Attualità - 24 dicembre 2024, 08:00

Sestri Ponente, il commercio che resiste: la bottega 'Pensieri Preziosi' festeggia venticinque anni

Le titolari Serenella e Anna: "Siamo ancora il piccolo negozio di una volta. Le nostre clienti le conosciamo personalmente, spesso vengono qui anche solo per chiacchierare. Noi, piccole realtà commerciali, dobbiamo tenere duro: siamo il tessuto di questa società, un punto di aggregazione sociale"

Amicizia, ricordi, esperienze e passioni: questo è tutto ciò che lega ancora oggi le commercianti Serenella e Anna, titolari della storica bottega 'Pensieri Preziosi', situata nella via centrale del commercio pulsante di Sestri Ponente e che, proprio quest'anno, festeggiano venticinque anni di attività.

Una storia iniziata circa quarant'anni fa, precisamente negli anni '80, quando ancora Serenella e Anna lavoravano come commesse in due punti vendita differenti: "Io lavoravo già a Sestri Ponente - racconta Serenella - presso 'Dolce Carlotta', che poi è diventato 'Carlotta House'. Anna, invece, lavorava prima da' Valentina' in via Torti che poi è diventato anche questo 'Carlotta House'. Eravamo colleghe e fin da subito, appena conosciute, ci siamo trovate in primis come persone". 

Ad un certo punto, però, il loro percorso si intreccia ancor di più: una collega di Serenella rimane incinta e subentra la necessità di sostituirla nel negozio in via Germano Jori a Rivarolo: "Dopo di che, la titolare dei cinque punti vendita ha deciso di venderli e aveva chiesto a me e Anna di entrare nell'acquisizione ma voleva davvero una cifra importante - prosegue Serenella - Quindi, alla fine, abbiamo deciso di prendere il negozio di via Jori, arrivando al 1996 quando abbiamo fondato una società 'Andrea Snc', che era il nome del figlio di Anna".

Tre anni di società in franchising, un passaggio formale e nel 1999 arriva l'occasione imperdibile, una di quelle che capita raramente nella vita di tutti noi: "Mi ricordo che si era aperta la possibilità di rilevare un negozio chiuso a Sestri Ponente - afferma Serenella - Un nostro fornitore ci aveva chiamato per comunicarcelo e siamo venute a vederlo. Appena visto, ci siamo un po' rimaste perché era davvero piccolo ma, alla fin fine, lo abbiamo rilevato e oggi possiamo dire che è stata una scelta giusta. Tutti i nostri clienti sono ritornati da noi e ce li siamo portati qui". 

Esattamente l'8 maggio del 1999, quindi, Serenella e Anna inaugurano il loro percorso che, da venticinque anni a questa parte (in realtà, già da prima, seppur in modalità differenti), non hanno mai smesso di percorrere insieme, con professionalità, serietà e con la giusta dose di simpatia: "Quegli anni sono cominciati davvero molto bene - dichiara sorridendo Serenella - Mi ricordo che abbiamo fatto un'inaugurazione bellissima. Abbiamo coinvolto una band di musica jazz che ha suonato per noi. Avevamo anche tantissimi fiori e le persone, ad un certo punto, hanno pensato stessimo inaugurando un fiorista. Oggi, sono esattamente venticinque anni di noi e abbiamo deciso di organizzare la festa proprio in questi giorni, in un periodo, come quello delle festività, in cui le persone sono tendenzialmente più predisposte visto il clima natalizio. Festa nella quale abbiamo lanciato la nuova collezione in argento dell'azienda 'Athena Gioielli', che collabora con noi da diverso tempo e che produce rigorosamente in Italia".

Ad un certo punto, durante l'intervista, entrano in negozio man mano diverse clienti e, tutte quante, quasi all'unisono, rimarcano la professionalità, le capacità ma anche l'umanità delle due titolari: "Siete meravigliose, sono davvero bravissime Serenella e Anna", afferma una cliente che, puntualmente, porta in negozio dei biscottini di pasta frolla preparati appositamente per loro e che, tempo fa, scese in strada insieme alle commercianti per manifestare affinché Fincantieri non chiudesse. 

"Sono davvero squisite. Il negozio ha l'età di mia figlia; quanti ricordi che ci legano. Quando c'è stata l'alluvione, il negozio era completamente allagato e ho personalmente sterilizzato tutti gli oggetti" afferma un'altra cliente, con tono emozionato, che ha uno studio medico proprio affianco a 'Pensieri Preziosi'. 

Che cos'è e qual'è la forza di un negozio, quindi, se non il rapporto di fiducia, sartoriale, che instaura nel corso degli anni con le persone? "Noi siamo il piccolo negozio di una volta - dichiara con emozione Serenella - Sappiamo perfettamente cosa abbiamo venduto a ciascuna persona e a tutti i suoi parenti. Talvolta, compiliamo i moduli della posta o della banca per i nostri clienti, le aiutiamo sulle app del cellulare, ci lasciano i sacchetti della spesa; capita perfino di accompagnarle a prelevare i soldi dal bancomat perché magari hanno paura. Sembra di raccontare cose di altri tempi, ma in realtà noi siamo così ancora oggi. Le bambine che ai tempi venivano qui per farsi il foro all'orecchio per l'orecchino, oggi tornano da adulte con le loro figlie in negozio da noi". 

Ed è proprio su questo punto che le titolari rimarcano l'importanza di mantenere vivo il tessuto sociale, fatto di piccoli negozi e di storie, che continuano a rendere luminoso e caloroso il commercio a 'tu per tu', e che, quindi, offrono un servizio totalmente differente di quello che può proporre, ad esempio, una catena: "Nei grandi negozi i commessi cambiano costantemente, non è possibile creare un rapporto costante e duraturo nel tempo - ci tiene a precisare Serenella - Secondo me, quello che le amministrazioni comunali, ma tutto lo Stato italiano, devono comprendere è che se chiudiamo noi, piccoli commercianti, il tessuto sociale inevitabilmente va a sparire, e il rischio è quello che si creino dei ghetti, con le persone che rimangono sempre più sole".

"Se noi non vediamo una cliente o un cliente per diverso tempo, ci preoccupiamo e ci informiamo in qualsiasi modo possibile - incalzano le titolari - Abbiamo delle amiche e degli amici che vivono sole alle quali scriviamo sempre un messaggio. Bisogna ritornare ad un'umanità vera e propria, perché stiamo perdendo il 'senso dell'umano'". 

In un contesto del genere, non è solo il rapporto umano ad essere cambiato e che sta cambiando di giorno in giorno, ma anche il commercio e il lavoro che, nel corso degli anni, ha subito scossoni e delle mutazioni, tra rincari e l'avvento del mondo virtuale: "Oggi è davvero molto difficile, anche perché nel nostro settore, quello dell'oreficeria, l'oro ha degli sbalzi di quotazione altissimi e con le guerre è aumentato notevolmente - affermano le titolari - Talvolta è complicato far comprendere al cliente finale che l'oggetto non è di per sé caro, ma che ha il prezzo giusto adeguato al mercato. Tutte le vendite online in internet, purtroppo, hanno rovinato e rovinano il commercio. Per certi aspetti è positivo, assolutamente, ma per altri è brutto perché va a scemare quello che è rapporto umano, rovinando inevitabilmente il tessuto sociale dei quartieri". 

A tal proposito, in un quadro commerciale sempre più di mercificazione di massa e di poca personalità, le titolari Serenella e Anna si contraddistinguono sì per la propria umanità e il rapporto che instaurano con la clientela, ma anche per ciò che propongono: "Noi ci teniamo davvero tantissimo a non proporre gioielli uguali a tutti gli altri - precisano - Perciò, se un prodotto è troppo pubblicizzato, noi non lo vogliamo nemmeno nel negozio. Adesso dilaga la massificazione, con i brand tutti uguali e le persone indossano le stesse cose, non solo oggettistica ma anche abbigliamento. A noi non piace vedere tutti uguali e, di conseguenza, cerchiamo in primis di essere diverse noi". 

Cambiando argomento, assieme alle titolari Serenella e Anna ripercorriamo brevemente quelli che sono gli aneddoti di una vita e che ricordano con simpatia, tra un sorriso e l'altro: "Ce ne sarebbero da dire un'infinità - affermano ironicamente - Abbiamo avuto delle clienti che ci hanno chiesto le perle 'scamorze', oppure le 'campanelle' per le orecchie! Addirittura, una volta ricordiamo che una cliente ci ha chiesto una collana di cristallo di 'brocca', invece di 'Rocca'. A parte l'ironia, noi abbiamo sempre tenuto un certo tono in questa situazioni, perché il cliente deve essere a proprio agio, mettendosi al suo stesso livello. Dentro di te magari ti piegheresti dal ridere, però le dici 'magari, forse, esiste un altro modello signora, ma noi abbiamo solo quello di Rocca' e così, in questo modo simpatico, riesci a far arrivare il messaggio alla persona".