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Attualità | 22 febbraio 2025, 08:00

Depositi chimici, tante parole e un nulla di fatto prima delle elezioni: chi vince si porta a casa il problema

Tra le carte bollate e l’attesa di una perizia, i cittadini di Multedo fanno ancora i conti con i silos a pochi metri dalle finestre. Al prossimo sindaco il compito di capire il dove e il quando

Depositi chimici, tante parole e un nulla di fatto prima delle elezioni: chi vince si porta a casa il problema

E alla fine i depositi chimici sono rimasti a Multedo, dove sono da quarant’anni, a pochi metri dalle case. L’amministrazione che fu di Marco Bucci, poi passata nelle mani di Pietro Piciocchi, arriverà al capolinea di primavera senza aver messo mano a quello spostamento che ha più volte promesso in coro con l’ex presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti.

Un iter complesso, spesso poco chiaro anche a chi, più volte, è sceso in strada per chiedere che quei silos di Superba (Gruppo Pir) e Attilio Carmagnani venissero spostati a Ponte Somalia, a Sampierdarena. Quartiere che, a sua volta, non li vuole, anche se lì andrebbero a diverse centinaia di metri dalle case, mentre a Multedo sono proprio davanti alle finestre. Ma a Ponte Somalia ci sono decine e decine di lavoratori e, inoltre, è nel porto di Genova. Facile capire quali sarebbero le conseguenze se qualcosa dovesse mai andare storto.
L’idea iniziale, giova ricordarlo, era diversa. I depositi sarebbero dovuti andare a Calata Concenter in una zona meno complicata per vicinanza a case e aree di lavoro. Un’area molto cara all’imprenditore portuale Aldo Spinelli e che è stata al centro dell’inchiesta che ha poi portato all’arresto del presidente Toti. Quel ‘tombamento’ tanto discusso, molto caro a Spinelli tanto da finire anche nelle intercettazioni come moneta di scambio. “Spinelli vuole che gli tombiamo quel c***o di Concenter” diceva Toti al telefono.

Gli ultimi sviluppi dell’iter risalgono allo scorso autunno, quando il Consiglio di Stato aveva rinviato la decisione in merito al “no” del Tar al ricorso di Autorità Portuale e struttura commissariale (guidata da Marco Bucci e dell’autorità portuale) contro lo spostamento a Ponte Somalia, a Sampierdarena, soluzione fortemente contestata dal Municipio Centro-Ovest e dai residenti. Chieste ulteriori verifiche in merito alle specifiche dei materiali da movimentare. E ora ci sono da individuare i consulenti tecnici (in teoria entro fine gennaio, ma evidentemente non è andata così) con ovvio ulteriore slittamento dei tempi anche perché al nuovo perito verranno dati quattro mesi e mezzo per depositare la propria analisi. Ed ecco che si arriva a primavera, momento delle elezioni che daranno a Genova un nuovo sindaco e una nuova amministrazione.
In tutto questo, sullo sfondo, c’è anche il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica per le presunte pressioni sui funzionari che dovevano sottoscrivere il nulla osta di fattibilità.

Carte, tante carte. E tempo, tanto tempo. È ormai chiaro che la palla passerà nelle mani di chi siederà a Palazzo Tursi dopo il voto, meno chiaro l’esito di una vicenda che preoccupa quotidianamente chi apre la finestra e si trova davanti i depositi di materiale chimico.

Pietro Zampedroni

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