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Attualità | 22 dicembre 2024, 08:00

Bastone genovese, gambetto e il coltello: le antiche arti marziali praticate da secoli e ancora poco conosciute

Tradizioni nate dal popolo per autodifesa, sono oggi portate avanti da appassionati come il maestro Claudio Parodi: “La passione è nata fin da ragazzo. È una disciplina per tutti, servono astuzia e velocità”

Ci sono tradizioni marziali poco conosciute, ma che sono praticate da secoli a Genova: si tratta di quelle discipline che coinvolgono l’uso del bastone genovese, del gambetto e del coltello alla genovese, detto anche ‘Tagan’. 

Tali arti sono nate dal popolo, principalmente per l’autodifesa in situazioni di difficoltà, e ancora oggi trovano spazio in appassionati e maestri, che con l’obiettivo di preservare questo patrimonio storico continuano a tramandarle. Uno di questi è il maestro Claudio Parodi, nato, cresciuto e residente in Valpolcevera, ex impiegato della Sip e conoscitore appassionato di queste discipline. “Nel 1977 mio padre mi raccontò di aver assistito a un episodio in centro storico, in piazza Raibetta: un uomo anziano era riuscito a mettere a terra un giovane che lo aveva spinto, utilizzando il suo bastone da passeggio - spiega Parodi -. Non avevo mai sentito parlare di questa arte, ma mi aveva affascinato e ho deciso di trovare un maestro, qualcuno da cui poter imparare”. L’interesse è grande: il bastone sembra essere un metodo efficace di difesa e una disciplina inaspettata. Per una serie di coincidenze fortuite, dopo qualche tempo Parodi riesce a ottenere lezioni da quello che divenne il suo maestro: iniziarono ad allenarsi in piazza, ma il rumore attirava l’attenzione dei residenti. “Ci spostammo così in un’officina dismessa, trovata grazie a dei contatti di mio zio: era un posto abbandonato, con tante gabbie di uccelli e con anche un’aquila che era libera di volare in giro. Per un po’ ci siamo allenati lì, ma con l’arrivo della stagione calda era insopportabile l’odore di guano”. Costretti a cercare un altro luogo, hanno trovato uno spazio adeguato in un casermone vuoto, che diventa teatro della crescita di Claudio Parodi nell’arte del bastone genovese. 

Pur essendo praticate a Genova da secoli, esistono alcune differenze tra il bastone, il gambetto e il coltello: il bastone genovese utilizza un bastone di legno, che può essere di diverse lunghezze e tipi. Esistono due tipi principali di bastone genovese: quello a due mani, che si ispira ai movimenti dello spadone, e quello da passeggio, che si basa sui movimenti della sciabola. Il gambetto è una forma di lotta corpo a corpo che si concentra su tecniche di rottura, senza immobilizzazioni; il coltello genovese è un'arte marziale che utilizza un coltello a serramanico, chiamato "molletta". Si basa su colpi veloci e precisi, ed era spesso usato in situazioni di difesa personale o durante le liti tra pescatori. 

Ci alleniamo insieme a qualche appassionato all’interno della Società Cattolica di Pontedecimo, in uno spazio adibito al gioco delle bocce, ora pavimentato in legno e coperto”racconta ancora Claudio Parodi, che nonostante gli anni che avanzano è ancora determinato e appassionato nel proseguire la sua attività. “Ci incontriamo  una volta a settimana, solitamente il martedì mattina dalle 10,30 alle 11,30”, e chi lo desidera può contattarlo per partecipare o assistere alle lezioni. Purtroppo, nonostante il gran numero di curiosi, si fa fatica a trovare nuovi allievi disposti a portare avanti questa antica arte. “I giovani sembrano non avere interesse; ogni tanto mi contatta qualche curioso, per sapere magari come realizzare un bastone. Si tratta soprattutto di persone di mezza età o anziani, spesso anche di città vicine. Nel corso degli anni ho avuto molti allievi, alcuni provenienti anche dalla Germania e dagli Stati Uniti, ma nessuno di loro ha continuato a praticare l’arte del bastone”. I motivi, secondo Parodi, potrebbero avere diversa origine: “Sicuramente manca la conoscenza di queste discipline, e molti percepiscono il bastone come arma pericolosa e non come uno strumento di autodifesa. Inoltre, ci sono molti sport più moderni e popolari che hanno maggior seguito. È un peccato, però, perché questa antica tradizione rischia di scomparire”.  

Per mantenere salda la memoria, Parodi ha anche scritto un libro dedicato all’argomento, intitolato proprio ‘Bastone genovese, coltello e gambetto’: si tratta di una delle poche pubblicazioni dedicate a questo argomento, con al suo interno una approfondita ricerca storica e diverse immagini a colori. “Ho venduto copie anche dall’altra parte del mondo, e il volume è stato tradotto anche in inglese e in tedesco” racconta con una punta d’orgoglio l’autore, che ha ricevuto anche diversi riconoscimenti per il suo lavoro. Tra questi, oltre ad aver attirato l’attenzione di studiosi e appassionati di tutto il mondo, come quella di Michael J. Ryan, un antropologo americano che ha definito l'arte di Parodi "l'unica pragmatica e di facile applicazione" tra quelle che aveva studiato, anche l’attenzione da parte del Rotary Club, che lo ha invitato a raccontare di queste discipline in diverse occasioni. 

“Il bastone genovese è un'arte accessibile a tutti - conclude il maestro -. A differenza di altre arti marziali più complesse e rigide, non richiede forza fisica eccezionale, ma piuttosto astuzia e velocità di reazione. L'età non è un limite”, come dimostra la sua esperienza personale e quella dei suoi allievi più anziani. Il sogno è che l'arte del bastone genovese trovi nuova linfa vitale, tramandando non solo le tecniche, ma anche la storia e la cultura di questa antica tradizione.

Chiara Orsetti

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