C’era una volta una piazza senza attività, ingombra di auto parcheggiate nonostante il divieto di fermata, un angolo del centro storico di Genova che sembrava aver sacrificato una parte del suo spirito.
C’era. Perché negli ultimi mesi, per un giorno a settimana, in piazza Santa Maria degli Angeli, alla Maddalena, accade qualcosa di speciale grazie a una lenta e paziente trasformazione che riporta al centro giovani e giovanissimi, anziani e residenti.
Si tratta di Game Square, un progetto inserito in Cresco, ideato per contrastare la povertà educativa e promuovere opportunità culturali per i giovani e realizzato con il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglia, nato per ricucire le ferite sociali del post-pandemia.
Attraverso l’impegno delle cooperative Il Laboratorio e Il Cesto, l’iniziativa ha permesso di individuare nel sestiere della Maddalena una delle aree più difficili decidendo di portare le attività in piazza proprio dove non sembrava più possibile.
Così, un tavolo da ping pong e qualche sedia più tardi, l’iniziale timidezza ha pian piano lasciato il posto alla voglia di condividere e stare con gli altri, richiamando sempre più ragazzi e ragazze.
“Lentamente, i ragazzi hanno cominciato ad avvicinarsi. La piazza, da luogo vuoto o usato per fini poco leciti, è tornata a essere un punto d’incontro” racconta Roberto Murgia, educatore de Il Laboratorio che, assieme a Vittoria Scaglione, si occupa del progetto.
Partito nella tarda primavera, Game Square si basa su un concetto semplice ma rivoluzionario: portare giochi e socialità in una piazza dimenticata per restituirle un’anima.
Questo accade ogni giovedì, dalle 15 alle 18, quando si susseguono le sfide a ping pong e le partite ai giochi di società si moltiplicano, il tutto mentre non mancano le chiacchiere.
“Anche gli abitanti della zona ci hanno accolto con curiosità e, alla fine, con calore. Addirittura, chi parcheggiava abusivamente ha iniziato a evitare di lasciare l’auto in piazza durante le attività,” spiega Murgia, raccontando poi di come questa iniziativa abbia attirato la curiosità del Centro Storico Ragazzi che ha sede nella vicinissima chiesa di San Siro, tanto da far nascere una sinergia tra le realtà.
Il progetto Cresco ha mappato le piazze e gli spazi più critici del centro storico, rilevando che, mentre nel sestiere del Molo i giovani si incontrano in modo spontaneo, alla Maddalena mancano del tutto luoghi sicuri. “Al Molo ci sono gruppi di ragazzi, anche informali, e spazi che li accolgono ma qui, spesso, chi si raduna lo fa per motivi poco leciti. È una situazione difficile, ma questa piazza aveva potenziale. Dovevamo solo dargli una possibilità,” spiega Murgia.
Attenzione e dedizione hanno fatto si che la piazza diventasse un simbolo di rinascita e non sono mancate le sorprese: “L’altro giovedì si è seduto con noi un signore di 92 anni. Era bellissimo vedere come il gioco e la condivisione avessero riunito generazioni diverse. È come se la piazza stesse finalmente tornando a essere ciò che dovrebbe essere: un luogo di incontro” racconta ancora Murgia.
Nonostante i risultati incoraggianti, il progetto Cresco si avvia alla conclusione a febbraio 2025, e gli educatori si stanno già interrogando su come garantire continuità alle attività. “Il nostro sogno è che, anche dopo la fine del progetto, la piazza possa continuare a vivere. Per farlo basterebbe poco, si tratta di un paio di sedie, qualche tavolo e qualche gioco. Speriamo possa continuare ad attirare giovani e non solo”.
Game Square non è solo un progetto: è una storia di speranza, fatta di piccoli gesti e di grande attenzione, che dimostra come anche una piazza apparentemente spoglia possa essere il cuore pulsante di un quartiere.