Torna al centro del dibattito politico la situazione in corso presso la Casa del Soldato di Sturla, che ormai da anni abbandonata e al centro di progetti non andati a buon fine.
A porre l'attenzione è il consigliere di Progetto al Centro Stefano Costa durante il consiglio comunale: "Parliamo di un importante esempio di architettura razionalista in piazza Sturla, un bene tutelato sotto vincolo paesaggistico ma oggi l'edificio è abbandonato e sversa in una condizione di forte degrado - afferma il consigliere -. Nel 2017 c'è stato un passaggio dal demanio al Comune e si era configurato un progetto di casa di quartiere molto interessante, un polo di attività sociale, che aveva preso forma con contributo della rete associazioni del territorio".
Uno spazio che avrebbe dovuto rivivere attraverso la collaborazione tra "tessuto associativo e cittadinanza" con "attività, servizi e eventi", oltre a poter instaurare una "connessione trasversale con politiche pubbliche culturali ed educative" ma che "di fatto non ha raggiunto gli obiettivi sperati" chiarisce il consigliere.
E ancora Costa: "Successivamente c'è stato un altro passaggio nel 2019 e la casa è tornata al demanio: avrebbe potuto e dovuto essere utilizzata come sede distaccamento levante dei vigili del fuoco, ipotesi naufragata o sospesa. Il risultato finale è degradato, recentemente interessato anche da ripetuti incendi, quindi parliamo di una situazione d'emergenza. La domanda è: come si vuole procedere? A mio avviso, è un bene che deve rimanere al quartiere e dev'essere valorizzato, oltre ai cittadini che chiedono interventi urgenti di recupero e spazi aperti circostanti".
"La questione è annosa e come Comune abbiamo riconsegnato l’immobile al Demanio nel 2019. Ci sono state diverse interlocuzioni, proprio con il Demanio, e ci hanno riferito che c’erano progettazioni che avevano in mente di realizzare", afferma l'assessore al Patrimonio Francesco Maresca.
"Durante l’ultima interlocuzione ci è stato detto che si è conclusa la verifica strutturale e che sono state ricevute alcune manifestazione di interesse per la realizzazione di sedi governative. Devo dire grazie all’input arrivato dal Consiglio, dalla Giunta e dal Municipio, perché grazie a questo si è arrivati a un orizzonte che ci consente di avere queste manifestazione di interesse per sedi governative. Il bene è demaniale, ci tengo a ricordarlo e sono in atto i sopralluoghi per verificare la compatibilità sia con i progetti legati alle manifestazioni di interesse sia a progetti proposti da associazioni e comitati", continua l'assessore.
"Abbiamo chiesto, alla presenza del Municipio Levante, di mantenere in queste progettazioni anche porzioni a uso pubblico per la cittadinanza, come richiesto da input di tutti gli organi e dai cittadini stessi. In questi anni non ho voluto riacquisire l’immobile, con senso di serietà verso il patrimonio comunale, poiché disponendo di migliaia di immobili ritenevo che il Demanio avesse l’onere di co-progettare con noi uno spazio sia per sedi governative che per i cittadini. La nostra percezione è ottima, manteniamo il controllo sul progetto del Demanio e confermiamo la disponibilità del Municipio e delle associazioni", conclude Maresca.
Replica Costa: "La cura del territorio è completamente trascurata perché questa vicenda troppi anni che si trascina - afferma -. Io ritengo che la mancata realizzazione sia di fatto un'occasione persa, perché parliamo di uno strumento di inclusione, partecipazione e socialità che avrebbe comportato la riqualificazione di uno spazio, restituendo di fatto al quartiere uno spazio prezioso. Le scelte sono state differenti e ne prendo atto".