Animali critici e dove trovarli: c'è un ufficio del comune che se ne occupa direttamente a Genova, suo il compito di identificare specie infestanti, suo il censimento di animali selvatici, suoi i progetti come SfRatto, studiato a livello nazionale ed europeo per l'eradicazione del problema delle infestazioni da ratti nei quartieri genovesi. Un team che si occupa di "programmi di studio e gestione delle popolazioni di animali critici presenti nel territorio comunale per formulare concrete proposte di sanificazione e bonifica del tessuto urbano", così da descrizione il ruolo e insieme l'obiettivo.
In questo periodo di 'bassa', per motivi stagionali e non solo, è con loro che facciamo il punto sul tema della peste suina e sulla presenza di cinghiali in aree urbane - dopo le ultime segnalazioni solo ieri ad Albaro, ma anche delle infestazioni cicliche da ratti, e sugli studi in corso in città.
Partendo dagli ungulati, se la presenza è tutt'altro che debellata su suolo cittadino, risulta più contenuto invece il contagio da peste suina, prima volta negli ultimi 3 anni dall'emersione dei primi casi.
"In questa stagione - racconta Giorgio Chiaranz, tra i coordinatori dell'ufficio Animali critici di Palazzo Tursi - i cinghiali si avvicinano un po' meno alla città, almeno parzialmente: il periodo più critico per questo tipo di fauna di solito è l'estate dove, essendo il terreno molto duro, faticano a trovare fonti di cibo ed è ovvio che la città in qualche modo attiri sempre da questo punto di vista".
Gli avvistamenti proseguono, solo venerdì un gruppetto di cinghiali a scorazzare per le vie di Albaro ha attirato l'attenzione di residenti e polizia locale. Ma la presenza in questo senso non stupisce quasi più, "è quasi normale - ricorda il tecnico - per una città come la nostra che si affaccia sulla campagna e sui boschi subito alle spalle, sono portati ad avvicinarsi però indubbiamente il problema sta rientrando. Su questo noi come ufficio lavoriamo più che altro di supporto, il tema è molto ben seguito dalla ASL che, anche in collaborazione con l'Università, ha fatto recentemente dei censimenti sia sul Bisagno, sia in altre zone e diciamo che che si sta monitorando la situazione".
"Qualche problematica puntuale rimane - prosegue Chiaranz - ma anche questo si lega purtroppo spesso anche a cattivi comportamenti, al somministrare cibo e loro ovviamente sono più portati ad avvicinarsi all'uomo".
Non è il cinghiale l'unico esemplare sotto la lente dell'Ufficio animali critici, che anzi come monitoraggio diretto si occupa anche e soprattutto della presenza di ratti in città. Dopo le emergenze estive "anche se ad oggi l'inverno è stato piuttosto caldo, il grosso del problema risulta rientrato - sottolinea ancora Chiaranz - noi comunque monitoriamo perché ci sono situazioni dove risulta conclamata la presenza dei ratti come di scarafaggi ma in maniera molto limitata e puntuale e questo ci permette di agire in forma quasi chirurgica".
I fenomeni ovviamente riprenderanno con intensità maggiore verso la primavera, ma l'ufficio è già al lavoro. "Abbiamo numerosi progetti in ballo anche con interventi strutturali proprio per far sì che sia un'estate o una tarda primavera con meno animali critici in giro".
Il progetto pilota SFratto ad esempio, che verrà esteso anche ad altri quartieri non solo nel centro storico o in zone storicamente esposte alla problematica.
"E' il progetto del quale siamo più orgogliosi perché è una sorta di modello che abbiamo studiato su Genova, studiato su una porzione del centro storico e che ora stiamo estendendo a gran parte della città. Nei diversi municipi abbiamo individuato le zone un po' più critiche e stiamo agendo con la stessa modalità quindi un'azione strutturale e di in qualche modo una riqualificazione di aree problematiche che unisce comportamenti semplici come controllare meglio il conferimento della spazzatura, l'apposizione di sistemi tombini basculanti".
Quello dell'ufficio Animali critici è un lavoro 'di risposta' ma che segue l'andamento stagionale, e con il cambio delle stagioni si aggiorna sulle problematiche principali: "merita di essere citato - conclude Chiaranz - il fatto che quest'estate per la prima volta in tutti i municipi abbiamo fatto dei trattamenti anti larvali contro le zanzare, proprio nelle zone più segnalate dai cittadini. Questo in termini scientifici viene chiamato 'Citizen science', nel senso del coinvolgimento della cittadinanza. Noi come ufficio animali ci siamo basati sui siti più segnalati nell'ultimo triennio per agire in maniera mirata, municipio per municipio, nelle zone più critiche e tra l'altro con ottimi risultati che presenteremo ad un convegno internazionale quest'estate".
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