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Attualità | 07 gennaio 2025, 12:39

Tornare ai vini a bassa gradazione alcolica per salvaguardare la salute e la tradizione

La proposta del dottor Sukkar, nutrizionista direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione del San Martino: “La proibizione di vino e birra può portare verso l’abuso di soft drink con aumento di casi di diabete e obesità”

Tornare ai vini a bassa gradazione alcolica per salvaguardare la salute e la tradizione

Ridurre la gradazione alcolica dei vini per salvaguardare la salute e la patente, con un occhio di riguardo alla tradizione.

In sintesi si può riassumere così la proposta del nutrizionista Giuseppe Samir Sukkar, direttore dell'Unità di Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico IRCCS San Martino di Genova, che sta aprendo un dibattito interessante sull’argomento.

Per Sukkar, infatti, tornare a produrre vini con gradazione alcolica più bassa, come era in passato, potrebbe portare a una importante riduzione di rischi legati alla salute e garantire una maggiore sicurezza alla guida, rispettando i limiti del codice della strada.

L'alcol, anche a piccole dosi, ha effetti negativi sul corpo umano, interferendo con il sistema nervoso centrale e rallentando i riflessi. Secondo Sukkar, la gradazione più alta dei vini moderni complica ulteriormente il problema: "Negli ultimi anni c'è stata una corsa a incrementare la percentuale alcolica del vino, con le vendemmie tardive e i trattamenti enologici. Tutto questo ha portato a un prodotto che non è più quello di un tempo, che viaggiava sui dieci gradi, undici massimo per i bianchi e dodici per i rossi”.

Con i vini attuali, che possono raggiungere anche i 13,5 gradi alcolici, è più facile superare il limite di alcolemia di 0,50 g/l previsto dal codice della strada per il ritiro della patente. Per esempio, un uomo di settanta chili di peso, dopo aver bevuto due bicchieri di vino al 13,5%, può raggiungere un'alcolemia di 0,69 g/l nell'immediato, scendendo a 0,49 g/l solo dopo due ore. Se invece il vino è a undici gradi, i valori sono significativamente più bassi: 0,54 g/l nell'immediato e 0,34 g/l dopo due ore. Questa differenza potrebbe determinare il mantenimento o la sospensione della patente.

Per ridurre il consumo, Sukkar propone anche bottiglie più piccole, da mezzo litro, che limitino automaticamente la quantità di alcol consumato in un pasto. Questo formato non solo aiuterebbe chi vuole gustare un bicchiere senza eccedere, ma potrebbe anche ridurre gli sprechi, mantenendo il vino fresco più a lungo.

“L’ideale sarebbe non bere” specifica Sukkar sottolineando gli effetti nocivi dell’alcol, senza però dimenticare l’aspetto culturale e la tradizione enologica: "Bisogna considerare l’aspetto edonico dell’alimentazione che è estremamente importante, per evitare la depressione che può nascere come conseguenza di certi orientamenti demagogici".

Proibire del tutto il vino o l’alcol, spiega il nutrizionista, potrebbe avere effetti controproducenti, spingendo verso un consumo eccessivo di bevande zuccherate come soft drinks. "La proibizione totale del vino e della birra può portare immediatamente allo shift verso bevande zuccherate, che generano un incremento spaventoso del rischio di diabete, anche giovanile, obesità e facilitano il cancro”.

Il dibattito si sposta quindi sulla necessità di un compromesso: informare i cittadini sui rischi, senza ricorrere al proibizionismo. "Passare da una dipendenza a un’altra è la regola - avverte Sukkar - abbassare la gradazione potrebbe essere un compromesso per la riduzione del rischio e, nel contempo, un modo per avviare un processo di maggiore consapevolezza con una tendenza all’eliminazione progressiva di alcolici, in particolare di superalcolici, conservando il ruolo del vino all’interno della dieta mediterranea che, ricordo, è fondamentalmente morigerata”.

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA, LA NORMATIVA VIGENTE

Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, ha aumentato le sanzioni per abuso di alcol alla guida

Il limite legale per chi si trova al volante è di 0,5g/l. Il superamento del limite comporta sanzioni che vanno dai 573 a 6000 euro di multa, arresto fino a un anno, sospensione della patente fino a due anni e possibile confisca del veicolo.

Nel dettaglio:

Chi viene sorpreso alla guida con un tasso alcolemico tra i 0,5 e i 0,8 g/l, sarà sanzionato con una multa da multa da 573 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi.

Per chi ha tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l multa da 800 a 3.200 euro, arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.

Oltre l’1,5 g/l multa da 1.500 a 6.000 euro, arresto da 6 mesi a 1 anno, sospensione della patente da 1 a 2 anni e possibile confisca del veicolo.

Chi viene trovato con un tasso alcolemico da 0,8 in su potrà guidare solo veicoli con installato a bordo l'alcolock, un dispositivo in grado di registrare il tasso alcolemico soffiandoci dentro. Il conducente sarà tenuto a soffiarci dentro ad ogni accensione della vettura. Se il dispositivo rileverà l'assenza totale di alcol allora l'automobile potrà essere avviata.
Per i neopatentati e i conducenti professionali, il limite è fissato a 0,0 g/l, con sanzioni più severe in caso di violazione.

I.R.

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