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Attualità | 18 febbraio 2025, 08:00

Energia e gas sempre più cari, gli impianti sportivi natatori genovesi lanciano l'allarme: il rischio è una serie di chiusure

Marco Ghiglione, Direttore delle piscine Aragno Pra' e Voltri: "Il rincaro inizia ad essere insostenibile. A gennaio 2024 ho ricevuto una bolletta pari a sedici mila euro, mentre quest'anno, con gli stessi consumi a metrocubo, ho speso ventinove mila euro. Due mesi li reggiamo, oltre inizia ad essere difficile"

Energia e gas sempre più cari, gli impianti sportivi natatori genovesi lanciano l'allarme: il rischio è una serie di chiusure

È allarme tra gli impianti sportivi natatori genovesi che, a fronte dei continui aumenti del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica (+44,2% su base annua) e del gas (+80,0% rispetto a febbraio 2024), rischiano inevitabilmente la chiusura

Nei giorni scorsi, proprio direttamente i gestori degli impianti sportivi e le Istituzioni sportive coinvolte hanno proposto alle amministrazioni pubbliche, regionali e locali, di intervenire urgentemente, al fine di scongiurare una crisi irreversibile che colpirebbe non solo gli operatori del settore, ma l’intera comunità.  

"Dopo i rincari subiti nel 2022, noi non siamo mai ritornai ai prezzi pre-covid, quindi continuiamo a mantenere un range di aumenti tra il 30 e il 40% - racconta Marco Ghiglione, Direttore delle piscine Aragno Pra' e Voltri -. Oltre i sessanta euro a metrocubo, inizia ad essere una tariffa insostenibile. Questo range di rincari, vorrebbe dire aumentare il prezzo dei biglietti di quasi il 40% per starci dentro, ma ovviamente in primis è impossibile farlo, secondariamente vorrebbe dire rendere un'attività non competitiva nei confronti degli utenti".

Il pericolo chiusura c'è e sembra sempre più vicino: "Il pericolo chiusura è evidente ed è dovuto al fatto di non riuscire a pagare più le spese energetiche - prosegue Ghiglione -. Le piscine, in particolare, sono molto energivore. Possiamo ridurre tutto quello che ci pare, ma gli stipendi dei collaboratori e dei dipendenti devono essere assolutamente pagati, ma in un contesto del genere è davvero complicato mantenere l'equilibrio economico-finanziario di queste strutture". 

Un'eventuale chiusura, quindi, vorrebbe dire togliere un punto di riferimento per tutta la comunità, sia chi ne usufruisce per sport e svago, ma anche chi per necessità: "Penso ai bimbi che soffrono di autismo e che noi stiamo cercando di agevolarli in un percorso che mira a 'umanizzare' la loro malattia attraverso attività sportiva in acqua e, quindi, giocando, oltre a condividere le emozioni. Ma non solo: penso anche all'anziano, che necessità di venire in piscina per motricità", afferma il Direttore.

Una situazione che, dovesse perdurare, comporterà quindi l'irreversibile: "Il problema principale è il caro bollette che da gennaio 2025 continuano ad aumentare - prosegue Ghiglione -. Adesso riusciamo a tenere il colpo, ma se dovesse perdurare la situazione, magari arrivando al periodo estivo senza un prezzo calmierato, sarà veramente un problema e sì, il pericolo chiusura diventerebbe concreto. Anche perché, onestamente, sarebbe assurdo mantenere un'attività che spende più di quello che guadagna. Le istituzioni pubbliche, dal Comune alla Regione, ci hanno detto che inizieranno a verificare la disponibilità di finanziamenti. Noi non siamo abituati a piangerci addosso, siamo una società che aiuta da sempre chi ha bisogno e chi ha più bisogno di noi, ma in questo momento stiamo affrontando un problema molto più grande di noi e che dev'essere visto come un problema nazionale". 

Una bolletta, quella del Direttore delle piscine Aragno Pra' e Voltri, impianto sportivo che conta circa duecentomila presenze all'anno, che rispetto all'anno precedente ha registrato un aumento importantissimo: "A gennaio 2024, considerando gli stessi metricubi di ora, che sono variati di pochissimo, abbiamo speso sedicimila euro - racconta -. Oggi, invece, stesso periodo, stessi consumi e medesimo fornitore, abbiamo ricevuto una bolletta pari a ventinovemila euro". 

Sono centodieci, tra collaboratori e dipendenti, le persone che Ghiglione gestisce tra gli impianti sportivi di Pra' e Voltri: "Sono ottanta presso l'impianto di Pra' e altri trenta a Voltri, a cui va pagato uno stipendio assolutamente - precisa -. Ora come ora stiamo usando quei pochi finanziamenti che avevamo da parte. Abbiamo fatto, tempo fa, degli interventi pari a trecentomila euro per ristrutturare gli impianti tecnologici: è vero che comportano un risparmio energetico importante, ma intanto adesso sono sulle spalle i costi dell'intervento, che sono da pagare e che stiamo pagando".

Federico Antonopulo

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