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Politica | 18 marzo 2025, 15:51

Estate da incubo sui treni Genova-Milano, il consiglio regionale chiede all’unanimità un dialogo con il governo per ridurre i ritardi a trenta minuti

Votato l’ordine del giorno firmato da tutti i gruppi: “Risorse straordinarie per mitigare il danno economico”

Estate da incubo sui treni Genova-Milano, il consiglio regionale chiede all’unanimità un dialogo con il governo per ridurre i ritardi a trenta minuti

Il consiglio regionale della Liguria si è espresso all’unanimità nel chiedere al presidente Marco Bucci e alla giunta di “coordinarsi con il governo” in vista dei disagi previsti dal 21 luglio al 31 agosto sulla tratta ferroviaria tra Milano e la Liguria.
Come noto, sono previsti lavori sul ponte ferroviario tra Voghera e Pavia che comporteranno ritardi superiori all’ora nella tratta tra Genova e il capoluogo lombardo con ovvie conseguenze per chi si dovrà spostare per esigenze di lavoro in settimana, e per vacanza nei weekend. Lo abbiamo sperimentato in prima persona provando a prenotare un viaggio da Milano a Santa Margherita durante il periodo dei lavori e il risultato è la fotografia dell’odissea che aspetterà i viaggiatori.

Il consiglio ha votato oggi all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Lilli Lauro e firmato da tutti i capigruppo con cui si chiede, appunto, di “coordinarsi con il Governo per chiedere risorse straordinarie per mitigare il danno economico” e, soprattutto, “fare in modo che il ritardo dei treni alternativi non superi i 30 minuti”.

Nel testo, inoltre, si legge che l’interruzione “avrà un impatto significativo sul turismo, specialmente nelle località del Levante ligure, con il rischio di una riduzione delle presenze e di un aumento del traffico privato su strada”.
Il flusso turistico dalla Lombardia rappresenta una fetta fondamentale dell’economia locale - recita ancora l’ordine del giorno - in particolare per le località costiere e che l'assenza di soluzioni alternative rischia di causare non solo un calo immediato del turismo, ma anche un cambiamento di abitudini dei viaggiatori, che potrebbero scegliere altre destinazioni in futuro”.

Pietro Zampedroni


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