Un’ondata di attacchi informatici rivendicati dal gruppo hacker filorusso Noname057 ha colpito i porti di Genova, Savona, Pra’ e Vado Ligure.
L’attacco è avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 febbraio e ha preso di mira il sito web dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, rallentandone le funzionalità.
Gli hacker filorussi hanno rivendicato l’azione, definendola una risposta alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nei giorni scorsi aveva paragonato la Russia al Terzo Reich durante un discorso all'Università di Marsiglia.
Quella di questa notte, secondo gli esperti, sarebbe solamente l’ultima azione in ordine di tempo che si inserisce in una più ampia campagna avviata dal collettivo il 17 febbraio, con l'obiettivo di colpire istituzioni e aziende italiane attraverso attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), una tecnica che sovraccarica i server con un volume elevato di richieste, rendendoli inaccessibili. L'obiettivo sarebbe quello di causare danni economici al governo italiano.
L’offensiva non si è limitata ai porti liguri. Sono stati colpiti anche gli scali di Ravenna, Civitavecchia e Golfo Aranci, oltre a importanti realtà come l’azienda Leonardo e la Banca d’Italia. L’attacco è stato simile a quelli già subiti nel 2023 e nel 2022, che avevano preso di mira infrastrutture strategiche italiane.
Gli esperti della Polizia Postale, con il supporto dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e dei tecnici di Liguria Digitale, sono al lavoro per contrastare l’emergenza e ripristinare la piena operatività dei sistemi informatici coinvolti.