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Cronaca | 18 gennaio 2025, 09:08

Aggressione sul bus 67 a Genova: autista minacciato di morte, assalitore in fuga

Un uomo ha aggredito violentemente un passeggero e minacciato di morte il conducente del mezzo che ha cercato di fermarlo. Roberto Piccardo, segretario regionale del sindacato Fna-Ugl: “Situazioni come questa accadono ogni giorno, il collega è sotto shock”

Aggressione sul bus 67 a Genova: autista minacciato di morte, assalitore in fuga

Un’altra aggressione sui mezzi pubblici. Questa mattina all’alba, al capolinea della linea 67 in piazza Martinez, un uomo che si trovava a bordo dell’autobus ha iniziato a picchiare un altro passeggero. Quando l’autista del mezzo ha intimato all’uomo di fermarsi, l’aggressore ha iniziato a inveire contro di lui e a minacciarlo di morte. A raccontarlo è Roberto Piccardo, segretario regionale del sindacato Fna-Ugl. “Se chiami i soccorsi ti mando al cimitero, se vedo una luce lampeggiante blu tu sei morto” ha urlato l’uomo all’autista, che è riuscito ad allertare i soccorsi utilizzando il pulsante di allarme presente sui mezzi. In attesa dell’arrivo dei carabinieri, l’autista ha vissuto ulteriori momenti di difficoltà: l’aggressore ha infatti continuato a inveire contro di lui, intimandogli di far partire il bus immediatamente, altrimenti avrebbe “chiamato un amico da su” per fargli sparare. 

Non sapendo se l’uomo avesse realmente un arma con sé, l’autista è quindi partito lentamente, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. L’assalitore ha anche cercato di sfondare il posto guida, senza però riuscirci. A quel punto è sceso dal bus, all’altezza di via Malfatti. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo è riuscito ad allontanarsi e a far perdere le proprie tracce. 

Il collega è sotto shock ed è all’ospedale” commenta Piccardo. “Situazioni come questa accadono ogni giorno. Qualche giorno fa sulla linea 9, intorno alle 23, una collega è stata minacciata di essere violentata. Un uomo le ha urlato ‘vieni qua, sei mia’. Fortunatamente un ragazzo si è messo in mezzo, ma è follia quello che sta accadendo”. 

Il progetto di vigilanza a bordo degli autobus per garantire maggiore sicurezza a passeggeri e autisti è attivo, ma solamente durante le ore diurne: “Di sera non è previsto nulla, purtroppo. Come organizzazione abbiamo richiesto il posto guida chiuso completamente, che abbiamo ottenuto. Da fuori è praticamente impossibile entrare, poi ci sono le telecamere. Da tempo stiamo chiedendo anche le bodycam da dare a chi ne fa richiesta, che è una tutela per chi non guida autobus dotati di videocamere di sicurezza. Le immagini sarebbero visionate solo dai carabinieri, e a quel punto anche i dipendenti si sentirebbero un po’ più tranquilli”

L’assessore Gambino si è impegnato molto per garantire maggiore sicurezza - spiega ancora Piccardo -, ma il problema è che non ci sono leggi che garantiscono che chi commette azioni di questo tipo poi non torni libero dopo poche ore. Il giorno dopo aver minacciato di violenza la collega, l’uomo era in giro. Abbiamo poi tante persone che dormono sui mezzi pubblici e nelle stazioni della metropolitana, utilizzando le scale per fare i loro bisogni”. 

Come sindacato - aggiunge - stiamo cercando di far diventare il posto di guida degli autisti il loro luogo di lavoro, perché a oggi viene considerato la rimessa. Questo passo avanti aiuterebbe molto, sarebbero riconosciute diverse malattie e tutele. D’estate fa molto caldo, d’inverno molto freddo, e non possiamo far nulla perché non è considerato un luogo di lavoro, e le temperature quindi non possono essere garantite”. 

Il problema è che molti autisti stanno scegliendo di abbandonare la professione a causa dei forti disagi: “Solo lo scorso anno venticinque persone hanno deciso di licenziarsi. Sicuramente per la paura, ma anche per i turni: dopo vent’anni non siamo ancora riusciti a trovare un accordo sindacale che permetta di fare le ferie serenamente, con i giorni di congedo che non sono garantiti”. 


 

Chiara Orsetti

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