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Attualità | 06 gennaio 2025, 08:00

Botteghe storiche e locali di tradizione - Il laboratorio di Giovanni Steri, il maestro genovese delle serrature che conosce tutti i segreti delle toppe e del mestiere

Attività ultracentenaria situata in Sottoripa tramandata di generazione in generazione, fornisce diversi servizi tra cui duplicazione chiavi, apertura casseforti e porte. Oggi è ancora punto di riferimento prezioso non solo per tutta la comunità ma anche per le forze dell'ordine e i tribunali

Botteghe storiche e locali di tradizione - Il laboratorio di Giovanni Steri, il maestro genovese delle serrature che conosce tutti i segreti delle toppe e del mestiere

Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Siamo partiti con il punto di vista dell’assessora comunale al Commercio, Paola Bordilli, e del segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia. Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi!

Nel cuore del centro storico di Genova, precisamente in Sottoripa, si trova una delle attività più storiche e rinomate dell'intera città, dove al proprio interno è possibile trovarsi di fronte un vero e proprio professionista 'di una volta' in materia 'serrature': si tratta della bottega Steri Giovanni & C, con a capo il titolare Giovanni Steri, che ancora oggi rappresenta un autentico monumento vivente in riferimento all'arte dell'artigianato.

Con oltre un secolo di esperienza, il 'mago' Steri, classe 1948, è riconosciuto come il maestro indiscusso delle serrature, dopo aver costruito man mano una reputazione incrollabile in qualità di esperto nella duplicazione chiavi e nell'apertura di serrature complesse.

Steri, dopo aver ereditato la bottega dallo zio nel lontano 1977, fin da piccolo è sempre stato affascinato dalla meccanica delle serrature, e oggi, con il passare degli anni, è anche un perito richiesto nei tribunali e un consulente tecnico d'ufficio: "Quando facevo le elementari, finiti i compiti venivo qui a fare le commissioni che mi dava mio zio. Ero insieme ai miei tre cugini che purtroppo sono venuti a mancare da giovani. Loro mi hanno insegnato il mestiere. Il fatto di aprire le serrature mi ha sempre incuriosito", racconta il titolare.

Nel frattempo, però, Steri ha studiato ed è diventato "comandante di navi" ma il legame con l'attività "non è mai venuto a meno": "Avevo promesso a mio zio e ai miei cugini che avrei continuato questa attività ed è quello che ho fatto. Ora anche mio figlio ha fatto questa promessa", precisa l'artigiano che, grazie alla sua indiscussa abilità nel 'violare' serrature senza danneggiarle, è diventato un punto di riferimento anche per poliziotti, carabinieri, magistrati e cittadini che, accidentalmente, si sono ritrovati chiusi fuori casa, come spesso può capitare uscendo di fretta dalla propria abitazione e dimenticandosi, così, il proprio mazzo di chiavi.

Un'attività che non smette mai di rimanere al passo con la contemporaneità e, proprio come chiarisce il titolare, assieme al nipote "col tempo ci siamo dovuti aggiornare e lo facciamo ancora adesso". "Nipote che - precisa -, si occupa della parte elettronica, mentre io mi occupa del compartimento meccanica".

Oggi il quartiere è radicalmente diverso rispetto ai tempi passati e il titolare racconta come ha assistito personalmente ai cambianti del quartiere, una zona che dapprima viveva un passaggio costante di portuali mentre oggi è scena, purtroppo, di episodi critici: "Qui davanti c’era la chiamata del porto, c’erano i portuali. In questi locali qui vicino si vendeva di tutto e tutti i magazzini che adesso sono vuoti venivano utilizzati dai portuali dove spesso dormivano perché tanti erano di fuori Genova - afferma Steri -. C’erano anche le prostitute e qui non succedeva assolutamente niente perché chi gestiva la prostituzione non voleva far venire la polizia in questa zona e quindi non doveva accadere nulla di sconveniente. Ho vissuto anche questo periodo e, dico la verità, per tante cose era meglio”.

Federico Antonopulo

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