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Attualità | 14 gennaio 2025, 08:00

La Genova che Canta: Il Coro Maddalena, una storia ventennale fatta di amicizia, divertimento e passione

Gruppo polifonico nato nel 2005, oggi conta circa trentacinque coristi, di cui gran parte voci maschili. La direttrice Alice Careddu: "Tutto nacque in occasione del venticinquesimo anniversario di sacerdozio di Padre Francesco Fissore. Eravamo dei dilettanti quasi allo sbaraglio"

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i martedì successivi, “La Genova che canta”, un servizio seriale de “La Voce di Genova” dedicato ai cori genovesi che, dalle piazze ai teatri, rappresentano da sempre un punto di riferimento per la comunità. Ogni martedì andremo alla scoperta di una tradizione musicale che ci lega alle nostre radici e ci racconta chi siamo. Come sempre, buona lettura!

Passione e amicizia: è questo il binomio che ha unito e unisce ancora oggi, dopo vent'anni, lo storico Coro Maddalena, una realtà genovese che, a differenza di molti altri, conta ben circa quindici voci maschili e che come afferma la Direttrice Alice Careddu "molti ci invidiano". 

Una storia, quella del gruppo, che inizia ancor prima del 2005, precisamente nel 2001, quando un gruppo di amici si incontrava all’interno della parrocchia della Maddalena di Genova, inizialmente con lo scopo di animare le celebrazioni e la festa patronale: "Io ho iniziato a suonare la chitarra in chiesa proprio in quell'anno - racconta la direttrice Careddu -. Il parroco Padre Francesco Fissore, all'epoca, invitata tutti gli anni altri cori a cantare per animare la festa e in quel momento ho pensato 'sono anni che cantiamo anche noi, perché non organizzarci?' e quindi, in occasione del suo venticinquesimo anniversario di sacerdozio, abbiamo provare anche noi a realizzare la primissima esibizione, davvero semplicissima. L'idea ci è piaciuta e, così, abbiamo iniziato un percorso quasi dal nulla". 

Un percorso, come racconta Careddu, inizialmente semplice e che, nel corso degli anni, si è strutturato sempre più: "Eravamo un gruppo di amici dilettati quasi allo sbaraglio - afferma sorridendo - , ma negli anni siamo passati da pochissimi a ben trentacinque elementi divisi in quattro voci con un 'parco' uomini che molti ci invidiano; ne contiamo quasi quindici. Ci tengo a precisare che, però, non tutti sono rimasti dal lontano 2005. Ad oggi, io, Agnese Caruso, Mauro Schenato e Viola Prando siamo i quattro storici che non hanno mai abbandonato il gruppo. Oggi ci vediamo una volta a settimana, il lunedì sera, dalle 9 alle 11 circa in uno dei locali della chiesa della Maddalena che gentilmente ci ospita gratuitamente. Ovviamente le domeniche non cantiamo tutti e trenta ma ci dividiamo in gruppi che si alternano di volta in volta". 

Il repertorio del coro è strutturato su uno sfondo che non cambia mai: "Sono tutti canti di base religiosi - racconta Careddu -. Tutti i nostri testi sono delle preghiere del tipo 'ora la mia vita è tremenda, ma dopo sarà meglio perché dio mi salverà'. Il nostro repertorio, in generale, è molto vasto e si inserisce nello 'spiritual' ma anche nei canti delle tradizioni africane. Devo dire che qualche volta, ma negli anni passati, abbiamo fatto qualche incursioni nei canti di montagna". 

Uno degli elementi che contraddistingue il Coro Maddalena non è solamente una notevole presenza di voci maschili, ma anche la fascia d'età che compone il gruppo: "Più o meno l'età va dai venticinque agli ottantatré anni, davvero amplia - sottolinea la Direttrice -. Io sono nel mezzo: ne ho appena compiuti quaranta. A livello di composizione, siamo suddivisi in soprani, contralti, tenori e bassi. Tutte le persone, iniziate anche alle prime armi, oggi sono in grado di utilizzare uno spartito per capire come strutturare il canto. Specifico che abbiamo anche alcuni musicisti esperti e consolidati che aiutano molto". 

Gli eventi in programma sono diversi, in primis fra tutti l'organizzazione del concerto per i vent'anni del Coro Maddalena e che, probabilmente, verrà festeggiato a ottobre, mese in cui, nel lontano 2005, il gruppo iniziò la sua avventura: "Attualmente abbiamo tanti progetti in cantiere - prosegue Careddu -. Abbiamo in programma un evento relativo a musica e neuroscienze assieme ad altri musicisti, uno assieme alla compagnia teatrale 'Arguedas' di Roberto Bobbio e, infine, stiamo programmando un evento con artisti proveniente dal Senegal che si chiamerà 'Mama Africa', dove noi porteremo appunto la polifonia africana. Per tutti non abbiamo ancora date e location precise, ma ci stiamo lavorando sopra". 

Recentemente, il coro ha deciso di aprire un'associazione culturale che ha permesso di formalizzare e contestualizzare il gruppo: "L'anno scorso abbiamo aperto, io e le mie due socie onorarie del direttivo, la 'Associazione culturale quattroequaranta', nome che deriva dalla frequenza hertz del Diapason. L'obiettivo, inoltre, era ed è quello di promuovere sia le attività del coro che le attività musicali", afferma Alice Careddu. 

Un coro, quello della Maddalena, che, nonostante il numero di partecipati importante, non smette mai di essere aperto a nuove voci: "Noi siamo sempre alla ricerca di nuove persone - precisa la direttrice -. Ci tengo particolarmente a dire che grazie ai social, gestiti dalla nostra social media manager Elena Grosso, abbiamo trovato dei coristi nuovi. Capita che le persone ci scrivano e, dopo essere venuti a sentirci, hanno preso poi parte al coro. Chiaramente succede anche durante i concerti e, addirittura, abbiamo coinvolto persone dopo che queste ci hanno sentito cantare ai matrimoni. Talvolta coinvolgiamo anche i familiari stessi: all'interno del gruppo, ad esempio, ci sono mia sorella e mia cognata".

Federico Antonopulo

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