Attualità - 16 gennaio 2025, 14:34

Skymetro, manca ancora il progetto e in Val Bisagno cresce la preoccupazione

Dopo due anni e mezzo dall’annuncio, restano dubbi, ritardi e costi in aumento tra lo sconforto per i rischi e promesse disattese

Incerto e problematico.

Così si potrebbe definire il progetto dello Skymetro in Valbisagno che, a due anni e mezzo dal primo annuncio, non ha ancora un piano definitivo. Così, mentre si combatte sulla progettualità della metropolitana sopraelevata che non è stata accolta con favore dalla cittadinanza, i costi dell’infrastruttura crescono e la scadenza per l’affidamento dei lavori appare sempre più a rischio.

Due giorni fa, il 14 gennaio, nei locali del Municipio Bassa Val Bisagno si è svolto un incontro pubblico durante il quale si è affrontato il tema. Una discussione che ha composto un quadro ritenuto allarmante in cui non si ha certezza sul futuro del progetto ne sulle tempistiche e i cantieri.

Durante la Commissione consiliare, il neo assessore De Fornari e l’Ingegnere Scarlatti, responsabile unico del procedimento, hanno confermato che il progetto è ancora in fase di revisione per rispondere alle osservazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLLPP). Questo, nel suo ultimo parere, aveva dichiarato unanimemente che il progetto “necessita di essere rivisto, approfondito, rielaborato ed integrato”. 

Nonostante l’iter sembri ben lontano dal completamento, l’assessore ha espresso fiducia in una proroga ministeriale per superare la scadenza di giugno 2025, prevista per l’assegnazione dei lavori.

Uno dei nodi più controversi è il futuro dell’Istituto Firpo, che sorge sul tracciato della metropolitana sopraelevata. Appena due giorni fa, durante il Consiglio Comunale, è stata garantita la tutela dell’istituto ma la paura è che, purché si costruisca l’infrastruttura, vada bene qualunque soluzione. Secondo l’assessore, si sta lavorando per integrare la struttura con il progetto, ma non si esclude un eventuale abbattimento qualora non si trovassero soluzioni tecniche. L’opzione attualmente in discussione prevede la costruzione dello Skymetro a pochi centimetri dall’edificio, una prospettiva che solleva preoccupazioni sia sul piano architettonico sia su quello funzionale.

Altro punto critico emerso dall’incontro è l’aumento dei costi, legato sia al tempo trascorso dall’approvazione iniziale del 2022 sia alle carenze del progetto originario. I fondi stanziati non sono sufficienti, e De Fornari ha dichiarato di confidare in ulteriori finanziamenti governativi. Tuttavia, non è chiaro quali tratte potrebbero essere sacrificate nel caso in cui i fondi non arrivassero in tempo.

“A un certo punto - scrivono le associazioni - si sono anche praticamente rifiutati di rispondere a una domanda precisa: quanto è stato speso fino ad oggi per un progetto rivisitato infinite volte (almeno cinque)? Solo dopo che un consigliere di opposizione lo ha chiesto più volte e dal pubblico si è chiesto più volte di rispondere, finalmente l’Assessore ammetteva la spesa di 5,9 milioni di euro. Peccato che sommando tutti bandi fino a qui assegnati e controllando l’ammontare riportato nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici, tutti documenti ufficiali, risultino 14 milioni di euro spesi”.

Alle valutazioni degli enti in CdS, che non possono bloccare l’opera grazie al nuovo codice degli appalti, si aggiunge sempre maggiore preoccupazione: “Sono tutte dichiarazioni negative perché indicano l’assoluta incredibile volontà di portare a compimento quest’opera inefficiente e impattante, con tutti gli enormi problemi che si sono evidenziati fino a qui, anche a costo di fare mezza opera, di devastare la valle, di sfregiare un istituto scolastico di formazione superiore, di impattare sulle strade e sui sottopassi, su altre scuole ed asili. A costo di ogni evidenza, lo vogliono fare. Punto.

Scommettono il futuro e il benessere della Val Bisagno su basi esilissime, mentre attorno moltissimi tecnici ed esperti gli dicono di fare attenzione, che l’opera avrà un impatto devastante ed è colma di difetti, e affermano di voler andare avanti a tutti i costi.

Bisogna bloccare la metropolitana sopraelevata con qualunque mezzo possibile e cercare – insieme - un modo per migliorare la viabilità e la vivibilità della Val Bisagno”.

I cittadini e i tecnici che si oppongono all’opera denunciano da tempo gli impatti devastanti che lo Skymetro avrebbe sulla valle: dai cantieri infiniti agli effetti negativi sulla viabilità e sull’ambiente, fino al rischio di stravolgere la vita delle comunità locali del quartiere più densamente popolato di Genova. La mancanza di un progetto definitivo e le continue modifiche richieste aumentano l’incertezza e il senso di sfiducia nei confronti di un’infrastruttura considerata inefficiente e non sostenibile.

Nonostante le molteplici criticità, l’amministrazione comunale sembra determinata a proseguire. La volontà politica di portare a termine l’opera è stata ribadita con forza, nonostante le numerose prescrizioni tecniche e i pareri negativi ricevuti lungo il percorso. Un atteggiamento che, secondo i detrattori, rischia di compromettere irrimediabilmente il futuro della Valbisagno.

Mentre il Comune insiste sull’opera, cittadini e comitati chiedono di fermarsi e ripensare soluzioni alternative che possano davvero migliorare la mobilità senza compromettere il territorio. La partita è ancora aperta, ma il tempo stringe.

I.R.