Repressione tanta, multe altrettante. Nuove aree per la sgambatura dei cani: zero. Chiacchiere: infinite. Bugie, scuse, scaricabarili, rimpalli di competenze e altri discorsi odiosi e oziosi: non più quantificabili.
Diventa sempre più difficile, a Genova, possedere un quattrozampe e avere la naturale aspettativa di farlo sgambare un po’, necessità più che mai irrinunciabile specialmente per i cani di taglia media e di taglia grande. Eppure, non c’è verso: diventa difficile, se non impossibile, perché bisogna fare lo slalom tra divieti, tra gente che ti segnala, tra polizia locale sempre più inflessibile e mancanza di luoghi adeguati.
Questa mattina, alle 8,25, alla Villa Doria di Pegli erano già stati emessi cinque verbali per animali condotti senza il guinzaglio. Alle 8,25, neppure il tempo di prendere servizio, e i solerti agenti della municipale erano già sul posto. “È arrivata la direttiva di aumentare i controlli e sono state rafforzate le pattuglie in borghese”: questa la spiegazione data da uno degli agenti alle persone che erano presenti sul posto.
Il Comune di Genova ha deciso: la tolleranza zero non va applicata in situazioni molto più gravi, non va concentrata laddove ci sono ripetute segnalazioni da parte dei cittadini. No. La tolleranza zero va applicata a chi porta a spasso il proprio cane, spesso le persone più innocenti e pacifiche di questo mondo.
Sia chiaro: questa non è una crociata contro la polizia locale e contro le multe. Se il regolamento dice di tenere il cane al guinzaglio, di portare con sé la bottiglietta dell’acqua e di essere in possesso delle regolari vaccinazioni, è giusto rispettarlo. La crociata è contro le istituzioni. Chi riceve l’ordine di incrementare i controlli, fa semplicemente il suo mestiere. I vigili potranno essere simpatici o antipatici (quasi sempre la seconda), ma fanno il loro mestiere.
Chi invece dà la direttiva di aumentare i controlli è in colpa due volte. Perché qui subentra l’aspetto politico della questione. Da dove è partita questa direttiva? E perché? Ci sono richieste da parte della cittadinanza di un maggior ordine pubblico? C’è la necessità di fare cassa con sanzioni facili e, tutto sommato, comode?
La Liguria, e in particolare la città di Genova, è una di quelle che spende di più per il mantenimento della polizia locale. Gli agenti sono notevolmente incrementati nel corso degli ultimi anni. Qualcuno ha avuto il coraggio di parlare di forze dell’ordine sempre più vicine alla cittadinanza. Vicine o contro la cittadinanza? La domanda sorge lecita, visto che questa è una delle città con la maggior attività di tipo repressivo.
Perché le istituzioni sono colpevoli? Perché sono le stesse che creano le condizioni acciocché ci sia questa situazione: non rispetto delle regole e multe a raffica. Da anni, se non da decenni, sono i cittadini stessi a proporre la soluzione al problema: aumentare il numero delle aree di sgambatura per cani. Nel caso di Pegli, si chiede un’area apposita nella parte alta di Villa Doria da tempo immemore. Proprio laddove vengono elevate le multe. Stesso discorso all’Acquasola, stesso discorso a Villa Croce, stesso discorso per Villa Gruber, dove l’area cani non è mai stata ripristinata.
È brutto da dire, ma viene da pensare che non ci sia la volontà di realizzare le aree per i cani perché andrebbero a cadere definitivamente quei reati che invece servono a fare cassa. Si continua a non capire che un’area cani dentro una villa, un giardino pubblico o un parco significa anche un maggior presidio, perché con i padroni dei cani si possono avviare delle valide e utili collaborazioni. Invece no, si preferisce trattarli come appestati. Quando, all’ennesimo blitz della polizia locale, in un parco non entra più nessuno, questo rimane alla mercé di spacciatori, sbandati, ladri e malintenzionati. È questo che si vuole?
Sarebbe bello che nel corso delle loro ormai frequenti gite fuori dal centro cittadino, il sindaco facente funzioni e i suoi assessori mettessero seriamente mano a questa situazione: perché il dubbio che siano mere mosse elettorali, quando non si chiude una segnalazione che sia una, rimane.
Non si risolve un problema dando le multe, si risolve invece un problema creando un servizio laddove si può e poi cercando di trarre beneficio tutti da questo servizio. Altrimenti la convinzione che le multe servono solo e soltanto per fare cassa, cari amministratori, non ce la leverà mai di testa nessuno, perché non state facendo nulla, ma proprio nulla, per dimostrarci il contrario. A parte seguitare a offendere la nostra intelligenza nel tentativo sempre più vano di prenderci per il culo.