Prosegue questo mercoledì ‘I mestieri di una volta’, un ciclo di servizi de ‘La Voce di Genova’ dedicato a chi ancora svolge quei mestieri antichi, con il medesimo impegno e la medesima passione. Ogni settimana vi racconteremo storie di ingegno, di orgogliosa resistenza, di rinascita, di ritorni alla moda: storie fatte di mani sapienti, di teste pensanti, di tantissimo amore e attaccamento alle proprie radici. Buona lettura!
Bruno aveva lasciato un ricordo grandioso. La sua trippa era mitica, non solamente a Pegli, ma in tutto il Ponente cittadino. Trippa e vicolo tradizionale: l’aria di Genova che si respira, le antiche abitudini di un tempo che non vogliono tramontare. Tutto bellissimo e soprattutto pieno di gusto sino a quando, nel 2009, Bruno venne a mancare e ai pegliesi, come a tutti i ponentini, venne a mancare automaticamente la sua formidabile trippa.
Pareva fosse finita per sempre, pareva non ci fosse più speranza, ma poi sono arrivati due ragazzi e una ragazza, tutti con esperienza a vario titolo nel settore alberghiero. E oggi, quella storica bottega in vico Condino a Pegli, nel cuore della delegazione, continua a vivere, a risplendere e soprattutto a trionfare di profumi e sapori, grazie all’amore e alla passione di Daniele Manin, della sua compagna Veronica Puppo e del fratello di lei, Andrea Puppo, conosciutissimi e stimatissimi in ogni angolo del quartiere.
È proprio Andrea a raccontare come dal trippaio Bruno Scaccianoce si è passati a ‘Dal Trippone’, un’avventura iniziata “esattamente il 19 settembre del 2009. Abbiamo rilevato questa attività dopo la scomparsa del signor Bruno e, appena entrati in negozio, ci siamo messi a fare qualche lavoro alla struttura. Non passava un giorno, in quei sei mesi, che non si affacciasse qualcuno alla porta per dirci di continuare a vendere la trippa. Giorno dopo giorno, consiglio dopo consiglio, abbiamo capito che la richiesta era forte, che la tradizione andava rispettata e che le persone andavano accontentate. Così, abbiamo preso qualche indicazione dalla storica tripperia di vico Casana, ed ecco che la trippa è servita tutti i giorni in inverno e quasi tutti i giorni in estate”.
Ci sono tutte le parti, perché il sapere si è tramandato e così una tradizione continua a vivere: “Gola, cuffia, centopelli, detta anche foiolo, castagnetta. Tutte le interiora della mucca si possono trovare da noi: o precotte da portare e preparare poi a casa, o già accomodate con patate e pomodoro. Il nostro nome? Ci siamo interrogati per tanto tempo su come denominare la nostra attività, poi abbiamo pensato che ‘Dal Trippone’ fosse decisamente la soluzione migliore”.
Sull’insegna, un simpatico omone con il cappello da cuoco (decisamente fiero delle sue rotondità, perché il cibo dà gioia…) sta con le braccia larghe, pronto ad accogliere tutti, esattamente come Daniele, Veronica e Andrea: “Serviamo la trippa per rispettare la tradizione, ma non avremmo potuto andare avanti solamente con quella. Così abbiamo realizzato anche la nostra idea, che era quella di creare una gastronomia con i piatti pronti, in quel vicolo che è il cuore pulsante di Pegli, dal punto di vista del cibo”.
C’è stato anzitutto da sfatare il falso mito secondo cui la trippa fa male: “Al contrario. È decisamente leggera e perfettamente digeribile. Poi, come in tutti gli alimenti, dipende sempre da come vengono cucinati e dalla quantità. Quanto alla gastronomia, puntiamo tutto sui piatti pronti”.
Ogni giorno, sulla lavagna del negozio, ecco proposti quattro primi a scelta, cinque secondi di carne e cinque secondi di pesce, oltre a due contorni: “Cambiamo di giorno in giorno - dice Andrea Puppo - e scegliamo questo o quel piatto anche in base alla freschezza e alla stagionalità dei prodotti. I nostri clienti? Sono soprattutto anziani, persone sole, ma anche i giovani apprezzano la buona cucina e sanno che da noi la possono trovare sempre. Gli abituali non mancano: almeno una ventina di persone che ci vengono a trovare tutti i giorni”.
Dal 2009, la fama del ‘Trippone’ si è sempre più allargata: “Così ci siamo attrezzati per le consegne a domicilio, per i catering e le cerimonie. È una bellissima soddisfazione essere riconosciuti e apprezzati per quello che facciamo”. Ma c’è di più e lo ricorda Daniele Manin: “Uno dei complimenti più belli che abbiamo mai ricevuto, è stato quando ci hanno detto che diamo un servizio sociale. È proprio quello che desideravamo, il concetto di bottega di un tempo”.
Sembra ieri quando i pegliesi bussavano in pieno cantiere a dire di lasciare la trippa nel menu. Daniele, Veronica e Andrea hanno ascoltato. E non se ne sono mai pentiti.