Santino Barberis, Attilio Macciò, Mario Nicorelli e Domenico Ponte.
A loro, vittime della devastante esplosione al deposito costiero della Carmagnani, sarà dedicata una strada a Multedo.
Un gesto che la comunità ha fortemente voluto per ricordare una data, il 15 maggio 1987, e i quattro operai rimasti uccisi dal terribile scoppio.
Il quartiere non ha mai smesso di commemorare il sacrificio di questi lavoratori, mantenendo viva la memoria attraverso iniziative spontanee e funzioni religiose.
Ora, a quasi trentotto anni di distanza, Multedo rende omaggio in modo permanente con l’intitolazione di una via dedicata a quella tragica giornata.
La nuova Via 15 Maggio 1987, situata tra via dei Reggio e l’ingresso della sede del Genoa, diventerà un luogo simbolo della memoria collettiva. La richiesta di intitolazione è partita direttamente dai residenti, stanchi di un dibattito sulla delocalizzazione dei depositi che sembra essersi arenato. Hanno quindi sollecitato l’intervento del presidente del Municipio VII Ponente, Guido Barbazza, affinché venisse lasciato un segno tangibile del ricordo. L’iniziativa ha ricevuto immediata attenzione da parte dell’ufficio toponomastica del Comune di Genova, guidato dall’assessora Marta Brusoni, portando all’individuazione del luogo più adatto per la nuova via.
La cerimonia ufficiale di intitolazione si terrà lunedì 24 febbraio alle ore 11, con la partecipazione dell’assessore comunale Mario Mascia, del presidente del Municipio VII Ponente Guido Barbazza, e di Maurizio Barberis, figlio di Santino, uno degli operai scomparsi nella tragedia. Sono stati invitati anche i rappresentanti della famiglia Carmagnani e il parroco del quartiere, a testimonianza del forte legame tra la comunità e la memoria di quanto accaduto.
Barbazza ha voluto sottolineare che accogliere la richiesta è stato un atto doveroso perché ricordare chi ha perso la vita lavorando è un impegno civile. “Non è nostra intenzione riaprire il dibattito sulla delocalizzazione, che spetta ad altri, ma abbiamo il compito di preservare la memoria”.
Multedo non dimentica, anzi, continua a ricordare e lo fa attraverso questa nuova intitolazione, affermando con forza la necessità di non lasciare nell’oblio una delle pagine più drammatiche della sua storia recente.