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Cronaca | 18 dicembre 2024, 12:44

Inchiesta corruzione in Liguria, confermato il patteggiamento Toti: svolgerà lavori socialmente utili alla Lilt

Aldo Spinelli ha concordato un patteggiamento, ottenendo una pena di tre anni e tre mesi; Paolo Emilio Signorini ha accettato una condanna di tre anni e sei mesi

Inchiesta corruzione in Liguria, confermato il patteggiamento Toti: svolgerà lavori socialmente utili alla Lilt

L'ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha raggiunto un accordo di patteggiamento questa mattina, ricevendo una condanna di due anni e tre mesi, che è stata commutata in 1620 ore di lavori socialmente utili. L'intesa è stata approvata dal giudice delle indagini preliminari, Matteo Buffoni. A partire da gennaio, Toti presterà servizio presso la Lilt, dedicandosi a campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione. Anche l'imprenditore Aldo Spinelli ha concordato un patteggiamento, ottenendo una pena di tre anni e tre mesi, mentre l'ex presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini, ha accettato una condanna di tre anni e sei mesi.

Sulla base della richiesta dello stesso Toti l'ex governatore sconterà immediatamente la pena. È stato quindi affidato per lo svolgimento delle attività di sostegno funzionale e presa in carico. Come pena accessoria è stata disposta l'interdizione ai pubblici uffici e l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione oltre alla confisca di 175,850 euro.
Le intercettazioni nell'inchiesta sulla corruzione in Liguria a carico di Giovanni Toti sono durate 1 anno e 4 mesi, non 4 anni.
Il costo totale, compresi gli altri indagati, è di 396mila euro. Le spese di intercettazione saranno a carico degli imputati. Le confische totali nell'ambito del procedimento complessivo sono state di 770mila euro.

Il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente, ha tenuto a precisare che la misura cautelare nei confronti degli indagati “non è stata eseguita alle tre del mattino, ma dopo le sette”, mentre sui tempi dell'inchiesta ha commentato: “A dicembre 2024, poco più di sette mesi dopo una misura cautelare che ha necessitato ampia attività di indagine, abbiamo una sentenza di applicazione della pena. Ritengo non si possa parlare di tempi eccessivamente lunghi. Non siamo arrivati a celebrazione di un processo lungo anni con ulteriori situazioni di disagio anche per gli imputati e di particolare impegno procura e collegio. La sentenza di applicazione della pena è una sentenza di condanna con effetti ridotti. Ci sono state diverse opinioni da parte della Cassazione, non si può dire che oggi sia stata applicata una sentenza di assoluzione”.

Valentina Carosini


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