“Anno nuovo, problemi vecchi nelle strutture ospedaliere genovesi, in particolare presso l’Ospedale Policlinico San Martino dove si verifica una gravissima carenza di personale, affare ben noto alle istituzioni, all’azienda e alla politica, e quindi un affanno pesante tra le lavoratrici e i lavoratori soprattutto del pronto soccorso”. A scriverlo è la Uil Liguria in una nota.
L’organizzazione sindacale denuncia “l’elevato numero di accessi” che ritiene “insostenibile e porta quotidianamente alla presenza di circa 150 pazienti che stazionano al pronto soccorso anche per la carenza dei posti letto nei vari reparti. Di fatto, dei 150 stazionamenti una parte viene dimessa, ma la gran parte resta in attesa di posto letto per il ricovero in reparto. Spesso le persone attendono giorni e nel frattempo si accumulano nuovi ingressi. Inoltre, da linee guida, il tempo massimo raccomandato dalla presa in carico al triage, fino alla conclusione della prestazione di pronto soccorso, è di 8 ore. Eppure le istituzioni e l’azienda non intervengono mentre il personale è costretto ad operare in costante emergenza con ripercussioni su servizio e utenza”.
“Il Presidente della Regione e l’Assessore alla sanità devono comprendere che gli accessi elevatissimi di queste ultime settimane hanno messo a dura prova l’organizzazione del lavoro e hanno stremato il personale sanitario operante all’interno del maggiore nosocomio di Genova – dichiara Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria - La Uil lo dice da molto tempo, si è espressa in tutti i modi: non possiamo permettere che la sanità in Liguria, retta da professionisti di rara eccellenza, si riduca allo stremo delle forze. Occorre investire in risorse umane per garantire condizioni di lavoro dignitose e un servizio all’altezza delle esigenze della popolazione: investire sulla continuità delle cure è vitale per la nostra sanità. I numeri che ci illustrano i tanti lavoratori che operano all’interno del San Martino, impattano fortemente sul benessere dei lavoratori che, spesso, sviluppano patologie da stress e stanchezza e che sono esposti alle aggressioni e al turpiloquio di un’utenza esasperata”.
La Uil ritiene indispensabile anche un intervento risolutivo da parte della Direzione aziendale.
“Deve verificarsi con urgenza un intervento importante. A causa dell’affollamento in pronto soccorso potrebbe verificarsi un problema di sicurezza. La struttura, infatti, non è capace di contenere un numero così elevato di persone. In ballo ci sono la sicurezza e l’incolumità degli operatori e dell’utenza. Viene difficile immaginare, ad esempio, un’evacuazione alla luce di 150 persone che affollano il pronto soccorso – dichiara Giovanni Bizzarro, segretario aziendale Uil Fpl dell’Ospedale Policlinico San Martino – Occorre affrontare la situazione con l’integrazione immediata di personale attraverso nuove assunzioni provenienti dalle graduatorie del concorso pubblico, questo sia in Pronto soccorso che in Area Medica, visto che di recente è stata soppressa un’unità infermieristica per carenza di organico. E poi occorre un piano strutturale che garantisca al pronto soccorso, che è un DEA di secondo livello, un bacino di risorse adeguato a rispondere alla domanda crescente di cure urgenti”.
"Anno nuovo, problemi vecchi ma la Uil attende con urgenza di poter discutere sul campo di una sanità da risanare in ogni suo aspetto. Non smetterà mai di ripeterlo" concludono.