Attualità - 19 dicembre 2024, 18:00

Euroflora 2025 è dietro l’angolo, il Parco Urbano un po’ meno: piazzale Kennedy attende la sua rivoluzione ‘green’

Il polmone verde da trentaquattromila metri quadrati e venticinque milioni di euro dovrebbe essere la nuova casa dell’evento internazionale in programma dal 24 aprile al 4 maggio. La fine lavori era fissata al 31 dicembre di quest’anno

Incastonato nel cuore del Waterfront di Levante, polmone verde tra il cemento a due passi dal mare, il parco urbano di piazzale Kennedy si presenta come un progetto tanto ambizioso quanto emblematico per Genova. Non è solo una questione di numeri (basti pensare che stiamo parlando di trentaquattro mila metri quadrati), ma di una visione che, sulla carta, si propone di intrecciare rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale. In un contesto cittadino dove il rapporto con il mare è spesso mediato da infrastrutture e traffico, l’idea di uno spazio verde che si affacci direttamente sulla costa sembra quasi una promessa di riscatto. Quando e come sarà mantenuta, è tutto ancora da scrivere.
Il parco si colloca in un punto strategico, tra il nuovo Waterfront e i palazzi, e si candida a diventare non solo un luogo di incontro, ma un simbolo di un dialogo ritrovato tra Genova e il suo territorio. Tuttavia, il percorso verso la realizzazione è tutt’altro che semplice: i cantieri, le scadenze e le aspettative si intrecciano in una trama che sa di già visto.

Il progetto

Sul sito del Comune, nella pagina dedicata, si legge che “il nuovo parco urbano si estende per circa trentaquattro mila metri quadrati nell’area di piazzale Kennedy compresa tra la foce del Bisagno, corso Guglielmo Marconi, i campi sportivi posti a Ponente e la massicciata esistente lato spiaggia. L’obiettivo della progettazione è quello di riqualificare un’area oggi in stato di degrado attraverso l’inserimento di spazi e servizi di pubblica utilità quali un parco urbano che continui, completandola, la cintura verde prevista nelle aree del Waterfront di Levante ed un parcheggio interrato che garantisca l’accessibilità e la fruizione delle aree a scala sovracomunale”. 
“Il nuovo parco sarà direttamente connesso con la mobilità ciclabile già esistente a levante su corso Italia e con quella di previsione nella parte del Waterfront di Levante - si legge ancora sul sito - l’area si articola in forma tripartita, secondo fasce parallele alla linea di costa di pari larghezza, due verdi riccamente alberate e sistemate a prato che definiscono il margine con il mare e con la città. Al centro la ‘grande passeggiata lineare’, priva di alberature, che realizza uno spazio polifunzionale, flessibile e da configurare sulla base delle necessità”. 

Costi e finanziamenti

Il costo complessivo è stimato in venticinque milioni di euro, interamente finanziati attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I fondi sono stati destinati a diverse componenti, tra cui la realizzazione delle infrastrutture, il parcheggio sotterraneo, le aree verdi e le opere di riqualificazione viaria.
La gestione dei costi rappresenta una delle sfide centrali per l’amministrazione comunale. Parte dei finanziamenti è stata destinata a garantire la sostenibilità ambientale del parco, come l’utilizzo di materiali eco-compatibili e l’implementazione di sistemi di irrigazione a basso consumo. Inoltre, un’attenzione particolare è stata posta alla pianificazione delle spese per rispettare i tempi imposti dal PNRR, pena la perdita di una parte dei finanziamenti.
Nonostante l’impegno economico significativo, il progetto è stato giustificato dall’amministrazione come un investimento strategico per la città, con ricadute positive previste in termini di attrattività turistica e miglioramento della qualità della vita per i residenti.

Stato dei lavori

I lavori sono iniziati nel luglio del 2023 e, secondo il cronoprogramma, si sarebbero dovuti chiudere entro il 31 dicembre di quest’anno. Inizialmente, addirittura, la parola ‘fine’ veniva collocata a ottobre. Non è andata così. Le attività principali si concentrano sulle opere infrastrutturali, che includono la sistemazione dei sottoservizi, il miglioramento della rete idrica e fognaria e la costruzione di un parcheggio sotterraneo da circa duecento posti auto. Il parcheggio sarà accessibile tramite la nuova viabilità che collega direttamente il Waterfront di Levante. E si andrà ad aggiungere a quello del Palasport.
Un altro aspetto rilevante riguarda la vegetazione: sono previsti trecentocinquanta alberi di diverse specie, selezionati per la loro capacità di adattarsi al clima costiero e per l’impatto estetico. La piantumazione sarà effettuata in modo da rispettare il ciclo vitale delle piante, con particolare attenzione alla stagionalità e alle esigenze di Euroflora 2025, che richiede un allestimento floreale impeccabile. Parallelamente, si stanno posizionando le basi per le strutture che sosterranno gli eventi e gli spazi pubblici.

La sfida di Euroflora 2025

Il parco sarà uno degli spazi principali di Euroflora 2025, prevista dal 24 aprile al 4 maggio, e pronta al ritorno in piazzale Kennedy. L’evento, una delle tante vetrine internazionali per Genova, dovrebbe sfruttare a pieno le caratteristiche del nuovo parco. Il boulevard centrale, lungo duecento metri e largo ventiquattro, rappresenterà il cuore pulsante della manifestazione, un corridoio espositivo che collegherà le diverse aree tematiche. Le fasce laterali nord e sud saranno caratterizzate da una ricca vegetazione, con specie come pini d'Aleppo, carrubi e tamerici, che garantiranno un’atmosfera mediterranea e accogliente.
Euroflora rappresenta non solo un’opportunità per valorizzare il neonato parco, ma anche un banco di prova per testarne la sua funzionalità e l’attrattività. Gli organizzatori contano sull’integrazione tra le installazioni floreali temporanee e il design permanente del parco. Inoltre, sarà un’occasione per mettere alla prova la capacità della città di gestire grandi flussi di visitatori, grazie anche alle infrastrutture del parcheggio e ai nuovi collegamenti. Per la buona riuscita, occorre aspettare il 5 maggio 2025, quando sarà il momento dei bilanci.

Criticità

Nonostante le ambizioni, diverse criticità sono emerse nel corso della sua realizzazione. Una delle principali riguarda i ritardi nei lavori: sebbene inizialmente la conclusione fosse prevista per ottobre 2024, a oggi il cantiere appare lontano dall’essere ultimato, sollevando dubbi sulla possibilità di rispettare la nuova scadenza di fine anno.
Altra fonte di polemica è stato lo spostamento dei fondi destinati al progetto. I venticinque milioni di euro del PNRR sono stati ottenuti dirottando risorse inizialmente assegnate alla copertura del lungomare Canepa, generando non pochi mal di pancia tra i residenti di Sampierdarena, che temono un ridimensionamento degli interventi nel loro quartiere.
C’è poi la questione dei parcheggi. La chiusura definitiva del posteggio gratuito di piazzale Kennedy, avvenuta nel 2023, ha eliminato circa duecento ottanta posti auto gratuiti in un’area già afflitta da problemi di sosta. Questo ha suscitato proteste tra residenti e frequentatori della zona.
Infine, il trasferimento del Luna Park invernale, presente nell’area dal 1962, ha scatenato critiche sia da parte degli operatori che dei visitatori abituali.
Queste criticità evidenziano le complessità di un progetto che, pur rappresentando un’importante occasione di riqualificazione urbana, deve ancora convincere pienamente cittadini e stakeholders. Specie sui tempi.

La sfida ‘green’ e la corsa contro il tempo

Il parco urbano rappresenta una delle tante scommesse per la città. È un tentativo ambizioso di coniugare sostenibilità ambientale e valorizzazione urbana, creando un equilibrio tra esigenze estetiche e funzionali. Tuttavia, la sfida principale resta il rispetto delle tempistiche: con Euroflora 2025 alle porte, ogni ritardo potrebbe compromettere l’organizzazione dell’evento e la piena fruizione del parco.
Un altro elemento cruciale sarà la risposta dei cittadini. L’infrastruttura promette di migliorare la vivibilità della zona, ma molto dipenderà dalla qualità della manutenzione futura e dall’effettiva capacità di rendere l’area un punto di riferimento stabile. In ogni caso, il progetto è osservato con attenzione, in attesa di capire se saprà mantenere le promesse fatte e se potrà rappresentare un modello replicabile per altre città italiane.