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Attualità | 02 gennaio 2025, 11:28

Saldi invernali, il 4 gennaio al via in Liguria. La spesa stimata a persona è di centotrentotto euro

Sosta gratis in centro per i primi due sabato di sconti. Il suggerimento di Federmoda: “Puntare sulle tre E: Economia, Ecosostenibilità ed Etica, per acquisti più consapevoli senza la smania dello shopping a tutti i costi”

Saldi invernali, il 4 gennaio al via in Liguria. La spesa stimata a persona è di centotrentotto euro

Centotrentotto euro a persona: questa la spesa media stimata per gli acquisti di abbigliamento e accessori durante i saldi invernali. Gli sconti partiranno in Liguria, così come nelle altre regioni italiane, sabato 4 gennaio, a eccezione della Valle d’Aosta che fin da oggi ha dato il via allo shopping scontato, e andranno avanti fino al prossimo 17 febbraio. Il giro d’affari stimato dall’Ufficio Studi Confcommercio è di quattro milioni e novecento mila euro a livello nazionale. Per l’occasione, il Comune di Genova ha deciso di rendere gratuita la sosta delle auto in centro nelle Isole Azzurre e nelle Blu Area nei giorni di sabato 4 e sabato 11 gennaio.

Anche quest’anno molti negozianti considerano l’avvio dei saldi troppo anticipato rispetto alle proprie esigenze, ma c’è anche chi cerca di superare la critica sulle date proponendo soluzioni pratiche e spostando l’attenzione su altre problematiche, spesso ben più significative. E’ il caso di Manuela Carena, presidente di Federmoda Confcommercio Genova e del CIV Colombo-Galata: “La maggior parte di noi considera queste date non corrette, ma è anche vero che nel mese di dicembre abbiamo visto molti negozi attuare promozioni andando a creare una giungla terrificante. Dobbiamo fare i conti con le vendite online, cercando di strutturare in altro modo le attività". 

Tuttavia, "questi saldi rappresentano un’eccezionale opportunità per i consumatori che potranno trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti. Il fashion retail si conferma una componente essenziale per il valore e la vitalità di vie, piazze e centri storici e contribuisce alla crescita del Pil e dell’occupazione anche a Genova e il Liguria, già da qualche anno a questa parte evidenziamo anche nelle giovani generazioni una tendenza a ritornare ad acquistare nei negozi di vicinato dove il rapporto umano e le competenze non possono in alcun modo essere sostituite dai colossi online o dalle grandi catene della grande distribuzione e i mega outlet".

A chi si appresta a fare acquisti durante il periodo dei saldi, Carena ricorda quanto suggerito dal Presidente di Federazione Moda Italia Commercio, Giulio Felloni: “Questi sono i saldi delle tre E. Economia, che significa che se scegliamo i negozi di vicinato facciamo bene all'economia del nostro territorio; Ecosostenibilità, perché se scegliamo di acquistare nei negozi di vicinato evitiamo di far fare chilometri ai pacchi, contribuendo all'emissione di CO2. E’ ecosostenibile andare a comprare nei nostri negozi, fa bene all'ambiente; Etica, perché i nostri negozi di fiducia, ai quali ci rivolgiamo durante tutto l'anno, lavorano correttamente, propongono marchi e brand e capi, a volte anche sconosciuti, ma che hanno dietro una filiera etica. Di ogni capo che vendiamo i negozi sappiamo dire la provenienza, il modo in cui è stato creato, il mondo che c'è dietro, che di solito non ha dietro problematiche di sfruttamento come, purtroppo, spesso avviene”. 

E aggiunge: “Il mio consiglio è quello di andare a cercare quei negozi che dai primi di gennaio non esagerano con i saldi. Se già durante la settimana di avvio degli sconti si trovano capi al 30 o al 40 per cento o superiori significa che quella merce nel corso dell’anno è stata venduta a prezzi esagerati. Cerchiamo di diventare più consapevoli nell’acquisto anche durante i saldi,  non facciamoci prendere dalla smania dell’affare a tutti i costi. Come clienti dobbiamo diventare più maturi e comprendere che il fast fashion è uno dei mali più grandi della nostra epoca: ci sono montagne di indumenti mai indossati che diventano rifiuti, su questo dobbiamo riflettere”. 

Saldi invernali, istruzioni per l’uso

Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base per il corretto acquisto degli articoli in saldo.

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In tal caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Per gli acquisti effettuati online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).

Prova dei capi: non esiste obbligo, dipende dalla discrezionalità del negoziante.

Metodi di pagamento: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva Ue 'Omnibus').

Chiara Orsetti

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