Gianni Crivello, figura storica della politica genovese, ex assessore della Giunta Doria e candidato sindaco alle elezioni comunali del 2017 con una lunga esperienza sul territorio, interviene a tutto campo su democrazia partecipata, manutenzione della città e prossime sfide politiche. Critico verso l’attuale amministrazione, l’ex consigliere ribadisce la necessità di un coinvolgimento attivo dei cittadini e un cambio di prospettiva nella gestione del territorio.
Crivello è stato tra le voci più alte a criticare la centralizzazione del potere che ha visto deprivati i nove municipi di un importante margine di manovra nella gestione del territorio: “È stata una scelta politica chiara, mirata a centrare tutto nelle mani di pochi, cancellando il dialogo con i municipi e, di conseguenza, la progettazione partecipata. Questo processo ha portato al taglio delle risorse destinate ai municipi stessi, azzerando conti storici e fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria. L’obiettivo era chiaro: ridurre la visibilità e l’autonomia del territorio. L’esempio di Certosa o della bassa Valbisagno, con progetti come lo Skymetro e la Funivia del Lagaccio, dimostra questa tendenza a imporre scelte dall’alto, senza confronto e senza condivisione”.
Per Crivello non c’è una ‘formula magica’ perché l’Amministrazione possa migliorare la qualità della vita a Genova, c’è però un punto di partenza: le manutenzioni.
“Durante il mio mandato - precisa - avevamo investito dieci milioni di euro, perché la qualità della vita passa attraverso il decoro urbano e la sicurezza. Genova è tanto bella quanto fragile: ci sono centocinquantatré chilometri di rivi tombati che vanno monitorati, puliti e messi in sicurezza. I cambiamenti climatici sono una realtà che non possiamo ignorare: le alluvioni del 2014 hanno mostrato quanto sia fondamentale intervenire con azioni concrete e programmate. Abbiamo completato l’abbassamento dell’alveo del Bisagno con i fondi del governo Renzi, ma oggi tutto sembra fermo. Dove è finito il modello Genova?”.
Crivello punta il dito anche sulle scelte infrastrutturali dell’attuale amministrazione. “Il trasporto pubblico è un disastro, specie in Valpolcevera. Progetti come lo Skymetro e la Funivia del Lagaccio non rispondono alle vere esigenze del territorio. La rigenerazione urbana va fatta con risorse e con un confronto serio: solo così si può dare risposte ai cittadini”.
Cosa serve, allora, per far ripartire Genova?
“Serve visione e ascolto. Non basta realizzare infrastrutture spettacolari che piacciono ai turisti: bisogna rispondere ai bisogni quotidiani dei genovesi. Sicurezza del territorio, manutenzione delle scuole e dei quartieri, trasporto pubblico efficiente. Solo attraverso il dialogo e la condivisione si può costruire una città migliore. Lo sviluppo deve essere sostenibile e condiviso, non imposto dall’alto”.
Tema caldo, poi, è quello delle prossime Comunali che dovranno designare il nuovo sindaco di Genova dopo l’elezione di Marco Bucci a presidente della Regione. Le prove di coalizione hanno dato segnali incoraggianti ma il centro sinistra non deve dare per scontato il risultato.
A proposito Crivello aggiunge: “Le elezioni si avvicinano e la condizione indispensabile è l’unità. Bisogna individuare un candidato in tempi rapidi e costruire una coalizione coesa, in grado di parlare a un elettorato ampio e complesso. Guai all’esclusione: serve un fronte progressista che coinvolga tutte le sensibilità, evitando personalismi e divisioni. Lo dico da indipendente: la forza del centro-sinistra deve essere quella di guardare ai diritti, al lavoro e alla giustizia sociale, parlando a tutta la città e non solo al proprio elettorato di riferimento”.
L’ex assessore chiude con un messaggio chiaro: “La politica non può essere un monologo. Serve confronto, partecipazione e un impegno concreto per il bene comune. Solo così si potrà rispondere alle sfide del futuro e costruire una Genova più sicura e più giusta”.