“Lo Scudetto? Assolutamente! Siamo venuti qui per vincere. Nei prossimi anni il nostro progetto dimostrerà ai tifosi che siamo capaci di raggiungere questo obiettivo”. Poi la crisi, i debiti e l’addio.
È durato meno di tre anni l’idillio tra il Genoa e la proprietà americana 777 Partners che aveva rilevato il club rossoblù dopo i quasi diciotto anni di presidenza di Enrico Preziosi.
I 777 avevano un modello: “L’Atalanta, ci piacerebbe ripetere quello che stanno facendo loro”. Sono finiti come tanti, sommersi dalle parole e dai debiti, costretti a passare di mano per evitare di trascinare la squadra nelle sabbie mobili.
“Ci impegneremo per migliorare sempre di più il Genoa, faremo tutto quello che è in nostro potere perché riconquisti una posizione di vertice in Serie A” dicevano ancora Josh Wander e Juan Arciniegas (rispettivamente presidente e amministratore delegato della società) nel giorno del loro arrivo al Genoa. Ora sono solamente storia. E hanno chiuso bottega anche altrove, lasciando le proprietà di Red Star Paris e Standard Liegi.
Hanno iniziato con la retrocessione nella stagione 2021/2022 (dopo quindici anni consecutivi nella massima serie), per poi riportare il Grifone in Serie A l’anno successivo sotto la guida tecnica di Alberto Gilardino e condurlo alla salvezza con un onorevole undicesimo posto nell’annata 2023/2024 prima di arrivare alla crisi, con conseguente ridimensionamento delle ambizioni e, infine, al passaggio della maggioranza delle quote nelle mani del romeno Dan Șucu, già presidente della Dinamo Bucarest.
Una parabola discendente che non lascia troppo spazio all’immaginazione: dalla promessa dello Scudetto alla cessione senza troppi clamori. In mezzo alti e bassi, cambi di allenatore che hanno fatto non poco discutere, un mercato non sempre finalizzato al rafforzamento della squadra, con tanto di brivido finale nel timore che la sponda rossoblù di Genova stesse per attraversare gli stessi patimenti vissuti su sponda sampdoriana con il tribolato addio a Massimo Ferrero e l’incubo del fallimento sempre dietro l’angolo.
Ora il Genoa riparte dal primo obiettivo di risollevare una stagione non certo entusiasmante, magari senza promesse di Scudetti all’orizzonte, ma solo con una pianificazione che eviti ai tifosi di dover fare troppi conti in primavera, classifica alla mano.