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Cronaca | 18 dicembre 2024, 09:58

Diga di Genova, la finanza a Palazzo San Giorgio. Indagini della Procura europea in corso

Si cerca di far luce su anomalie procedurali e criticità. L’operazione degli investigatori è avvenuta nella massima segretezza

Diga di Genova, la finanza a Palazzo San Giorgio. Indagini della Procura europea in corso

Il 10 ottobre e l’11 novembre scorsi i finanzieri si sono presentati a Palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità Portuale, per acquisire documentazione relativa alla Diga di Genova. L’operazione è avvenuta nella massima segretezza, da parte di investigatori in borghese, che hanno estrapolato file anche da computer e supporti informatici. 

Lo riporta l’edizione odierna di Repubblica.

A investigare è l’Eppo, European Public Prosecutor’s Office, ovvero la Procura Europea, e anche se al momento non ci sono persone indagate, sono ipotizzati reati nei confronti di ignoti: turbativa d’asta, falso e malversazione. A seguire le indagini sono i sostituti procuratori di Eppo Italia Andrea Scudieri e Stefano Castellani, coordinati a livello europeo da Andrea Venegoni, rappresentante italiano in Lussemburgo. 

Secondo quanto emerso, oltre ai documenti ancora non diffusi, sotto indagine ci sono faldoni che riguardano il dossier di Anac (Autorità anti corruzione) sull’appalto della Diga: al suo interno la lunga serie di contestazioni avvenute tra Anac e Commissario per la Diga (prima Paolo Emilio Signorini, poi da Marco Bucci dal novembre 2023) che mettono in rilievo scarsa trasparenza, conflitti di interesse, mancato rispetto della concorrenza e anomalie nelle varie fasi di preparazione e delle modifiche al bando successive. 

Inoltre, sono presenti anche documenti relativi alle intercettazioni e alle informative estrapolate dall’inchiesta per corruzione che ha coinvolto l’ex presidente della Liguria Giovanni Toti, l’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini e del terminalista portuale Aldo Spinelli

Al centro la telefonata del giugno 2021 tra Toti e Spinelli in cui l’ex presidente annunciava all’imprenditore che a vincere l’appalto per la costruzione della Diga sarebbe stati Salini e Fincantieri, Fincosit e Sidra. La gara è stata avviata il 1 giugno 2022, e il consorzio formato dalle quattro imprese è risultato vincitore nell’ottobre dello stesso anno. 

L’importo stanziato per finanziare la realizzazione dell’opera ammonta a un miliardo e trecento milioni, di cui: cinquecento arrivano dal Pnc; duecentocinquantatré dalla Banca Europea di Investimenti; cento dal Fondo per infrastrutture portuali, cinquantasette dalla Regione Liguria e quaranta milioni dall’Autorità Portuale. A marzo il governo ha stanziato ulteriori trecentotrenta milioni tramite lo “Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali”. Il Pnc, così come il Pnrr, prevede uno scudo penale e amministrativo, in ossequio alla massima urgenza di intervento, messo ora in discussione da Anac. L’Autorità anti corruzione ha sottolineato alcune “anomalie procedurali e criticità” poste in essere dalla stazione appaltante “che attengono principalmente al mancato rispetto dei principi di concorrenza, parità di trattamento, trasparenza, a cui le Amministrazioni devono attenersi, come peraltro esplicitamente richiamato dalle norme”. 
 

Redazione

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