A pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto che obbliga le strutture ricettive turistiche a dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN), Genova e la sua provincia si distinguono per un livello di conformità superiore alla media regionale. Nonostante questo, circa il 20% delle strutture resta irregolare, evidenziando la necessità di un’azione più incisiva per garantire il rispetto delle norme in una città che negli ultimi anni sta conoscendo da vicino il fenomeno dell’overtourism con una presenza sempre maggiore di vacanzieri.
Secondo lo studio di Purple&Noise sui dati forniti dal Ministero del Turismo, in provincia di Genova sono registrate 11.600 strutture, di cui 9.382 hanno già ottenuto il CIN, raggiungendo un tasso di regolarità dell’80,88%. Si tratta di un dato in linea con la media nazionale, ma che lascia ancora spazio a miglioramenti.
A livello regionale, la Liguria registra una percentuale di regolarità del 76,62%: delle 41.027 strutture registrate, 31.436 risultano in regola. Le altre province, tuttavia, mostrano livelli di conformità inferiori rispetto a Genova: a Savona solo 8.939 strutture su 12.312 sono regolari, con un tasso di inadempienza del 27,4%, il più alto della Liguria; a Imperia: il 23,7% delle strutture resta irregolare (6.357 su 8.338 regolari); a La Spezia: 6.758 strutture regolari su 8.777, con il 23% ancora non in regola.
La normativa prevede sanzioni severe per chi non si adegua. “Un immobile privo del CIN può essere multato fino a ottomila euro - spiega l’avvocato Gennaro Sposato, dello studio Rödl&Partner - la mancata esposizione del codice può costare dai cinquecento ai cinquemila euro, mentre l’assenza di estintori e rilevatori di sicurezza obbligatori può portare a sanzioni fino a seimila euro per violazione”.
A Genova, i controlli sono già iniziati, coinvolgendo Polizia e Polizia Locale. L’obiettivo è identificare le strutture non conformi e garantire maggiore sicurezza e trasparenza per i turisti, oltre a vigilare sull’utilizzo delle tanto criticate key box.
“La regolarizzazione è un passo fondamentale per migliorare l’immagine turistica della città e per combattere il fenomeno delle locazioni abusive, che rappresentano una concorrenza sleale per chi rispetta le regole”, conclude Sposato.