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Videogallery | 16 gennaio 2025, 08:00

Testimonial del dialetto - Quando le lingue regionali superano i confini: dialogo tra Giorgio Novello e Mauro Boero (Video)

Dal Veneto alla Liguria, dall’Italia ai Paesi Bassi: l’Ambasciatore e il funzionario dell’Ufficio Europeo dei Brevetti riflettono sul valore del veneto e del genovese, lingue radicate nella storia ma sempre più a rischio, tra memoria culturale e prospettive future

Testimonial del dialetto - Quando le lingue regionali superano i confini: dialogo tra Giorgio Novello e Mauro Boero (Video)

L’Aia, Paesi Bassi. Due storie diverse, due percorsi che si intrecciano oltre i confini italiani, accomunati da un legame profondo con le rispettive radici linguistiche. Da un lato Giorgio Novello, Ambasciatore d’Italia nei Paesi Bassi, dall’altro Mauro Boero, fisico e funzionario dell’Ufficio Europeo dei Brevetti. Entrambi portano con sé il valore di due lingue regionali — il veneto e il genovese — che raccontano storie di tradizione, cultura e identità.

I protagonisti 

La carriera di Giorgio Novello lo ha portato a ricoprire ruoli di prestigio internazionale, come Ambasciatore nei Paesi Bassi e Rappresentante permanente d’Italia presso l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche. Eppure, il legame con la propria lingua d’origine resta forte. “Rappresentare l’Italia significa anche portare con sé la propria cultura. Il veneto, con la sua storia, è parte integrante di questa identità”.

Mauro Boero, dal canto suo, vive da anni all’estero, ma il genovese resta per lui una radice profonda. “Quando ero a Exeter passavano mesi senza che parlassi italiano, ma il genovese mi veniva naturale. È lì che ho capito che è la mia vera lingua madre”.

Dalla parrocchia ai palazzi della diplomazia: il legame di Novello con il veneto

“Sono cresciuto a Dolo, vicino a Venezia, in un contesto di bilinguismo naturale - ci racconta Giorgio Novello - A scuola parlavamo italiano, ma in parrocchia e nelle relazioni quotidiane si usava il veneto. Mi chiamavano il boccia Giorgio Novello”.

Un legame autentico, nato fin dall’infanzia e arricchito dalle esperienze di vita. “Ricordo quando il parroco ci diceva: L’ozio è il padre dei vizi. Un insegnamento che mi ha accompagnato per tutta la vita, anche nei sei anni da chierichetto. È stata un’esperienza di crescita che mi ha formato”.

Il veneto, però, non è solo un ricordo d’infanzia per Novello. La sua passione per la lingua si è tradotta anche in impegno culturale. “Ho contribuito alla traduzione delle opere di Giorgio Baffo, poeta settecentesco, in italiano e in olandese. Il veneto ha una tradizione letteraria antichissima, da Ruzante a Goldoni, fino a Biagio Marin e Andrea Zanzotto”.

Il genovese come lingua europea: l’esperienza di Mauro Boero

Se Novello racconta il veneto come parte viva della sua formazione, Mauro Boero fa altrettanto con il genovese. “Il genovese è una lingua europea a tutti gli effetti - ci spiega Boero - Molti termini derivano dall’arabo, come mandillo (‘fazzoletto’), scialla scialla da inshallah (‘evviva’), gabibbo da habib (‘amico’) e scoscozó da cuscus. Ma ci sono anche influenze francesi (tirabusciòn), spagnole (caracolo), inglesi e tedesche.”

Un melting pot linguistico frutto di secoli di scambi commerciali e culturali, che oggi rischia di spegnersi. “Passeggiando per Venezia si sente ancora parlare il veneto, ma a Genova il genovese è meno diffuso. Eppure noto una riscoperta della nostra lingua, che rappresenta un patrimonio culturale da proteggere”.

Dialetti tra passato e futuro: quale destino per veneto e genovese?

Il tema del futuro delle lingue regionali è centrale nel dialogo tra Novello e Boero. L’Ambasciatore guarda con cauto ottimismo alla sua lingua d’origine: “Dopo anni di declino, vedo un ritorno d’interesse per il veneto. È vero, è molto contaminato dall’italiano, ma continua a essere parlato. La pluralità linguistica dell’Italia è una ricchezza che va recuperata e valorizzata”.

Entrambi concordano su un punto: i dialetti non sono semplici strumenti di comunicazione, ma patrimoni culturali. E anche all’estero, queste lingue continuano a vivere. Novello racconta: “In Istria e Dalmazia l’istroveneto è parlato da circa 25.000 persone. È stato riconosciuto come patrimonio immateriale da Slovenia e Croazia. E in Brasile, nel Rio Grande do Sul, il talian è lingua co-ufficiale insieme al portoghese”.

Per Boero, il genovese mantiene tracce di questa internazionalità nelle sue stesse parole. “Non è un dialetto chiuso, ma una lingua che ha assorbito influenze da tutto il Mediterraneo. Questo la rende viva, anche se rischia di diventare solo materia di studio”.

Questa conversazione tra Giorgio Novello e Mauro Boero è più di un confronto tra due lingue: è il racconto di come il legame con le proprie radici possa resistere alla distanza e al tempo.

Un invito a riscoprire e a valorizzare il nostro patrimonio linguistico, perché, come sottolinea Novello, “la pluralità linguistica dell’Italia è una ricchezza straordinaria”.

I VOLTI E LE STORIE CHE CELEBRANO LA LINGUA LIGURE 

La nostra rubrica Testimonial del Dialetto ha portato ai lettori tante storie appassionanti, che continuano a tracciare il profilo di una Liguria viva e pulsante. Ecco i protagonisti che ci hanno accompagnato:

Gilberto Volpara, giornalista e divulgatore della cultura e delle tradizioni locali.

- Il professor Franco Bampi, accademico e instancabile promotore della lingua e delle tradizioni genovesi. 

Anto Enrico Canale, conoscitore della lingua ligure e membro dell’Associazione O Leûdo. 

Cito Opisso, gestore di un pub e promotore della cultura genovese attraverso il dialetto e la convivialità.

Francesco Pittaluga, autore di testi sulla storia e cultura locale.

- I Buio Pesto, la band dialettale guidata da Massimo Morini e Nino Cancilla, icone musicali della Liguria. 

Mike fC, rapper genovese che mescola il dialetto con le sonorità contemporanee.

Rita Bruzzone, consigliera comunale e promotrice della tradizione orale ligure.

Andrea Di Marco, comico e attore che ha saputo reinterpretare con ironia la cultura locale. 

Giampiero Cella, profondo conoscitore del folklore ligure.

Paolo Regati, appassionato promotore del dialetto genovese, che attraverso il suo sito raccoglie e condivide espressioni, storie e curiosità legate alla lingua e alla cultura locale.

- Marco Carbone, in arte "U Carbun", cantastorie moderno che mantiene viva l’oralità ligure.

Ennio Cirnigliaro, storico e archeologo appassionato di cultura locale.

Cesare Garibaldi, direttore di bande musicali che hanno segnato la tradizione musicale della regione.

Giovanni Cambiaso, in arte Garsonetto, giovane rapper che usa il dialetto per raccontare storie urbane.

Carlo Sparviero, artigiano che con il suo lavoro rappresenta il connubio tra tradizione e innovazione.

Beppe Gambetta, cantautore e chitarrista di fama internazionale, custode delle radici liguri attraverso la musica.

Bruno Gattorno, autore e interprete di classici rivisitati della tradizione genovese.

Vladi Zullo, leader de I Trilli, storica band dialettale genovese.

- La compagnia teatrale “Quelli de na votta”, che porta in scena il dialetto ligure con passione.

Davide Cabona, cantautore che racconta storie liguri con una vena poetica unica. 

I Demueluin, musicisti che mescolano modernità e tradizione nel loro repertorio dialettale.

Vinicio Raso, figura chiave nella celebrazione del centenario della stazione di Sestri Levante.

Franco Po, cuore organizzativo della storica Sagra del Bagnun di Riva Trigoso.

- Il mitico Tipo Mustopo, leggenda popolare della comicità genovese.

Franco Casoni, scultore e artista che rende omaggio alla Liguria attraverso le sue opere.

Filippo Noceti, l’autore del “belìn” che unisce i liguri  

- Il sogno di Fabio Farina: tradurre testi impegnati in genovese per “normalizzarlo” e riportarlo a teatro

- Il cantautore Gioacchino Costa torna con l’album ‘Miserie’ e ricorda il maestro Armando Corsi

- La magia del Natale in lingua ligure con la piccola Bianca Maria

- Il fisico e ricercatore all’Ufficio Europeo dei Brevetti Mauro Boero che vive in Olanda ma continua a coltivare il legame con la sua terra attraverso il genovese

- Alessandro Guasoni, autore dell' Insultario genovese-italiano.

Marco Garibaldi

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