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Attualità | 03 gennaio 2025, 11:35

Migliora la qualità dell’aria a Genova: nel 2024 cala il biossido d’azoto ma in corso Europa e via Buozzi livelli sopra il limite europeo

I dati preliminari mostrano miglioramenti nell’inquinamento atmosferico, ma ozono e polveri sottili restano problematici. Ancora irrisolti i superamenti nelle aree critiche

Migliora la qualità dell’aria a Genova: nel 2024 cala il biossido d’azoto ma in corso Europa e via Buozzi livelli sopra il limite europeo

È un 2024 incoraggiate per quanto riguarda il tema dell’inquinamento atmosferico in Liguria che fa segnare dei miglioramenti ma non senza alcuni problemi persistenti, soprattutto a Genova.

Secondo i dati preliminari forniti da Arpal, il biossido di azoto (NO₂ - un gas che si forma in atmosfera per ossidazione del monossido, inquinante principale nei processi di combustione) ha continuato a diminuire, confermando una tendenza positiva registrata negli ultimi anni. 

Tuttavia, in due postazioni genovesi – Corso Europa e Via Buozzi – i livelli annuali hanno superato il limite europeo di 40 µg/m³, con valori rispettivamente di 48 e 41 µg/m³.

Questo risultato pone l’agglomerato di Genova ancora sotto la procedura di infrazione europea avviata nel 2010, sebbene rappresenti un miglioramento rispetto ai valori storicamente più alti.

L’ozono (O₃) si conferma un problema rilevante. La soglia di informazione (180 µg/m³) è stata superata dieci volte complessivamente a Genova, con picchi a Quarto (sei superamenti), all’Acquasola (tre) e in via Ungaretti (uno). Inoltre, il valore obiettivo a lungo termine (120 µg/m³) è stato superato in tutte le postazioni liguri monitorate, evidenziando la necessità di interventi specifici per mitigare la formazione di ozono, strettamente legata alle condizioni meteorologiche e alle emissioni di precursori.

Le polveri sottili (PM10 e PM2.5) sono rimaste entro i limiti normativi per il 2024. Nemmeno tre significativi episodi di irruzioni desertiche, che hanno portato sabbia dal Sahara, sono riusciti a far superare il limite di 50 µg/m³ per più di trentacinque giorni all’anno. La massima frequenza di superamenti si è registrata a Busalla e Cairo Montenotte, con otto giorni in entrambe le località.

Tuttavia, il Capodanno ha causato un forte picco di PM10 in tredici stazioni liguri, con un massimo orario di 262 µg/m³ a San Cipriano intorno alla mezzanotte. L’incremento, legato ai festeggiamenti, ha portato il valore medio giornaliero del 1° gennaio 2025 a 51 µg/m³, appena sopra il limite normativo.

Il biossido di zolfo (SO₂) e il monossido di carbonio (CO) si mantengono ai limiti della rilevabilità strumentale, grazie alle politiche di riduzione delle emissioni industriali e dei trasporti. Questo risultato apre la strada all’eliminazione di questi inquinanti dal monitoraggio sistematico, come suggerito da Arpal.

Permane invece l’attenzione sul Benzo(a)Pirene a Cairo Montenotte, dove i dati preliminari indicano alcuni superamenti del valore obiettivo annuale (1.0 nanogrammo/m³). I risultati definitivi per gli ultimi tre mesi del 2024 saranno essenziali per definire lo scenario completo.

I dati del 2024 evidenziano che, pur in un contesto di miglioramento generale, la qualità dell’aria in Liguria richiede ancora interventi mirati, soprattutto nelle aree critiche di Genova. L’inquinamento da biossido di azoto rimane una sfida per l’adeguamento agli standard europei, mentre l’ozono e i picchi di polveri sottili rappresentano problematiche legate a fattori ambientali e culturali, come i festeggiamenti di fine anno.

Continua a essere fondamentale il monitoraggio sistematico svolto da Arpal, che, con quarantaquattro centraline fisse e strumentazioni integrative, garantisce un controllo costante della qualità dell’aria regionale.

I.R.

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