La delegazione genovese di GAIA Animali e Ambiente si scaglia contro le dichiarazioni del consigliere comunale Walter Pilloni, che durante un’interrogazione e successivamente in un’intervista a un’emittente locale ha affermato che “le prime azioni che vengono ragionate sono quelle di istituire delle squadre di caccia per poter abbattere questi mammiferi…non so se possa essere una soluzione”.
“Si tratta di dichiarazioni gravi da parte di un rappresentante delle istituzioni che contrastano con le norme a tutela del lupo che è tuttora animale protetto, nonostante i tentativi del mondo venatorio a ridurne la tutela poiché lo considera un competitore nella caccia agli animali selvatici, con la differenza è che il lupo uccide per sopravvivere il cacciatore per puro divertimento” spiega l’associazione animalista in una nota.
L’aumento del numero dei lupi anche nel nostro Appennino deve essere invece visto con favore secondo le dichiarazioni del colonnello Carlo Chiavacci, Comandante regionale dei Carabinieri Forestali: “questo è un aspetto positivo dal punto di vista ambientale e una buona condizione per la biodiversità. Senza contare che serve a tenere sotto controllo anche la presenza numerica dei cinghiali”.
“Gli avvistamenti dei giorni scorsi nelle stesse zone del ponente genovese potrebbero ricondurre ad uno stesso esemplare in dispersione - spiega ancora GAIA -. Di solito si tratta giovani maschi, comunque schivi, ciò comporta in certe aree la necessità di maggiori attenzioni e buone pratiche per tutelare gli animali domestici che comunque difficilmente sono prede per i lupi”.
Francesco De Giorgio, biologo ed etologo, afferma che “non sono i lupi che vanno controllati ma le attività antropiche, anche perché oltre che essere notoriamente indicatori e promotori di un ambiente naturale sano, i lupi rappresentano anche le migliori difese contro la diffusione di patogeni, come nel caso della peste suina africana. C’è poi il tema dei cani che vengono mal gestiti, ma anche mal compresi dagli umani, come quelli legati a catena nella campagne, ma anche quelli che vivono in città liberati in natura senza cognizione di causa. In più nelle campagne ci sono diverse mal pratiche legate alla gestione del cibo, che spesso viene lasciato fuori, a disposizione non solo dei cani ma anche dei selvatici.”
“Agli allevatori liguri GAIA dice basta alibi, questo anno la Regione Liguria ha stanziato ben 1 milione e 800 mila euro per la prevenzione alle predazioni, potranno così installare recinzioni e sistemi di sorveglianza che dovranno permettere la convivenza con la fauna selvatica”.