Luci scintillanti, palline colorate e decorazioni con i soggetti più disparati. L’albero di Natale dei giorni nostri è un tripudio di festoni di ogni tipo.
Ma un tempo, la tradizione genovese dell’albero era ben altra cosa.
Alcuni decenni fa, infatti, a essere decorato nelle case genovesi non era l’abete, bensì l’alloro, una pianta dalla forte valenza simbolica che si reperiva con facilità, addobbata con elementi che richiamavano proprio la città.
A raccontare di questa tradizione oramai quasi del tutto scomparsa è un ‘trallalero’, il ‘Trallalero de l’èrbo’.
La canzone popolare racconta dei ‘maccaroin de Natale’, legati con nastri bianchi e rossi, colori di Genova; della frutta secca, dei fichi, di mandorle, arance e noci, tutti sistemati tra i rami dell’alloro, celebrando così anche la bellezza dello stare insieme.
Nulla era lasciato al caso: la frutta simboleggiava abbondanza e prosperità mentre i dolci rappresentavano la condivisione e il piacere del convivio natalizio.
A tenere viva la tradizione dell’albero di Natale genovese, è il Trallalero che recita così
Trallalero là là, trallalero là là.
Trallalero là là, trallalero là là
Pe fâ un’erbo a dovéi
voéi savi cöse ghe veu?
Ghe veu tanti maccaroin
Quelli lunghi, quelli fin.
Poi se ligan cö spaghetto
gianco e rosso, pe caitae,
perché questi son i colori.
I colori da çittae.
Trallalero là là, trallalero là là…
Pe fà l’èrbo ancon ciù bello
Gh’ppendemmo i mandarin,
I çetroin, e fighe, e noxe,
I candì e i torroni.
Oua l’èrbo o l’è jaeto
Poi veddilo anche vôi
sciù ciocchaeghe un bell’applauso
Meglio ancon se na fake duì
Trallalero là là, trallalero là là…
Che scegliate di addobbare il vostro albero con decorazioni sgargianti o che vogliate riprendere la tradizione dei maccheroni e della frutta secca, ricordate i versi di questo trallalero e, perché no, lasciatevi ispirare.