La crescente problematica dei cormorani in Liguria è tornata al centro del dibattito politico durante il consiglio regionale del 7 gennaio, portata all'attenzione dalla consigliera Lilli Lauro di Fratelli d’Italia. Negli ultimi censimenti è stato rilevato un preoccupante aumento della popolazione di questi uccelli nei bacini del Tigullio, tra cui il bacino idrografico dell’Entella e le valli limitrofe.
“È fondamentale agire con urgenza per proteggere la nostra fauna ittica, che sta subendo un attacco senza precedenti da parte di questa specie – ha dichiarato Lauro – La situazione è insostenibile: i cormorani, non migrando più, predano incessantemente le specie autoctone, portando all'annientamento di popolazioni di pesci come ciprindi e trote selvatiche. Non possiamo permettere che il nostro patrimonio naturale venga distrutto.”
Le mutate condizioni climatiche e l’adattamento dei cormorani hanno modificato le loro abitudini migratorie, portandoli a stabilirsi in Liguria tutto l’anno. Questo ha avuto effetti devastanti sull’ittiofauna locale, con gravi ripercussioni sulle attività di pesca e sul mantenimento delle specie protette dalla Direttiva 92/43 "Habitat".
Le misure attuate dalla Regione tra il 2019 e il 2023, tra cui il monitoraggio della specie e le campagne di sensibilizzazione, si sono rivelate insufficienti. L’ISPRA aveva approvato anche interventi di sovvertimento della popolazione, ma i risultati non sono stati quelli sperati.
La consigliera Lauro ha chiesto con forza alla Regione Liguria di rivedere il “Piano di controllo selettivo del Cormorano”.
“È necessario un approccio più flessibile e reattivo, che preveda abbattimenti mirati e misure di controllo specifiche, per garantire la salvaguardia delle nostre risorse ittiche e promuovere l'attività turistico-sportiva della pesca”, ha sottolineato.
Il vicepresidente Alessandro Piana ha spiegato che la mancanza di dati aggiornati sul censimento dei cormorani rappresenta un ulteriore ostacolo assicurando che la Regione si attiverà per migliorare il monitoraggio e collaborare con le associazioni pescasportive per proteggere le specie vulnerabili.
“La pronta risposta positiva a questo problema da parte della Regione e soprattutto del vicepresidente – conclude Lauro – sottolinea quanto la questione dei cormorani in Liguria sia un tema di grande rilevanza, che richiede un'azione coordinata e tempestiva da parte delle istituzioni per garantire la salvaguardia delle risorse ittiche e il sostegno alle attività economiche legate alla pesca. La sfida è complessa, ma è essenziale trovare un equilibrio tra la protezione della fauna selvatica e la tutela delle risorse naturali”.
In chiusura, Lauro ha ringraziato le categorie e le associazioni locali per il loro impegno costante su un tema così cruciale. “Non possiamo permettere che la nostra biodiversità venga compromessa e che le attività di pesca, risorsa importante per il nostro territorio, vengano messe a rischio”.
I.R.