Genova snobba l’elettrico, ma sceglie l’ibrido. Questo, in sintesi, quanto emerge dai dati delle immatricolazioni 2024 in provincia.
Guardando al solo mercato dell’auto, il primo elemento degno di nota è il netto sorpasso dell’ibrido benzina/elettrico nei confronti del tradizionale motore termico a benzina.
Nel 2024, infatti, a Genova sono state immatricolate 5.433 auto a benzina (nel 2023 erano state 5.174), mentre le ibride sono state 6.446 (dato identico a quello dell’anno precedente).
Molto basso il numero delle auto a gasolio (1.085), quasi irrisorio il numero delle auto elettriche acquistate nel 2024 dai genovesi: 263 (nel 2023 erano state 389, il calo è netto e del 32,39%).
Dati che testimoniano come i genovesi siano sì attenti alle nuove tecnologie, spostando la loro attenzione sull’ibrido a discapito del benzina, ma ancora non siano pronti al salto definitivo con l’abbandono dei combustibili fossili a favore dell’energia ‘green’. Un cambio di paradigma che necessita di tempo, di un cambio delle abitudini quotidiane ma, soprattutto, di una infrastruttura capace di rispondere alle esigenze degli automobilisti.
Il nostro approfondimento sulle colonnine di ricarica aveva messo in luce tutte le criticità di una rete che ha ancora ampi margini di miglioramento. Le colonnine a Genova ci sono e sono ben distribuite, ma la maggior parte dei sistemi non va oltre i 22 kW. Risultato: i tempi per la ricarica sono lunghi e, quindi, fare il ‘pieno’ diventa più complesso. I punti di ricarica che consentono di arrivare all’80% in tempi brevi sono pochissimi: in sei casi si va oltre 110 kW, mentre sono solamente 12 le postazioni da 250 kW e i 475 kW si trovano solamente in autostrada, sulla A12.
Una rete che, seppure ben distribuita (al tempo della nostra analisi i punti di ricarica a Genova erano 191), non consente ancora di vivere l’elettrico senza troppi pensieri. E la cosa si riflette chiaramente nei numeri delle immatricolazioni.