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Attualità | 13 marzo 2025, 09:06

Palasport, la Corte dei Conti vuole vederci chiaro sulla compravendita della struttura

L’operazione di cessione e riacquisto dell’arena sportiva finisce sotto la lente della magistratura contabile

Palasport, la Corte dei Conti vuole vederci chiaro sulla compravendita della struttura

L’operazione di vendita e riacquisto del Palasport da parte del Comune di Genova è finita sotto la lente della Corte dei Conti.

La magistratura contabile della Liguria ha deciso di avviare una serie di verifiche e controlli sulla compravendita dell’area dell’ex Fiera del Mare, oggi tra gli elementi di maggiore attenzione nel progetto di riqualificazione del Watefront di Levante firmato dall’archistar Renzo Piano.

A catalizzare l’attenzione in questo momento sono proprio le sequenze di vendita e acquisto che hanno visto il Comune cedere l’arena sportiva alla Cds Holding, società che nel 2020 ha acquistato l’edificio e ha avviato i lavori di ristrutturazione, per poi riacquistare solo la parte destinata allo sport a un prezzo di quasi nove milioni di euro più alto.

Gli spazi commerciali, che tanto continuano a far discutere con forte preoccupazione da parte delle associazioni di categoria, sono rimasti di proprietà della società bresciana.

Secondo l’amministrazione comunale, quella attuata era l’unica operazione utile per garantire la gestione pubblica della struttura e seguirebbe un’indicazione della stessa Corte dei Conti nell’ambito del percorso di risanamento finanziario.

Cds Holding, nel luglio 2020, ha acquisito il Palasport per 14,25 milioni di euro, il Comune investe 10 milioni di euro per sanare il debito con la società Nuova Foce, controllata da Spim, la partecipata che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico.

Questo passaggio permette l’estinzione di un mutuo da 12 milioni di euro legato agli immobili dell’ex Fiera, ceduti nel 2014 per bilanciare i conti proprio della società fieristica.

Iniziano i lavori di riqualificazione e nel progetto, oltre all’arena sportiva da 4.999 posti, arrivano anche un centro commerciale e un parcheggio pubblico da poco più di 700 stalli.

Il Comune poi annuncia di voler riacquistare l’arena sportiva, senza gli spazi commerciali, di fatto in mano ai privati. Una decisione che ha scatenato forti reazioni da parte dell’opposizione che ha fortemente contestato la spesa per riacquisire una struttura a un prezzo superiore rispetto a quello di vendita.

Le valutazioni dell’arena sono state affidate a più enti: l’Agenzia del Demanio ha stimato il valore a 23 milioni di euro, cifra poi adottata per la transazione, mentre le stime del Politecnico di Milano e di Ernst & Young oscillavano i 23,8 e i 25 milioni.

Nel luglio scorso, il progetto viene presentato ufficialmente, mentre il Consiglio comunale approva – con il solo voto della maggioranza di centrodestra – una variazione di bilancio che include i 23 milioni necessari per il riacquisto. L’ultima rata sarà saldata ad aprile, con la firma del rogito prevista a maggio.

Il sindaco facente funzioni, Pietro Piciocchi, ha ribadito la trasparenza della compravendita, sottolineando che il valore di vendita è stato certificato sia dall’Agenzia delle Entrate sia dall’Agenzia del Demanio. Piciocchi ha aggiunto di non immaginare quali contestazioni potrebbero arrivare dalla magistratura contabile visto che, al momento, non risulta nessuna indagine.

Redazione

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