La Cattedrale di San Lorenzo è un compendio splendido di storia dell’arte.
Dai conci di marmo con motivi a strigile, esempio di riuso di materiale lapideo di epoca romana, alle splendide decorazioni policrome che si alternano sui portali, passando per il tanto ammirato cagnolino e per il suggestivo asino che suona la lira, qui si incontrano decine e decine di preziose opere.
E per chi sceglie di godere del prospetto della facciata, con la sua torre ‘mozza’, così come per chi si trova a passeggiare lungo via San Lorenzo, è impossibile non notare una scultura particolare, l’Arrotino.
La scultura, di modeste dimensioni, posizionata in facciata, sul lato del portale di San Gottardo, rappresenta un uomo che regge un disco tondeggiante al cui centro spicca un’asta di ferro.
Ma qual è la sua vera identità?
A oggi, nessuno è in grado di stabilire con certezza di chi si tratti e le ipotesi che si sono succedute nel corso del tempo hanno tirato in ballo anche illustri personaggi del passato.
Per qualcuno, la figura che decora lateralmente la facciata di San Lorenzo sarebbe una rappresentazione del dio Giano, il dio bifronte legato alla fondazione di Genova. Altri, invece, lo associano a Jacopo da Varagine, arcivescovo genovese del XIII° secolo, conosciuto soprattutto per la sua Legenda Aurea.
La presenza del disco, poi, non ha fatto altro che incuriosire dando vita a diverse interpretazioni polari. Quel disco, infatti, sarebbe proprio la mola di un arrotino da cui deriverebbe dunque il nome della scultura. Essa, poi, potrebbe essere un omaggio a un arrotino che, durante i lavori per la fabbrica del Duomo, decise di offrire la sua conoscenza e il suo intervento senza essere pagato chiedendo in cambio il ricordo eterno con la statua. C’è anche chi sostiene che quel disco altro non sia che una meridiana, visto anche il perno di ferro al centro e la posizione rivolta a sud.
Qualunque sia la vera identità dell’arrotino, questa preziosa scultura è una testimonianza di arte medievale che rivela influenze provenzale e che ricorda quanto Genova, nel tempo, sia stata un importane crocevia anche culturale.