Manifestazione e protesta di medici e infermieri davanti alla prefettura di Genova: il personale dei pronto soccorso, in stato di agitazione, ha lanciato un nuovo grido d'allarme sulle condizioni critiche in cui è costretto a operare, tra carichi di lavoro insostenibili, carenza di personale e aggressioni sempre più frequenti.
Dopo il flash mob di ieri davanti all'ospedale Galliera, uno dei più colpiti dalla crisi, i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti in prefettura per esporre le loro richieste.
Luca Infantino, segretario generale della Fp Cgil Genova, ha sottolineato come la situazione sia ormai fuori controllo: "Si è arrivati a questo punto perché il personale non ce la fa più. Anche chi non è iscritto ai sindacati si è avvicinato per chiedere aiuto. Gli infermieri devono gestire fino a sessanta pazienti, le aggressioni sono all'ordine del giorno e la responsabilità è della politica, che ha investito troppo poco nella sanità pubblica. I pronto soccorso sono diventati l'imbuto di un sistema che non funziona. Servono medici di base e un'organizzazione più efficiente per evitare che i pazienti rimangano giorni interi in attesa di un posto letto".
Critiche anche alle soluzioni proposte dall'assessore regionale alla sanità Massimo Nicolò, tra cui il trasferimento di pazienti nelle Rsa: "Non è una soluzione reale se poi nelle Rsa nei fine settimana non ci sono medici e i pazienti vengono rimandati in pronto soccorso. Inoltre, il primo segnale concreto dovrebbe essere il ritiro delle delibere che prevedono un taglio del 2% ai bilanci delle aziende ospedaliere".
Marco Vannucci, segretario generale della Uil Fpl Genova, ha ribadito la necessità di un intervento immediato: "Denunciamo da anni la drammatica situazione dei lavoratori. Il sovraffollamento e lo stazionamento di pazienti sulle barelle per giorni sono una vergogna che lede la dignità dei cittadini. Il personale sta abbandonando la professione per lo stress e il burnout. Servono risposte concrete, non solo parole".
Il problema principale resta la carenza di personale: il numero di operatori viene calcolato in base ai coefficienti nazionali, ma questi non tengono conto delle ottanta-cento barelle che stazionano nei pronto soccorso, di fatto raddoppiando il carico di lavoro.
Sulla questione sicurezza, i sindacati tornano a chiedere presidi fissi delle forze dell'ordine 24 ore su 24, soprattutto nei punti più critici: "Le aggressioni fisiche fanno notizia, ma quelle verbali e psicologiche sono all'ordine del giorno e aumentano il livello di stress del personale", ha concluso Vannucci.