Attualità - 03 febbraio 2025, 20:21

Olly: "Sanremo è una sfida, ma voglio restare me stesso"

Dal rugby alla musica, tra autoconsapevolezza e voglia di normalità: "Balorda Nostalgia è il mio passo successivo"

Nato a Genova in una famiglia di giuristi, Olly, all’anagrafe Federico Olivieri, si è sempre sentito un po' fuori posto. Cresciuto con una madre magistrato, un padre avvocato e un fratello laureato in legge, ha scelto una strada completamente diversa, guidata dalla musica e da una filosofia di vita appresa in anni di rugby: "Ci si picchia in campo, ma dopo ci si vuole bene. Si va avanti, ma la palla si passa indietro".

Questa mentalità lo accompagna anche nel mondo della musica, dove ogni piccolo passo è il risultato di un lavoro di squadra. Dopo il debutto al Festival di Sanremo nel 2023 con "Polvere", torna in gara a Sanremo 2025 con "Balorda Nostalgia", un brano che definisce "una ballad fatta a modo mio".

“È un pezzo che ha avuto un lungo processo di elaborazione. Inizialmente non l’avevo nemmeno capito fino in fondo, ma poi è diventato uno dei miei preferiti. Rappresenta un passo successivo rispetto al mio disco ‘Tutta Vita’”, racconta Olly.

Il pezzo è stato scritto dallo stesso artista con Pierfrancesco Pasini e Jvli, che ne ha curato anche la produzione. Una ballata che racconta la nostalgia in una veste inedita: "È un sentimento forte, vivo, che arriva all’improvviso e fa anche un po’ male, per questo è balorda".

Negli ultimi anni, Olly ha visto la sua musica crescere e ottenere sempre più riconoscimenti: album e singoli certificati, live sold out e un pubblico sempre più fedele. Eppure, il cantante ammette di convivere con un certo disagio: "Forse il mio modo di raccontare le storie paga perché mi metto sempre dalla parte di chi sbaglia, di chi sa di non essere perfetto. Provo un forte disagio nelle relazioni quotidiane, ed è una cosa con cui sto facendo i conti. Vado in terapia, ne parlo tanto perché voglio migliorare".

Un processo di crescita che passa anche dalla consapevolezza del proprio percorso. Se nel 2023 il suo obiettivo era farsi conoscere, ora il focus è consolidare la propria identità artistica.

"All'inizio non pensavo nemmeno di partecipare a Sanremo quest’anno, ma poi ho capito che quando hai qualcosa da dire, devi dirlo nel momento giusto. Le pause me le prenderò, ma ora voglio dare il massimo".

Olly è noto anche per l’uso dell’autotune, spesso criticato. Per lui, però, è uno strumento creativo fondamentale: "Lo uso per scrivere, già direttamente in cuffia, perché mi permette di dare colori diversi alle immagini che butto giù. L'autotune non ti rende un bravo cantante: se lo sai usare ha un senso, altrimenti ti si ritorce contro".

Un approccio che difende con convinzione, anche in un contesto tradizionale come il Festival di Sanremo: "Sono contento che in un'occasione del genere possa essere utilizzato. La musica evolve, e questi strumenti fanno parte del nostro tempo".

Nella serata delle cover, Olly si esibirà con Il pescatore di Fabrizio De André, accompagnato dal compositore Goran Bregović e la sua Wedding & Funeral Band. Un omaggio che nasce da una forte connessione con la musica del cantautore genovese: "De André per noi genovesi è ovunque. Lo respiri per strada, in casa, nei vicoli. Le sue frasi le leggi anche quando non le vedi. Sono affezionato a tantissimi suoi dischi".

Sulla scelta della cover, ammette di aver avuto qualche dubbio iniziale: "All’inizio ero titubante, perché l’avevo già fatta in tour. Ma con Bregović abbiamo deciso di dargli una nuova chiave, più emotiva ed energica, e non ho avuto più dubbi".

Olly confessa anche il desiderio di incontrare Dori Ghezzi, compagna di vita di De André: "Vorrei contattarla, mi piacerebbe conoscerla".

In un Festival ricco di artisti affermati, Olly osserva con curiosità alcuni colleghi in gara:"Mi incuriosiscono molto Cristicchi, Brunori Sas e Giorgia. Anche Bresh mi piace tanto, è un concittadino e lo rappresenta in un modo sano".

A chi lo vede tra i favoriti risponde con distacco: "Non è una cosa a cui sono abituato. Fa piacere, certo, ma io sono concentrato su quella settimana e sul dopo, sui concerti e sulle persone che hanno già acquistato i biglietti".

E per quanto riguarda il Fantasanremo, il gioco che ogni anno coinvolge pubblico e artisti? "Speravo di dover fare cose più pazze per prendere punti - scherza il cantante - Ma andrà liscio come l’olio".

L'idea di partecipare all’Eurovision, invece, è qualcosa che non lo sfiora: "Non ci penso. Io vado a cantare la mia canzone e basta. Ma se dovesse succedere, allora sì, sarebbe sicuramente ‘Tutta Vita’".

Se c’è una cosa che Olly ha imparato in questi anni, è che il successo conta solo se non si perde di vista se stessi. Per questo, anche durante Sanremo, ha deciso di portare un pezzo della sua quotidianità con sé:

"Abbiamo preso una casa con i miei amici, così nel tempo libero posso stare con loro. Voglio mantenere un po’ di normalità, al di fuori del palco".

Un’esigenza che nasce dalla volontà di vivere il proprio percorso senza farsi travolgere. Oltre alla musica, Olly ha capito che vuole stare bene, sia mentalmente che fisicamente: "Mi sto facendo seguire da medici e allenatori. Il lavoro è una conseguenza di come vivo. Voglio ritagliarmi tempo per stare con la mia famiglia, i miei amici e, magari, anche per innamorarmi. Voglio vivere il sentimento fino in fondo, senza paura".

Olly è pronto per il suo secondo Sanremo, con la determinazione di chi sa che ogni passo avanti è frutto di un lungo percorso. La sua Balorda Nostalgia è il prossimo capitolo di una storia ancora tutta da scrivere.

Redazione