Politica - 18 dicembre 2024, 10:06

Operaio muore al porto di Pra’, le reazioni della politica: “Sia introdotto il reato di omicidio sul lavoro”

Da Palazzo Tursi alla Camera, il cordoglio unanime di amministratori e rappresentanti dei partiti. Intanto i portuali proclamano ventiquattro ore di sciopero

Sale a sedici la drammatica conta dei lavoratori che nel 2024, in Liguria, non sono più tornati a casa. La morte dell’operaio cinquantaduenne al porto di Pra’ è solo l’ultima di una lunga serie di tragedie che hanno travolto il mondo del lavoro locale e, anche questa volta, è unanime il cordoglio di quella politica che, per contro, troppo spesso ha taciuto di fronte alle richieste di aiuto. Intanto al porto sono state proclamate ventiquattro ore di sciopero.

A nome mio e di tutta la giunta regionale, desidero esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi della vittima e augurare una pronta guarigione al lavoratore ferito - così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci in merito alla tragedia sul lavoro avvenuta nel porto di Genova - ogni vita persa sul lavoro è una ferita profonda per la nostra comunità e un monito affinché tutti, istituzioni e parti sociali, intensifichino gli sforzi per garantire condizioni di sicurezza sempre più efficaci. Proprio per questo siamo pronti a riunire già nelle prossime ore i sindacati regionali e di comparto e le associazioni datoriali. Regione Liguria si stringe ai famigliari e ai colleghi dell'operaio scomparso, condividendo il dolore di una tragedia che colpisce non solo il porto di Genova, ma l'intero tessuto sociale della Liguria”.

A nome della giunta comunale esprimo cordoglio per la morte del cinquantaduenne nel terminal portuale di Pra’, questa mattina. Ci stringiamo ai familiari della vittima e preghiamo per i colleghi feriti, che possano al più presto fare ritorno a casa” così il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi.
Da Palazzo Tursi gli fa eco l’assessore al Porto, Francesco Maresca: “La tragedia di questa mattina non può lasciarci indifferenti: molto ancora dobbiamo fare per garantire il massimo della sicurezza sul lavoro in particolare in ambito portuale perché tragedie come queste non si ripetano mai più. In previsione dello sviluppo delle nostre infrastrutture a mare è necessario che si faccia un approfondimento sulle misure che possano mettere in sicurezza un settore occupazionale ed economico di primaria importanza per la città e per la Nazione”.
Sempre da Palazzo Tursi ha parlato anche il presidente del consiglio comunale, Carmelo Cassibba: “Questa mattina il Consiglio comunale di Genova ha aperto la sua seconda giornata dedicata al bilancio con un minuto di silenzio per l’operaio che, questa notte, ha perso tragicamente la vita in un incidente sul lavoro nel Porto di Pra’. Un atto doveroso, condiviso con tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza che ci ricorda, ancora una volta, che sicurezza e il rispetto per la vita di chi lavora devono essere sempre al primo posto.  Ci stringiamo, con profondo cordoglio, ai familiari della vittima ai quali vanno le più sincere condoglianze per questa terribile perdita”.

Cgil, Cisl e Uil Genova e Liguria condannano “l'ennesima tragedia sul lavoro che tocca oggi un territorio già martoriato da venti morti nei primi dieci mesi del 2024”.
Questa volta è accaduto a Genova in porto, al terminal Psa Gp - aggiungono - dove questa notte ha perso la vita un uomo di cinquantadue anni investito da una ralla mentre un altro, infortunato,  è stato portato al San Martino di Genova. In questi momenti concitati, in cui la comunità del lavoro è sconvolta da una tragedia di questa portata, sono state proclamate ventiquattro ore di sciopero dalle categorie dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Nell'attesa di conoscere la dinamica dell'incidente ci interroghiamo sulle falle del  sistema di sicurezza portuale che ha coinvolto due lavoratori. Sul tema della sicurezza sul lavoro occorre rimettersi al tavolo istituzionale per individuare le azioni ulteriori da mettere in campo per garantire la sicurezza in ambito portuale per evitare infortuni in un settore delicato attraversato da molteplici dinamiche. Occorre superare il commissariamento dello scalo genovese e procedere subito con la nomina di un nuovo Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale che garantisca governo e sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori del porto. Cgil, Cisl e Uil esprimono solidarietà e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e ai colleghi portuali”.

L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale esprime “profondo cordoglio per la tragica scomparsa del lavoratore della Compagnia Unica (CULMV) avvenuta questa notte a causa di un incidente occorso durante il proprio turno di lavoro in ambito portuale. Al secondo lavoratore coinvolto nel sinistro e rimasto ferito giunga l’augurio di una pronta guarigione”.

Ai familiari e ai lavoratori del Culmv la mia sentita vicinanza e solidarietà. Non si tratta purtroppo di un caso isolato ma dell'ennesimo incidente sul lavoro che avviene in Liguria come purtroppo quotidianamente nel resto del Paese - così interviene il deputato Pd, consigliere regionale ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando - in attesa che le autorità accertino la dinamica di quanto è accaduto, la politica e tutte le istituzioni non possono ancora attendere, serve una reazione seria e rapida sul fronte della prevenzione, della formazione e del rafforzamento delle strutture di controllo. E servono scelte immediate, come chiedono anche i sindacati, per porre fine ad una lunga stagione di commissariamento del porto, avvenuta dopo una stagione di scandali nella sua gestione, per una realtà tra le più importanti del Mediterraneo che non merita di essere ostaggio delle trattative tra i partiti di maggioranza al governo e in regione”. 

Per il capogruppo del Partito Democratico in Regione, Armando Sanna, “Non si può morire di lavoro. Non si può più rimandare il tema della sicurezza. L'incidente avvenuto in porto questa notte in cui è morto un lavoratore portuale e un altro è rimasto ferito impone di agire al più presto per rafforzare le misure di sicurezza. Da tempo chiediamo alla Regione maggiori controlli e non soluzioni tampone e parziali. Bisogna investire sulla formazione e la prevenzione. Non si possono continuare a contare i morti. Il nostro abbraccio ai familiari e ai colleghi in questo momento di dolore”.

L'incidente di questa notte nel porto di Genova ci addolora profondamente - aggiunge Valentina Ghio, deputata e vicepresidente del gruppo Pd alla Camera - non è più possibile assistere a questa strage. I porti continuano ad essere un luogo ad altissimo rischio e al governo chiediamo di agire perché non possiamo contare altre vittime. Da tempo chiediamo ulteriori misure per la sicurezza sul lavoro portuale, quanto fatto finora non è sufficiente, occorre fare molto di più, anche con misure specifiche per uno dei settori fra i più esposti al rischio. Ad oggi, però, non sono stati approvati i nostri emendamenti alla manovra che chiedono lo sblocco del fondo sull'anticipo pensionistico, fermo da oltre due anni, e il riconoscimento del lavoro portuale operativo come usurante, sul quale è depositata da tempo una proposta di legge. È il momento di passare dalle parole ai fatti e di dare ai lavoratori portuali tutele e sicurezze adeguate. In questo momento di profondo dolore mi stringo attorno ai familiari e ai colleghi dei lavoratori della CULMV a cui esprimo la mia vicinanza”.

Esprimiamo tutta la vicinanza alla famiglia e ai colleghi del lavoratore di cinquantadue anni tragicamente deceduto questa notte nel porto di Genova Pra’ a causa di un incidente sul lavoro e a quella del suo collega rimasto gravemente ferito - dicono Davide Natale, segretario Pd Liguria, e Simone Ziglioli, responsabile lavoro Pd Liguria - lo ripetiamo da tempo e non smetteremo di farlo fino a quando non ci sarà una chiara inversione di rotta rispetto ai morti sul lavoro. Ad oggi le azioni messe in campo, per fermare questa strage delle morti sui luoghi di lavoro, da parte del Governo e dalla Regione Liguria sono totalmente inefficaci. Bisogna investire sulla prevenzione, sulla formazione e sui controlli. Si devono rafforzare gli organici del PSAL di competenza della Regione e quelli dell’ispettorato da parte del Governo. È inaccettabile che ancora oggi, nel 2024, si continui a morire sul lavoro”.

L’incidente di questa notte nel porto di Genova è l’ennesima tragedia a cui non vorremmo più assistere. Nei primi dieci mesi del 2024 sono stati 890 i morti sul lavoro di cui sedici in Liguria e le denunce di infortunio sono state oltre quattrocentomila - così il consigliere regionale del Partito Democratico, Simone D’Angelo - le istituzioni non possono permettersi di ritrovarsi a parlare di misure per la sicurezza dei lavoratori solo di fronte alle tragedie. Da tempo chiediamo interventi per una maggiore sicurezza sui posti di lavoro prevedendo formazione e incremento dei controlli. Il lavoro portale è fortemente a rischio e le misure presenti oggi sono insufficienti. La Regione Liguria intervenga rafforzando il personale Psal e chieda al governo di provvedere ad applicare quelle misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori portuali. Ai familiari e a tutti i lavoratori della Compagni Unica la mia vicinanza”.

“Non è solo una tragedia, ma uno scandalo che si ripete con troppa frequenza, lasciando dietro di sé vite spezzate, famiglie distrutte e una comunità intera in lutto - commenta così il consigliere regionale Gianni Pastorino, che aggiunge - una realtà inaccettabile: quella di chi ogni giorno affronta rischi che non dovrebbero esistere, solo per svolgere il proprio mestiere. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per tutte e tutti, il segnale di un sistema di controlli carente e di una politica che non è riuscita a imporre standard adeguati di sicurezza. Sono anni che denunciamo l’insufficienza delle misure di sicurezza, i controlli sporadici e le condizioni in cui troppe lavoratrici e lavoratori sono costretti a operare. Gli ispettorati del lavoro e le istituzioni preposte continuano a essere sottodimensionati mentre le grandi aziende che traggono profitto dalle attività portuali non investono abbastanza per garantire l’incolumità dei propri dipendenti. Questa morte pesa sulle coscienze di chi poteva fare di più e non l’ha fatto. Pesa su chi continua a trattare la sicurezza come un costo e non come una priorità. Pesa su uno Stato che, nonostante le promesse, non riesce a far rispettare le regole con controlli sistematici e incisivi. Non è casuale che da tempo, insieme a tutta l’opposizione, chiediamo più personale per gli uffici UOPSAL (Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) delle Asl. Una richiesta fatta più e più volte negli anni alla quale ho sempre ricevuto risposte vaghe dall’Assessore alla Sanità. Sottolineo inoltre come nel Piano socio-sanitario regionale 2023 – 2025 non ci sia nulla sulla sicurezza sul lavoro nella nostra regione. Sono vicino alle lavoratrici e ai lavoratori che oggi, con lo sciopero, stanno lanciando un grido di dolore e di rabbia. La loro protesta è giusta e necessaria: non possiamo più tacere di fronte a queste tragedie, che si potrebbero e si dovrebbero evitare. Non è solo una battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori del porto di Genova: è una battaglia per la dignità del lavoro, per il rispetto della vita umana, per un futuro in cui nessuno esca di casa al mattino senza sapere se tornerà a casa la sera”.

Per il Movimento 5 Stelle hanno parlato i parlamentari genovesi Roberto Traversi e Luca Pirondini: “La notizia ci addolora e ci lascia sgomenti: ai familiari va il nostro più sentito cordoglio. Così come al suo collega ferito facciamo i migliori auguri di pronta guarigione. Questa vicenda però ci dà l’ennesima conferma che sulla sicurezza sul lavoro siamo troppo indietro, e che gli sforzi per scongiurare certi episodi non sono sufficienti. In questi due anni abbiamo fatto numerose proposte al governo, come ad esempio lo stanziamento di ulteriori risorse per le imprese del settore portuale che investono in sicurezza. Purtroppo, però sembrano sempre esserci altre priorità”.

Quando il Governo capirà che bisogna agire con forza per mettere la parola “fine” alle morti sul lavoro, sarà comunque troppo tardi - dichiara il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano, che poi aggiunge - che padri di famiglia e figli non facciano rientro a casa la sera perché la sicurezza è l’ultima preoccupazione di chi dovrebbe vigilare, è indegno di una società civile. Così come è indegno che i lavoratori non possano liberamente segnalare la mancanza di controlli e l’applicazione delle norme: quando lo fanno, nella maggior parte dei casi subiscono pressioni, vessazioni, mobbing fino alla perdita del posto con pretesti vergognosi. È ora di dire basta e come M5S ricordiamo che politicamente la colpa dell’ennesima tragedia in Liguria ricade su un sistema precario: per questo abbiamo più volte chiesto che gli organi competenti vigilassero sul rispetto puntuale del decreto legislativo n. 81 del 2008. Oggi abbiamo assistito all’ennesimo omicidio sul lavoro. Per prevenire queste tragedie serve un impegno bipartisan: ricordo a questo proposito il Ddl del senatore M5S Luca Pirondini, con il quale si chiede di istituire una Procura nazionale del lavoro, ipotesi caldeggiata anche da illustri magistrati specializzati in materia di infortuni. Auspichiamo che su questi temi maggioranza e Governo aprano a un doveroso confronto”.

Purtroppo, registriamo oggi la sedicesima vittima in Liguria nel 2024: una situazione inaccettabile e per questo chiediamo di dare corso alla riforma sull'omicidio sul posto di lavoro. È una strage silente fatta di poca attenzione e di sottovalutazione del rischio: servono più garanzie verso i lavoratori, con la formazione, il rispetto e la dignità del lavoro - chiosa il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo - ai famigliari dell’operaio che ha perso la vita va la nostra vicinanza, e all’infortunato auguriamo una pronta guarigione”, concludono i pentastellati”.

Potere al Popolo sostiene lo sciopero di ventiquattro ore e ribadisce “la necessità di introdurre il reato di omicidio sul lavoro”.
È l'ennesimo operaio ucciso dai padroni, dalla ricerca del profitto ad ogni costo - aggiungono dal partito - una strage continua che miete migliaia di morti ogni anno e su cui nessuno interviene. Precarietà, turni massacranti, risparmio sulle norme di prevenzione degli incidenti. Non sono questioni che non si riescono a risolvere ma che nessuno vuole risolvere perché il profitto è il faro dei padroni e dei politici. I lavoratori non contano niente per loro. Ribadiamo che serve l'introduzione del reato di omicidio sui luoghi di lavoro. Nei mesi scorsi su questo abbiamo tenuto una campagna con USB per una legge apposita. Chiediamo inoltre che ai padroni si imponga di impiegare una parte dei loro utili per la sensibilizzazione sulla sicurezza. Non si può attendere oltre. Prima o poi a chi ci sfrutta e a chi manda a morire sul lavoro andrà presentato il conto e sarà salato”.

Il Partito Comunista Italiano esprime “dolore, sgomento, rabbia. Sono i sentimenti che proviamo ogni volta che apprendiamo di un nuovo incidente mortale sul lavoro. L'ennesimo. Vogliamo dedicare i nostri pensieri ad un operaio che esce di casa per andare a lavorare e che non farà più ritorno. Al contempo, cresce in noi anche la rabbia, perché ancora una volta dobbiamo constatare che i tanti discorsi sulla sicurezza e la prevenzione rimangono puntualmente lettera morta. Una volta passato il clamore mediatico intorno ad una tragedia, tutto torna come prima, e i lavoratori continuano a morire, in un assordante (e complice) silenzio delle istituzioni, della politica e degli organi di informazione. I freddi numeri dicono che nei primi dieci mesi del 2024 sono state ben 16 le vittime sul lavoro nella sola Liguria. A questi dati occorre aggiungere un lavoratore deceduto in un cantiere della A6 nel mese di novembre e l'operaio della CULMV di questa notte. Inaccettabile. Per il Partito Comunista Italiano, la sicurezza sul lavoro è da sempre una delle tematiche alla base della propria attività politica. Sosteniamo tutte le rivendicazioni per un lavoro sicuro, dignitoso e adeguatamente retribuito, contro ogni speculazione e prevaricazione padronale. Per questo siamo a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori che intendono denunciare situazioni di potenziale pericolo o di disagio sul posto di lavoro. La Federazione ligure del Partito Comunista Italiano si stringe al dolore della famiglia dell'operaio deceduto questa notte, ed esprime totale solidarietà ai lavoratori della Compagnia Unica e a tutti i lavoratori portuali che hanno proclamato per oggi una giornata di sciopero in segno di lutto e di protesta”.

A causa della manifestazione in corso sulla viabilità ordinaria nella zona portuale di Genova, si segnalano code. In particolare: 
- sulla A7 Serravalle-Genova, si registrano 8 km tra Genova Bolzaneto e la barriera di Genova ovest verso Genova;
- sulla A10 Genova-Savona si registrano 10 km nel tratto compreso tra Genova Pra' e il bivio con la A7 verso Genova;
- sulla A12 Genova-Sestri Levante si registrano code tra Genova Nervi e il Bivio con la A7 verso Genova.

Redazione


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