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Attualità | 03 gennaio 2025, 08:08

Pronto soccorso al collasso, giornate da incubo a Genova. L’appello della Regione: “In ospedale solo se necessario”

Mentre il picco dell'influenza vero e proprio deve ancora arrivare - ed è previsto per metà gennaio - non ci si aspetta un quadro diverso da qui alla fine delle feste

Pronto soccorso al collasso, giornate da incubo a Genova. L’appello della Regione: “In ospedale solo se necessario”

Ore intense, di maxi affluenza, e destinate a non rimanere isolate nei pronto soccorso della Liguria, ieri messi alla prova in particolare nell'area metropolitana di Genova da grossi flussi per tutta la giornata.

Bollino rosso, per buona parte della mattinata e del pomeriggio, secondo il sito PsLive che monitora in tempo reale la situazione nei principali pronto soccorso liguri, ma mentre il picco dell'influenza vero e proprio deve ancora arrivare - ed è previsto per metà gennaio - non ci si aspetta un quadro diverso da qui alla fine delle feste e al 7 gennaio, post Epifania. 

"Giornata molto intensa per tutti - spiega Paolo Cremonesi, primario del pronto soccorso del Galliera - con un grande numero di arrivi, alcuni anche assolutamente impropri perché dovrebbero rivolgersi al medico di famiglia o al sostituto. Le Rsa inoltre dovrebbero, non tutti ma molti, inviare un minor numero di pazienti in ospedale, e gestirli di più in struttura dove si trovano".

Se all'ospedale San Martino il picco è stato di 110 pazienti presi in carico, al Galliera come al Villa Scassi di Genova i numeri dei pazienti sono stati intorno all'ottantina. 

"Abbiamo letto che la guardia medica è ampiamente sotto numerata per coprire i poli e purtroppo le persone si rivolgono troppo nei pronto soccorso dove già il numero di medici e infermieri è al limite e tutto il flusso determina rallentamenti di tutto il sistema dell'emergenza", prosegue Cremonesi.

Un aumento degli accessi atteso e ampiamente preventivato, nonostante le misure messe in campo anche dalla Regione Liguria con il piano predisposto per le festività e per garantire i servizi territoriali.

Ad oggi, secondo i numeri forniti da De Ferrari, sono duemila e 259 gli accessi registrati a partire dal 7 dicembre negli “Influenza Point” di tutta la Liguria (310 in Asl 1, 217 in Asl 2, 790 in Asl 3, 346 in Asl 4 e 596 in Asl 5), presso gli ambulatori dedicati egli studi medici aperti eccezionalmente nei giorni festivi. Si tratta di un dato ancora parziale per gli Influenza Point che, grazie all’accordo con i medici di medicina generale, saranno operativi su tutto il territorio fino al prossimo ponte del 6 gennaio, quando termineranno le festività natalizie.

"Afflusso superiore rispetto ai giorni precedenti - ha commentato l'assessore alla Sanità Massimo Nicolò - ma, visto l’avvicinarsi del picco influenzale, con la Liguria che è tra le Regioni ad incidenza più alta dopo solo la Sardegna, era prevedibile ed è in linea con gli anni passati. Credo però che sia necessario entrare nella nuova ottica di quelli che sono oggi gli Influenza Point. Nei Pronto Soccorso sarà necessario dover gestire unicamente i casi ad alta complessità, per i casi meno gravi le persone dovranno abituarsi alla nuova riorganizzazione territoriale che comprenderà anche i poliambulatori".

Percorso intrapreso, ma non di semplice applicazione. Mentre i prossimi giorni non fanno presagire scenari diversi.

"Il giorno 7 - continua Cremonesi - ci sarà il grande rientro dalle ferie di tanti, e ci aspettiamo come tutti i lunedì e questo in particolare un numero importante di accessi. E poi è previsto a metà gennaio il picco dell'influenza, quindi usciamo da un periodo difficile ma verosimilmente rientriamo in un periodo altrettanto impegnativo".

L'appello rinnovato è sempre lo stesso: "Le persone che non hanno motivi gravi si rivolgano alla guardia medica, ai medici di famiglia o ai loro sostituti ma senza venire in pronto soccorso se non è necessario, perché oltre le attese si finisce per aumentare gli afflussi". Rallentando la macchina dell'emergenza.

Valentina Carosini

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