Bene lo stop agli aumenti di biglietti e abbonamenti dei regionali, bene anche il rimborso per chi ha pagato di più con tanto di richiesta danni a Trenitalia per i disagi patiti dagli utenti. Ma non si può nascondere che, nonostante le ultime mosse strategiche, per i liguri muoversi in treno spesso è un’impresa, specie se si vuole andare fuori regione.
Difficile pensare di andare in vacanza spostandosi su rotaia, ancora peggio ipotizzare di pianificare viaggi di lavoro su una rete che quasi quotidianamente porta in dote ritardi, cancellazioni e disagi di varia natura.
Ora a rendere la vita ancora più difficile a chi si sposta in treno ci sono le variazioni di orario che, dati alla mano, allontanano Genova e la Liguria dal resto d’Italia e, in particolare, da Roma.
L’orario ufficiale parla chiaro: fino al 27 giugno, il tempo minimo per raggiungere la Capitale da Genova supererà abbondantemente le quattro ore, anche con le Frecce. Il motivo? Lavori sulla linea per il potenziamento della tratta in Versilia. “Roma dove sei?” si chiedevano i genovesissimi Matia Bazar nell’incipit di “Vacanze romane” e ora, con loro, se lo chiedono anche centinaia di viaggiatori con il dito che indica l’orologio.
Ma non è tutto: alcuni Intercity, invece di attraversare la Liguria per proseguire fino a Roma, si fermeranno a La Spezia, lasciando gli utenti ben lontani dalla loro destinazione finale.
Il primo Frecciargento del mattino da Genova Principe, ad esempio, parte ora alle 5.33 anziché alle 5.53, arrivando a Roma Termini alle 10.05 invece che alle 10.00. Anche il treno successivo subisce modifiche: parte alle 7:04 invece delle 7.20 e arriva alle 11.37 invece delle 11.32. Situazione che si complica non poco per chi viene da Ponente e, prima di pensare al viaggio verso Roma, deve in qualche modo raggiungere Genova.
Una situazione che, inevitabilmente, ha scatenato le reazioni da parte delle associazioni dei consumatori, mentre la politica, per voce dell’assessore regionale ai Trasporti, Marco Scajola, prosegue nel proprio braccio di ferro con Trenitalia pur mantenendo la barra dritta sull’importanza degli interventi per il potenziamento della linea. Argomento ben conosciuto dalle parti di piazza De Ferrari al netto dei lavori per il Nodo di Genova che nei primi giorni dell’anno hanno portato a chiusure e conseguenti tratte in bus per gli utenti. Sempre nella speranza che il sacrificio porti, prima o poi, a un miglioramento.