Attualità - 13 gennaio 2025, 16:20

Tredici anni fa la tragedia della Costa Concordia: Genova e l’Isola del Giglio legate per sempre nel ricordo del naufragio

Due anni dopo l’incidente, il relitto fu trasferito nel porto di Pra’ per la sua demolizione e il recupero della quasi totalità dei materiali

Tredici anni fa, la notte del 13 gennaio 2012, il naufragio della Costa Concordia portò sull’Italia gli occhi del mondo. Una tragedia dalle cicatrici profonde, ma che per Genova, cuore pulsante della cantieristica italiana, rappresenta anche una storia di rinascita, di vita che cambia forma e va avanti. Dopo due anni trascorsi inclinata sulle rocce dell'Isola del Giglio, la Costa Concordia arrivò nel porto di Genova nel 2014. Quel viaggio finale non fu solo una straordinaria impresa ingegneristica, ma anche un momento simbolico: una città dalla leggendaria tradizione marinara pronta ad accogliere un relitto carico di dolore per trasformarlo, pezzo dopo pezzo, in qualcosa di nuovo.

I fatti di quella notte

La sera del 13 gennaio 2012, la Costa Concordia salpò dal porto di Civitavecchia per una crociera nel Mediterraneo. A bordo c’erano oltre 4.200 persone tra passeggeri ed equipaggio. Alle 21.45, durante un cosiddetto ‘inchino’ (manovra ravvicinata per salutare gli abitanti dell’Isola del Giglio) la nave urtò uno scoglio sommerso, aprendo una falla di 70 metri nello scafo. L’impatto fu devastante: l’acqua cominciò ad allagare rapidamente i compartimenti inferiori, causando un progressivo inclinarsi della nave su un lato. Le operazioni di evacuazione furono caotiche e difficoltose, complicate dall’oscurità e dall’inclinazione crescente. Nonostante il lavoro di molti membri dell’equipaggio, ritardi e disorganizzazione che contribuirono alla perdita di 32 vite. L’Isola del Giglio divenne un rifugio per i sopravvissuti, accolti dagli abitanti che misero a disposizione coperte, cibo e conforto. La nave, nel frattempo, rimase adagiata su un fianco a pochi metri dalla costa, divenendo una sorta di simbolo della tragedia.

Il trasferimento a Genova

L’ingresso del relitto nel porto di Genova fu un altro momento indelebile di quella vicenda. Il viaggio dalla Toscana alla Liguria venne seguito da tutto il mondo: la nave, trainata da rimorchiatori, attraversò il Mediterraneo come un gigante ferito, sorvegliata da decine di imbarcazioni di supporto. L’arrivo in porto, il 27 luglio 2014, fu un momento indimenticabile per la città. Centinaia di operatori al lavoro, mentre i genovesi seguivano da vicino l’evento, riempiendo le banchine e osservando con un misto di curiosità e rispetto. Il relitto ha rappresentato una sfida tecnica straordinaria: smantellarlo in sicurezza, evitando impatti ambientali, ha richiesto un’attenzione minuziosa e un’organizzazione impeccabile. Il lavoro di smantellamento, durato tre anni, ha coinvolto più di mille persone, molte delle quali genovesi. Alla fine, il 93% dei materiali del relitto è stato riciclato. Non solo un successo tecnico, ma anche un messaggio potente: da una tragedia si può costruire un futuro.

Il processo e le condanne

La tragedia della Costa Concordia non si è conclusa quella notte, ma è proseguita nelle aule di tribunale. Il processo, durato anni, ha visto al centro della scena il comandante Francesco Schettino, accusato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. Schettino, che lasciò la nave prima che l’evacuazione fosse completata, è diventato il simbolo dell’irresponsabilità e della mancata leadership in una situazione di emergenza. Nel 2015, il tribunale di Grosseto lo ha condannato a 16 anni di reclusione, una sentenza confermata successivamente in appello e dalla Corte di Cassazione. Altri membri dell’equipaggio e della compagnia Costa Crociere hanno invece raggiunto accordi di patteggiamento per pene inferiori. Il processo ha messo così in luce errori operativi, mancanze nelle procedure di sicurezza e responsabilità condivise, ma il peso maggiore è ricaduto su Schettino. Una vicenda giudiziaria che, oltre a sancire le responsabilità penali, ha spinto a un ripensamento globale delle norme sulla sicurezza in mare.