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Politica | 17 marzo 2025, 08:00

La lettera di Piciocchi e la bufera politica, tra l’attacco dell’opposizione e l’imbarazzo della maggioranza

Scintille dopo le parole del vice sindaco facente funzioni che accusa di ‘estremismo’ le associazioni ambientaliste. Salis: “Polemiche politiche dopo una tragedia del genere andrebbero lasciate da parte”

La lettera di Piciocchi e la bufera politica, tra l’attacco dell’opposizione e l’imbarazzo della maggioranza

È scoppiata la polemica politica dopo la lettera del vice sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi pubblicata su Il Secolo XIX (e riportata qui). 

Un documento che ha scatenato reazioni indignate da parte dell'opposizione, che lo accusa di strumentalizzare la tragedia di Francesca Testino per fini elettorali, e che, dalla parte della maggioranza, vede un profondo imbarazzo.

L’unica voce a sostenere le parole del vice sindaco facente funzioni è quella dell’assessore Francesco Maresca, assessore al Patrimonio del Comune di Genova.

La capogruppo del gruppo misto in consiglio comunale e segretaria regionale di Azione Cristina Lodi, ha espresso il suo sdegno sui social: “Trovo questa lettera all’indomani del lutto cittadino una vergogna per la città. Una violenza contro Genova. Una mancanza di rispetto davanti a una tragedia così enorme”. Lodi ha criticato Piciocchi per aver passato il giorno del lutto a scrivere invece di riflettere su quanto accaduto: “Non avrei mai pensato che la politica potesse scendere così in basso”, ha aggiunto, ribadendo il suo impegno affinché venga fatta giustizia.
Anche Simone D’Angelo, segretario metropolitano del PD e consigliere regionale, ha attaccato duramente il vicesindaco: “Le parole di Piciocchi sono sconcertanti. Come si può speculare su una tragedia per fare campagna elettorale? Come si può puntare il dito contro i cittadini, accusandoli di fanatismo e intimidazione?” D’Angelo rincara la dose: “Di fronte alle tragedie si rispetta il dolore, non si fa polemica. Questa lettera è indegna e dimostra che Piciocchi non ha requisiti morali ed etici per rappresentare Genova. Chiedo alla destra di rimuoverlo dalla candidatura: Genova non merita tanto squallore”.
Il Movimento 5 Stelle di Genova ha parlato di un tentativo disperato del sindaco reggente di trovare un capro espiatorio: “Chiedere perdono e poi scaricare la responsabilità sugli ambientalisti è inaccettabile”. I pentastellati criticano l’amministrazione comunale per aver ignorato le segnalazioni sulla palma crollata: “I municipi non hanno risorse e Aster non riesce a intervenire. Questa giunta ha sempre abbattuto dove voleva e ridicolizzato il dissenso. Troppo tardi e troppo poco”.

Anche la candidata sindaca Silvia Salis, a margine dell’incontro alla sala Grecale dei Magazzini del Cotone durante il quale ha presentato il suo programma, ha parlato dell’accaduto: “Come avete visto - ha spiegato ai cronisti presenti - ho solito esprimere un semplice cordoglio senza nessun tipo di se e ma, perché credo che quando succedono certe cose, la politica debba avere la dignità di trattarle come vanno trattate. Non si possono mettere dei ‘ma’ dopo le scuse, non si possono dire dei ‘se’. Le scuse sono giuste ma eviterei i ‘ma’ dopo. La polemica politica di fronte a una tragedia come questa andrebbe lasciata da parte, è una questione culturale, è una questione anche di sole politico, di come vogliamo amministrare la città”.
L’unico a difendere Piciocchi è l’assessore Francesco Maresca, che attacca l’opposizione via social: “Per otto anni al governo non ci hanno permesso di tagliare nemmeno un albero senza essere accusati di essere degli assassini! Ricordo bene consiglieri comunali di sinistra manifestare contro gli abbattimenti”.

Isabella Rizzitano


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