“Altri centottanta mila euro in consulenze inutili: così la giunta Bucci spreca risorse mentre i problemi reali restano irrisolti”. Con queste parole il Consigliere Regionale Gianni Pastorino critica duramente la decisione dell’amministrazione regionale di destinare oltre centottantamila euro a due consulenze assegnate a Maria Antonietta Cella e Flavio Di Muro.
Le due figure, vicine al centrodestra, sono state nominate per occuparsi rispettivamente di sviluppo dell’entroterra e autonomia differenziata e riceveranno compensi annui superiori a novantuno mila euro ciascuno. Per Pastorino, queste nomine rappresentano l’ennesimo esempio di “politiche che portano a sprechi di risorse pubbliche”.
Il consigliere denuncia che, mentre “la sanità pubblica è in crisi, i piccoli comuni dell’entroterra continuano a perdere residenti e i trasporti regionali sono inadeguati”, la giunta preferisce investire in consulenze piuttosto che affrontare le vere emergenze della Liguria.
Pastorino ha sottolineato come le recenti decisioni della giunta Bucci si inseriscano in un quadro più ampio di scelte discutibili: “Queste nomine si aggiungono a una serie di scelte discutibili della giunta Bucci, che ha già istituito un Consiglio della Sanità e arruolato consulenti per l’Assessore alla Sanità Nicolò senza produrre alcun risultato tangibile”.
Secondo il consigliere regionale, la giunta ha creato “nuovi organismi e incarichi, appesantendo la burocrazia regionale”, senza fornire soluzioni concrete ai problemi di sanità, mobilità e ripopolamento delle aree interne.
Pastorino accusa la giunta di utilizzare risorse pubbliche per incarichi che appaiono come “l’ennesima spartizione politica”. Le consulenze affidate a Cella e Di Muro, secondo il consigliere, “non offrono alcun beneficio reale alla comunità” e sollevano interrogativi sui criteri di assegnazione, dato che “sono state attribuite a persone che non hanno titoli specifici per occuparsi di singole problematiche ma che sono rappresentanti politici a tutti gli effetti”.
Per il consigliere serve un utilizzo diverso dei fondi stanziati: “Questi fondi potevano e dovevano essere utilizzati per rafforzare i servizi essenziali. Si poteva investire nel potenziamento del personale sanitario, nel sostegno alle piccole realtà dell’entroterra o nella modernizzazione dei trasporti”.