 1.711 colonscopie a fronte di 817 pazienti effettivamente coinvolti, più del doppio rispetto al necessario. Una distorsione che, secondo gli inquirenti, potrebbe rivelarsi ancora più estesa ampliando i criteri temporali d’analisi.